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Puglia, l’assessore regionale Delli Noci si dimette dopo l’interrogatorio sull’inchiesta per corruzione – alanews


Bari, 11 giugno 2025 – Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo economico e consigliere della Regione Puglia, ha formalizzato le sue dimissioni da entrambi gli incarichi. La decisione è arrivata al termine di un interrogatorio preventivo davanti al Gip di Lecce, nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria che coinvolge l’esponente politico.

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L’inchiesta e le accuse

La Procura di Lecce ha avviato un’indagine su una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta e frode nell’ambito dei Programmi Integrati di Agevolazione (PIA) destinati alle piccole e medie imprese pugliesi. Delli Noci è indagato per presunti favori elargiti a imprenditori, e per lui, così come per altri indagati, la Procura ha richiesto gli arresti domiciliari. Al termine dell’interrogatorio, l’assessore ha inviato le dimissioni tramite posta elettronica certificata, ponendo fine al suo ruolo istituzionale.

Interrogatorio lampo per l’assessore Delli Noci

L’interrogatorio di Delli Noci, comparso stamattina davanti al gip di Lecce Angelo Zizzari, è durato meno di un’ora. Il politico è uno degli indagati nell’ambito di un’inchiesta della Procura salentina che ipotizza gravi irregolarità nell’erogazione di finanziamenti pubblici, destinati a favorire un gruppo di imprenditori locali in cambio di appoggi elettorali.

All’uscita dal palazzo di giustizia, Delli Noci – accompagnato dai suoi legali Giuseppe Fornari e Luigi Covella – non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Secondo quanto trapelato, avrebbe scelto di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari. La sua posizione è tra le più delicate: per lui, come per altri nove indagati, la Procura ha chiesto la misura degli arresti domiciliari.

Richiesto il carcere per l’imprenditore Barone

La posizione più grave, però, è quella dell’imprenditore Alfredo Barone, per il quale i magistrati hanno chiesto la custodia cautelare in carcere. Barone è ritenuto dagli inquirenti il promotore e organizzatore di un’associazione per delinquere finalizzata a influenzare politici e amministratori pubblici per orientare finanziamenti e investimenti, in particolare nel settore turistico-ricettivo di lusso nel territorio del Salento.

Nel complesso, sono trenta le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta coordinata dai pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci. Undici di queste, per le quali sono state richieste misure cautelari, saranno ascoltate oggi. Le accuse, contestate a vario titolo, comprendono associazione per delinquere, corruzione, truffa ai danni di enti pubblici, riciclaggio e autoriciclaggio. L’indagine punta a fare luce su un presunto sistema clientelare radicato che avrebbe condizionato l’uso di fondi pubblici per scopi privati e politici.

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