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al via il cantiere per il centro polifunzionale di Banca d’Alba


L’interno dell’ex Rotoalba oggi, durante una visita.

ALBAAncora non ha un nome ufficiale, ma il centro polifunzionale che Banca d’Alba realizzerà nella sede dell’ex complesso industriale Rotoalba potrebbe essere chiamato Alba forum. Dell’argomento si è parlato nel corso del quarto e ultimo incontro della rassegna “Un’ora con…”, che ha visto ospite del Centro culturale San Giuseppe l’attuale presidente dell’istituto di credito, Tino Cornaglia, lo scorso 28 maggio. A intervistarlo, è stato il padrone di casa, Roberto Cerrato.

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Cornaglia ha ripercorso le diverse esperienze che lo hanno visto assessore ai servizi sociali nella prima Giunta Rossetto e, negli anni successivi, responsabile del Consorzio socioassistenziale, presidente di Unifarma e titolare della farmacia Internazionale in corso Langhe. Nel corso dell’intervista, è stata rievocata la collaborazione con l’associazione Proteggere insieme, con la farmacia mobile che venne allestita nel 1998, in occasione del devastante terremoto che sconvolse l’Aquila e l’Abruzzo. Ha ricordato Cornaglia: «Siamo stati la prima farmacia operativa nelle zone colpite dal sisma e ci spostavamo di paese in paese con una roulotte, con la quale distribuivamo i medicinali necessari. Anche in quell’occasione, così come dopo la tragica alluvione del 1994, fu evidente la necessità di dotare il territorio di strumenti, anche finanziari, per sostenere le imprese e la popolazione in caso di calamità».

A distanza di molti anni, su tutt’altro fronte, Banca d’Alba realizzerà un’opera che metterà a disposizione della città e di tutto il circondario una struttura polivalente oggi mancante. Da pochi giorni, il cantiere è operativo.

Cornaglia, a che punto sono i lavori in via Liberazione?

«In questo momento, è iniziata la fase di demolizione degli edifici che ospitavano varie attività e servizi della struttura industriale. A fine anno, avremo pronto il progetto esecutivo e si potrà partire con la fase di edificazione della nuova struttura, che sarà adeguatamente collegata alla rete viaria. Il Consiglio di amministrazione della banca ha ponderato a lungo la decisione e ora siamo entrati, in pratica, nella fase operativa».

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Il presidente di Banca d’Alba Tino Cornaglia

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«Torniamo ai valori della cooperazione a favore del nostro territorio, per mettere a disposizione della comunità uno spazio che oggi non c’è. Realizzeremo una struttura polivalente e pensata in modo da essere un centro congressi, un palazzetto dello sport in grado di ospitare le Atp finals, eventi culturali di altissimo profilo, ma allo stesso tempo pensiamo alla possibilità di fare sinergia con la rete locale, con riferimento ai maggiori eventi stagionali. Potrà essere potenziato anche il turismo congressuale. Sono tutti aspetti importanti per il nostro territorio e per il suo sviluppo futuro. Da non dimenticare, la valorizzazione di un sito rappresentativo nella storia della Famiglia paolina e di don Giacomo Alberione».

«Puntiamo a festeggiare con l’assemblea dei soci del 2028»

Cornaglia, è vero che, in via Liberazione, contate anche di mettere a dimora mille alberi?

«Sarà così. E lo vogliamo fare per compensare l’emissione di anidride carbonica che sarà prodotta per la realizzazione della struttura. Costruiremo là dove si trovava una tipografia che stampava milioni di copie ogni settimana: un’area enorme, che sarà ristrutturata e finalizzata a un nuovo destino (circa 7mila metri quadri per il corpo centrale e 18mila con le pertinenze, ndr)».

Con quali costi?

«Sarà una spesa ingente che, al momento, preferiamo non divulgare. Ci sono ancora variabili che impediscono una valutazione dettagliata. Ma posso dire senza problemi che le risorse ci sono».

Quanto tempo occorrerà per completare l’opera?

«A oggi il nostro obiettivo è ospitare nel centro l’assemblea dei soci del 2028, per festeggiare in tantissimi questo nuovo traguardo e iniziare una nuova fase. Ecco perché, a pieno titolo, possiamo parlare di vera cooperazione».

Beppe Malò

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