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L’industria di marca in italia tra contributo economico e sostenibilità sociale nel 2025


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L’industria di marca italiana continua a occupare un ruolo centrale per l’economia nazionale, mantenendo saldo il legame con il tessuto produttivo del paese. Nel 2025, questo settore mantiene il proprio peso sulle dinamiche occupazionali e sulla reputazione del made in Italy nel mondo, come sottolineato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento all’assemblea di Centromarca a Milano.

Il valore economico e occupazionale dell’industria di marca

La presidente Giorgia Meloni ha evidenziato come l’industria di marca rappresenti un elemento fondamentale del sistema produttivo italiano. Le imprese appartenenti a questo ambito offrono una quota rilevante di posti di lavoro e garantiscono stabilità economica in varie regioni del paese. Non a caso, Milano è stata scelta come sede dell’assemblea 2025 di Centromarca, sottolineando l’importanza della città come polo nevralgico del commercio e delle attività industriali.

La produzione oltre l’aspetto commerciale

Meloni ha ribadito che il lavoro svolto da queste aziende va oltre la semplice produzione: assicura qualità e affidabilità. Questi aspetti, insieme alla solida identità italiana che traspare dai prodotti, contribuiscono non solo a mantenere la leadership nel mercato interno, ma anche a rafforzare il posizionamento internazionale del made in Italy. La dimensione export è cruciale, considerando che molti prodotti italiani incontrano domanda e apprezzamento in mercati esteri, generando così ricchezza e visibilità a livello globale.

Il ruolo sociale e l’impegno contro l’inflazione

Il messaggio della premier ha messo in evidenza come il settore non si limiti agli aspetti tecnici o commerciali, ma rifletta un’attenzione concreta ai bisogni delle famiglie e dei consumatori. L’iniziativa del carrello tricolore, nata durante la recente ondata inflazionistica, ha visto una collaborazione tra filiere agroalimentari e beni di largo consumo. Lo scopo era contenere il peso del caro prezzi sui cittadini, mantenendo accessibili beni di prima necessità.

Misure di sostegno alle famiglie più vulnerabili

Parlando delle misure adottate dal governo nel 2025, Meloni ha ricordato la ‘Carta dedicata a te’, uno strumento destinato a favorire gli acquisti alimentari per le famiglie più vulnerabili. Il fondo di 500 milioni di euro ha permesso di ridurre i costi in modo diretto, grazie anche alla partecipazione della grande distribuzione, che ha offerto uno sconto aggiuntivo del 15% ai titolari della carta. Questi interventi indicano un tentativo concreto di proteggere il potere d’acquisto e al contempo di sostenere il sistema produttivo, evitando di compromettere la qualità.

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Trasparenza e salvaguardia delle filiere del made in italy

Un altro punto centrale del discorso di Meloni riguarda la trasparenza nei confronti del consumatore. La filiera del largo consumo, che include beni essenziali per il pubblico, ha visto l’introduzione di norme che obbligano a indicare l’origine della materia prima in etichetta. Si tratta di una scelta che aumenta la fiducia nelle imprese e nei prodotti italiani, fungendo da garanzia per chi acquista.

Valorizzare il capitale umano e la provenienza

Questa attenzione alla provenienza degli ingredienti, per i prodotti simbolo dell’italianità, aiuta a difendere la reputazione del paese in un contesto di mercato sempre più competitivo. Le piccole e medie imprese, che compongono gran parte della filiera, traggono beneficio da questa trasparenza in termini di riconoscimento e tutela. Non manca l’appello a valorizzare il capitale umano, ovvero i lavoratori impegnati ogni giorno in ogni passo del processo produttivo, che contribuiscono a costruire un sistema solido anche per i territori coinvolti.

Coesione e sviluppo del sistema produttivo nazionale

Il richiamo finale della presidente del Consiglio si concentra sull’importanza dell’unità e della collaborazione all’interno del comparto. Secondo Meloni, solo con un impegno condiviso tra imprese, istituzioni e cittadini si può garantire la difesa del bene comune, rafforzare la coesione sociale e creare una società più equa.

Futuro del made in Italy

Il messaggio ha sottolineato l’importanza di un percorso collettivo per mantenere vivo un “tesoro” fatto di tradizione industriale, qualità italiana e capacità produttiva. Ciò non si traduce solo in profitto economico, ma anche nella possibilità di offrire valore sociale ai cittadini e alle comunità. Si guarderà quindi al futuro del made in Italy come a una sfida che richiede determinazione e collaborazione per restare competitivi, ma anche per mantenere saldo il legame con i bisogni reali della popolazione.





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