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Export delle marche nel primo trimestre 2025 cala a oltre 3 miliardi con settori in difficoltà e alcuni in crescita


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L’export delle marche nel primo trimestre 2025 segna un valore provvisorio di oltre 3 miliardi di euro, con una contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati raccolti da Istat e analizzati dai Centri Studi di Confartigianato e Cna confermano un calo significativo, mentre alcuni comparti fanno segnare risultati positivi. Questo quadro riflette le difficoltà attuali che affrontano molte imprese regionali ma anche le sfide per tornare a competere sui mercati internazionali.

Andamento dell’export marchigiano nel primo trimestre 2025

Nei primi tre mesi del 2025, le esportazioni della regione marche hanno totalizzato un valore provvisorio di circa 3,17 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2024, si registra un calo dell’11,6%, una variazione negativa che interessa soprattutto il settore manifatturiero. Escludendo il comparto farmaceutico, la riduzione dell’export manifatturiero si attesta intorno al 10,2%.

Settori più colpiti e problemi

I settori più colpiti includono l’abbigliamento, che ha subito una flessione del 15,8%, e le calzature, con un calo dell’8,6%. Settori come i macchinari hanno subito un colpo più forte, con una diminuzione del 25,1%, mentre il comparto mobili ha fatto segnare un –10,4%. Questa situazione evidenzia le criticità di alcuni comparti tradizionali della regione, che soffrono in un contesto economico ancora incerto.

Non si può sottovalutare il peso di queste contrazioni considerando che le produzioni marchigiane sono storicamente molto legate all’export e alla performance del manifatturiero. Le oscillazioni di mercato, la concorrenza internazionale e la domanda globale incidono fortemente sulla stabilità delle aziende regionali. I dati fanno emergere la necessità di trovare strategie per stabilizzare e rilanciare l’attività esportativa in questo momento delicato.

Settori in crescita e performance positive nel primo trimestre

Non tutti i comparti presentano risultati negativi: alcuni settori della regione marche hanno mostrato segnali di crescita nel primo trimestre 2025. La metallurgia è tra quelli con la performance più brillante, con un incremento dell’export pari al 33,8%, equivalente a circa 58 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo dato indica una domanda in aumento di materiali e prodotti metallici, probabilmente legata a settori industriali specifici e a nuove forniture.

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Anche l’alimentare ha registrato un lieve aumento, con un +5,7% che corrisponde a 5,2 milioni di euro in più. Questo settore riesce a mantenere la sua costante presenza sui mercati esteri, sfruttando la qualità riconosciuta dei prodotti marchigiani. La stabilità dell’alimentare potrebbe rappresentare un punto di riferimento per altre industrie che cercano di arginare le perdite causate dalla congiuntura attuale.

Il bilancio complessivo rende evidente come, nonostante le difficoltà, alcuni settori riescano a resistere e a crescere, offrendo segnali importanti per l’economia regionale. Questi risultati fanno capire quali aree possono rappresentare leve di sviluppo e dove concentrare risorse per sfruttare le opportunità ancora presenti sui mercati internazionali.

Ruolo delle piccole imprese e sostegno istituzionale

Le piccole imprese marchigiane, come sottolineato da Confartigianato e Cna, giocano un ruolo cruciale nell’economia locale e nella dinamica dell’export. Sono più di 2.500 le aziende della regione che esportano con continuità, un numero che indica la forte vocazione all’export anche a livello di imprese di dimensioni ridotte. Accanto a queste, si contano 223 imprese definite “aspiranti esportatrici”, con circa metà impegnate in ambito manifatturiero e l’altra metà nel commercio.

A queste si aggiungono 333 aziende che hanno esportato in modo occasionale negli ultimi sette anni, anche se per periodi limitati tra uno e tre anni. Questo dato mostra una possibile riserva di capacità esportativa, che potrebbe essere attivata con i giusti stimoli e sostegni. Le associazioni di categoria indicano la necessità di rafforzare l’appoggio a questi soggetti per farli crescere e rendere più stabile la loro presenza all’estero.

Il sostegno delle istituzioni regionali, della camera di commercio e del sistema bancario risulta fondamentale. Recentemente, la camera di commercio ha messo a disposizione risorse per le domande di finanziamento presentate negli ultimi anni, mentre la regione marche ha lanciato un bando dedicato al sostegno delle imprese esportatrici. Tuttavia, le risorse stanziate finora sono state insufficienti a coprire tutte le richieste ed è stata espressa la necessità di ulteriori finanziamenti.

Prospettive e obiettivi per rafforzare l’export nelle marche

Nel contesto attuale, l’obiettivo primario per le aziende marchigiane è tornare a consolidare la loro competitività sui mercati internazionali. Lo scenario del primo trimestre 2025 evidenzia come molte imprese incontrino ostacoli, soprattutto in settori chiave come abbigliamento e macchinari. Per questo, le associazioni di categoria insistono sull’importanza delle fiere internazionali, dove un contatto diretto con i mercati può favorire la ripresa.

La partecipazione a eventi fieristici non va vista solo come un investimento commerciale, ma anche come un’opportunità per aggiornarsi sulle tendenze globali e costruire relazioni durature. Anche il sostegno agli investimenti ha un ruolo decisivo: investire in tecnologia o nella qualità dei prodotti aiuta le imprese a differenziarsi, soprattutto in un contesto competitivo come quello globale.

Il confronto con i dati dimostra come la sfida principale sia assicurare continuità e stabilità nei risultati di export. Solo così le imprese potranno evitare oscillazioni troppo brusche e mantenere un ruolo rilevante nelle esportazioni italiane. Il dialogo costante tra imprese, istituzioni e associazioni rappresenta l’elemento chiave per mettere in campo azioni concrete e mirate, utili a migliorare la situazione di partenza.

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