Dopo le obiezioni di Pechino, anche lo Stato centramericano esprime dubbi sull’affare che porterebbe gli scali di Balboa e Cristobal sotto il controllo della compagnia di navigazione di proprietà della famiglia Aponte
Il percorso di Msc per l’acquisizione di due porti sul canale di Panama si fa tortuoso. Dopo le obiezioni del governo cinese, ieri è toccato allo Stato centramericano esprimere dubbi sull’affare che porterebbe gli scali di Balboa e Cristobal sotto il controllo della compagnia di navigazione con sede a Ginevra e di proprietà della famiglia Aponte. La concentrazione della proprietà delle navi cargo e dei porti di scarico potrebbe andare «a scapito della competitività di Panama sul mercato», ha detto al Financial Times Ricaurte Vasquez, capo dell’Autorità del Canale di Panama. E risultare «non coerente con la neutralità» del canale di 82 chilometri che collega Atlantico e Pacifico, ha aggiunto, senza nascondere le mire della stessa amministrazione centroamericana sui due scali posti alle estremità del canale.
Il gruppo cinese
Attualmente, i due porti sono di proprietà del gruppo cinese CK Hutchison. A inizio marzo il conglomerato con sede a Hong Kong ha stretto un accordo da 23 miliardi di dollari per vendere Balboa e Cristobal e altri 41 porti sparsi per il mondo a un consorzio capitanato con il 70% da Til (controllata di Msc con partecipazioni in 67 porti e 4,1 miliardi di ricavi nel 2023), il fondo americano Blackrock (20%) e il fondo sovrano di Singapore Gic (10%). La firma del contratto definitivo di cessione, inizialmente prevista per il 2 aprile, è slittata a causa dell’insorgenza di ostacoli inattesi. L’operazione è stata aspramente criticata da media vicini al governo di Pechino che l’hanno bollata come una resa da parte di CK Hutchison alle rivendicazioni di Donald Trump sul canale di Panama.
L’indagine antitrust cinese
Pochi giorni dopo, l’Antitrust cinese ha avviato un’indagine sull’intesa che rischia di rimanere impigliata nelle tensioni geopolitiche fra Pechino e Washington. Nonostante Balboa e Cristobal siano due dei cinque porti sul canale e nonostante rappresentino solo una piccola parte, seppure molto simbolica dell’operazione che include anche scali in Messico, Olanda, Egitto, Australia, Pakistan. «Benché tutti ne parlino, i due porti di Panama valgono solo il 4% dell’affare», ha rimarcato l’ad di BlackRock, Larry Fink. «Abbiamo comprato anche sei porti sul canale di Suez, ma nessuno se ne è accorto»
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