Il 2024 è stato un anno di transizione per il contesto macroeconomico globale, segnato da una progressiva riduzione dei tassi di interesse della BCE e da uno scenario di perdurante instabilità geopolitica e commerciale. In questo panorama dinamico, l’Osservatorio CRIF sulle Imprese si conferma uno strumento essenziale per comprendere le dinamiche del credito e della rischiosità aziendale in Italia, offrendo analisi cruciali per supportare la crescita aziendale e una pianificazione strategica informata.
L’analisi è basata su un vasto campione di oltre 2,5 milioni di imprese (ditte individuali, società di persone e società di capitali) estratte dal Sistema di Informazioni Creditizie EURISC, ed esamina l’evoluzione del credito erogato, i tassi di default e la marginalità operativa lorda. Quest’ultima edizione, che include proiezioni affidabili per il biennio 2025-2026 elaborate con i nostri modelli proprietari, rivela una sostanziale stabilità nei finanziamenti, ma evidenzia un marcato incremento del tasso di default medio, specialmente per le società di capitali.
Nel dettaglio, saranno analizzate le dinamiche settoriali, con un focus specifico su Costruzioni, Tessile-Abbigliamento e Meccanica Strumentale, e le implicazioni per la marginalità operativa e la liquidità aziendale. L’obiettivo primario di questo Osservatorio è fornire a imprese e operatori finanziari un quadro analitico dettagliato, essenziale per una gestione più consapevole del rischio e per sostenere la crescita delle imprese italiane in un contesto economico complesso.
Andamento del credito e della rischiosità nel 2024
Il 2024 ha registrato una sostanziale stabilità nell’erogazione di credito alle imprese italiane rispetto al 2023, con un -0,6% nel numero di finanziamenti e un +0,9% negli importi erogati. Tuttavia, l’aspetto più rilevante emerso dall’analisi è l’aumento della rischiosità media.
Andamento del tasso di default delle imprese
Il tasso di default medio delle imprese ha raggiunto il 2,53% a dicembre 2024, segnando un incremento di +0,22 p.p. rispetto a giugno 2024.Nonostante l’incremento, i tassi di default si mantengono ancora su livelli inferiori rispetto al dato pre-pandemico (circa 4%).
A livello di tipologie di finanziamento, gli importi dei mutui chirografari e prestiti sono cresciuti in modo più rilevante nel 2024 (+4,9% rispetto al 2023), suggerendo una maggiore necessità di copertura finanziaria per la gestione operativa e condizioni di accesso al credito più favorevoli.
Analisi prospettica della rischiosità (2025-2026)
Le previsioni di CRIF indicano un’ulteriore crescita della rischiosità per le imprese italiane nel biennio 2025-2026, influenzata da uno scenario di incertezza internazionale, tensioni geopolitiche e commerciali.
Tassi di Default Previsti (Società di Capitali):
• 2025: il tasso di default è atteso attestarsi intorno al 3,4%.
• 2026: si prevede un ulteriore rialzo fino al 3,9%, lievemente inferiore al livello pre-pandemico.
• In uno scenario avverso, caratterizzato da un acuirsi delle tensioni internazionali, il tasso di default potrebbe raggiungere un valore prossimo al 4,6% nel 2026.
Luca D’Amico, CEO di CRIF Ratings, sottolinea: “Il secondo semestre del 2024 è stato caratterizzato dal protrarsi di uno scenario di instabilità a livello globale che si è ripercosso sulle imprese italiane. L’incremento dei tassi di default, sebbene ancora lontani dai livelli pre-Covid, registra un aumento non trascurabile. Per le società di capitali, trainanti sia come erogazione sia come qualità del credito, stimiamo un ulteriore incremento nel biennio 2025-2026, influenzato dal difficile e instabile contesto internazionale”.
Analisi settoriale: rischiosità e finanziamenti
L’analisi settoriale rivela dinamiche differenziate nella rischiosità e negli importi erogati.
• Costruzioni:
– Registra un calo del -7,8% negli importi erogati alle società di capitali, probabilmente a seguito della fine degli ecobonus.
– Ha mostrato una crescita intensa dei tassi di default, passando dal 3,11% di giugno 2024 al 3,55% a fine anno. La fragilità del mercato domestico e la fine degli incentivi continueranno ad alimentare questa crescita.
• Tessile e Abbigliamento:
– Settore in difficoltà, con tassi di default al 3,93% a fine 2024 (+0,67 p.p. rispetto a giugno 2024).
– Riduzione degli importi erogati di circa il -5,4% rispetto al 2023, influenzato dal calo delle vendite e dall’instabilità dei mercati.
• Meccanica strumentale:
– Si conferma uno dei settori più resilienti, con un tasso di default dell’1,85%.
– Importi erogati sostanzialmente stabili (+0,5%), nonostante un 2024 complesso per export e domanda interna. La forte posizione competitiva delle imprese del settore è un fattore chiave di tenuta.
Marginalità operativa e liquidità
• Marginalità Operativa Lorda (MOL): si prevede una tenuta delle imprese italiane nel biennio 2024-2025, con livelli intorno al 9%, solo di poco inferiori al picco del 9,5% del 2023. Tuttavia, per i settori più esposti (automotive, commercio, tessile e alimentare) si attendono contrazioni della marginalità nell’ordine di 0,5-1 p.p.
• Liquidità: le aziende italiane dovrebbero mantenere adeguati cuscinetti di cassa, sebbene in contrazione rispetto al 2023. Ciò è dovuto agli attesi incrementi dei rimborsi delle quote capitali di debito e un approccio più selettivo da parte delle istituzioni finanziarie nella concessione del credito.
Conclusioni e raccomandazioni
Lo studio evidenzia un quadro in cui la stabilità dei finanziamenti è affiancata da una crescente rischiosità, rendendo cruciale per le imprese italiane l’adozione di strumenti avanzati di monitoraggio e gestione del rischio di credito per salvaguardare e promuovere la loro crescita aziendale. La capacità di anticipare le criticità e di adattarsi a un contesto internazionale incerto sarà determinante per la resilienza, la competitività e lo sviluppo del business.
CRIF, attraverso le sue soluzioni di business information, analisi di rating e previsionali, si pone come partner strategico per supportare le imprese nella navigazione di queste sfide, fornendo un supporto cruciale alla crescita aziendale e trasformando i dati in valore aggiunto per decisioni finanziarie più consapevoli e sicure, nonché per un finanziamento delle imprese mirato.
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