Agricoltura sostenibile, grande protagonismo del biologico, centralità del benessere animale. Sono i tre concetti cardine attorno ai quali ruota il presente e il futuro dell’agricoltura toscana. A spiegarlo è Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione e assessora in materia.
Qual è l’approccio della Toscana al mondo agricolo?
“Il nostro obiettivo è sostenere un’agricoltura moderna, sostenibile e capace di creare valore anche nelle zone più marginali. Lo facciamo, in primo luogo, attraverso il nuovo Piano Strategico della Pac 2023–27, con quale stiamo investendo in innovazione, formazione e sostenibilità ambientale. La Regione ha destinato risorse importanti (868 milioni fra vecchia programmazione 2014-22 e nuova 2023-27) per il ricambio generazionale (189,7 milioni), l’ammodernamento delle aziende agricole (149,3 milioni) e l’agricoltura biologica (529 milioni). Le politiche regionali si basano su un approccio integrato, che tiene conto sia delle esigenze economiche che di quelle ambientali e sociali”.
Agricoltura biologica: quali obiettivi e strategie?
“In Toscana le aree gestite secondo i metodi dell’agricoltura biologica rappresentano circa il 34% della superficie agricola regionale, ben al di sopra dell’obiettivo europeo e pari a oltre un terzo della superficie biologica nazionale. Si tratta dunque di un settore importantissimo”.
Negli ultimi anni è emerso anche il ruolo dell’agricoltura per evitare lo spopolamente di intere aree e, di conseguenza, limitare fenomeni di abbandono e dissesto. quali le iniziative in merito?
“Come Regione, incentiviamo la presenza dei servizi essenziali, investiamo nella banda larga, nella mobilità sostenibile e nella valorizzazione delle risorse naturali e culturali. Sostenere l’agricoltura, per noi, significa anche promuovere coesione sociale, presidio del territorio e qualità della vita. Portiamo avanti inoltre azioni a supporto delle filiere corte, della multifunzionalità e dell’agricoltura sociale, con risorse pari a 7 milioni nel periodo di programmazione 2023-27 (altri 8,5 milioni erano stati stanziati nel 2014-2022)”..
Quale il ruolo dell’Europa?
“Le politiche agricole europee sono fondamentali per l’integrazione al reddito degli agricoltori, per la loro competitività e per la permanenza di un’agricoltura diffusa. Lo abbiamo evidenziato anche nell’ultimo incontro della Coalizione delle AgriRegioni con il Commissario europeo per l’agricoltura e l’alimentazione. Per questo la Pac deve essere ambiziosa con risorse specifiche e adeguate e deve prevedere un dialogo rafforzato con le Regioni”.
E quali le politiche regionali?
“Abbiamo da poco destinato 29 milioni con priorità per le zone interne e della Toscana diffusa per consentire investimenti di messa in sicurezza delle aree produttive, ma anche per interventi di prevenzione e di ripristino dei danni nelle aree forestali. Toscana diffusa significa anche attività di promozione dei territori rurali e delle produzioni agricole e agroalimentari per valorizzare il modello di agricoltura rurale toscana”.
Il mercato come sta reagendo?
“La Toscana sta affrontando una crescente domanda di prodotti agroalimentari di alta qualità, sostenibili e tracciabili. La filiera si sta evolvendo verso modelli più integrati e digitalizzati, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e alle produzioni locali: alla valorizzazione delle filiere abbiamo destinato 123,6 milioni nella programmazione 2014-22”.
Le nuove tecnologie possono aiutare?
“Sicuramente l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione giocano un ruolo fondamentale nel migliorare l’efficienza e la competitività delle imprese agricole. L’agricoltura 4.0 rappresenta una grande opportunità in questo senso, oltre che per ridurre l’impatto ambientale e per valorizzare la sostenibilità. In Toscana, stiamo accompagnando questa transizione con politiche mirate e sostegni concreti, in particolare per le piccole e medie aziende. Abbiamo fatto un bando specifico per gli investimenti in agricoltura di precisione (pari a 9,6 milioni) a cui si vanno a sommare le risorse della nuova programmazione, pari a 2,5 milioni”.
Quali sono le innovazioni principali?
“Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando sia l’agricoltura che l’allevamento. Parliamo di sensoristica di campo, sistemi di irrigazione intelligente, droni per il monitoraggio delle colture, software gestionali per la tracciabilità e la precisione delle operazioni agricole. Nell’allevamento, si stanno diffondendo strumenti per il monitoraggio in tempo reale dello stato di salute degli animali, mangimi personalizzati tramite algoritmi, strutture automatizzate a basso consumo energetico. Come Regione, stiamo incentivando l’adozione di queste tecnologie attraverso i fondi del Psr (Programma di sviluppo rurale) e i bandi per l’innovazione, anche con il coinvolgimento di università e centri di ricerca”.
Il futuro passa necessariamente dai giovani: qual è il rapporto fra agricoltura e nuove generazioni?
“Una delle principali sfide è il ricambio generazionale: la Regione ha destinato nel nuovo ciclo di programmazione 37,7 milioni per favorire l’insediamento dei giovani nelle imprese agricole, con l’obiettivo di garantire un futuro più sostenibile e competitivo per l’agricoltura toscana. Le opportunità sono molteplici. An che il turismo rurale, attraverso gli agriturismi, rappresenta una risorsa economica e sociale fondamentale, contribuendo alla vitalità delle aree interne e alla promozione dei nostri prodotti tipici”.
Lisa Ciardi
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link