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Moratoria diesel euro5, censimento per gli autovelox – Notizie


   Scongiurare il blocco delle auto diesel euro5 in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e parallelamente avviare un censimento degli impianti autovelox. A questo puntano due emendamenti presentati al decreto Infrastrutture (uno della Lega ed uno di FdI) fortemente caldeggiati oggi dai presidenti delle regioni coinvolte. E sempre al dl Infrastrutture guarda sempre la Lega per gli autovelox sui quali da domani si rischia il caos. La Lega chiede più in dettaglio di scongiurare il blocco dei diesel euro 5 per un altro anno, offrendo la possibilità alle Regioni di evitarlo anche successivamente. L’europarlamentare di FdI, Carlo Fidanza, spiega invece che l’emendamento del suo partito chiede di posticipare direttamente al 1 ottobre 2027. L’intervento è stato caldeggiato oggi dai presidenti delle Regioni Piemonte, Alberto Cirio, Lombardia, Attilio Fontana, e Veneto, Luca Zaia, in una nota congiunta.

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Questo anche perché – dice Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane – lo stop causerà un effetto tsunami sul mercato dell’automotive portando a enormi rincari dei prezzi delle autovetture. Nelle regioni interessate oltre 1,3 milioni di veicoli dal prossimo ottobre diventeranno “fuorilegge” e non potranno circolare nei giorni feriali all’interno dei grandi comuni. E il caos potrebbe scatenarsi anche per gli autovelox che, in caso di mancato censimento, dovrebbero essere in gran parte disattivati. Per questo la Lega ha presentato un emendamento, sempre al decreto infrastrutture, affinché i Comuni comunichino il numero di tutti gli autovelox presenti nel proprio territorio. In mancanza di informazioni, i dispositivi non potranno entrare in funzione. “È un passaggio dovuto, – spiega il Mit – per ottenere dati precisi che il ministero di Matteo Salvini sta chiedendo da tempo senza ottenere risposte esaustive”. E i tempi sono strettissimi: il Codacons ricorda infatti che scade domani il termine entro cui le amministrazioni locali devono adeguarsi alle nuove disposizioni introdotte dal decreto del Mit entrato in vigore il 12 giugno 2024 che riconosceva un anno di tempo ai Comuni per conformarsi alle nuove misure”.

Ma – dice Assoutenti – “le nuove norme “rischiano di essere del tutto vanificate dall’assenza dell’atteso decreto Mit sull’omologazione”. Il ritardo delle amministrazioni locali – spiega ancora il Codacons – sta portando a conseguenze pesanti, perché il ministero in assenza di numeri ufficiali ha dovuto ritirare e rimandare il famoso decreto sull’omologazione degli autovelox, col risultato che le multe stradali elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati vengono sistematicamente annullate da prefetti e giudici di pace. Il 59,4% di dispositivi fissi installati lungo le strade italiane risulta infatti validato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi, mentre per quelli mobili la percentuale sale al 67,2%. In base alle ultime stime non ufficiali elaborate dal sito specializzato Scdb.info, gli autovelox fissi e mobili installati lungo le strade italiane sarebbero oggi 10.221. Incasso? Solo nelle principali 20 città italiane gli autovelox hanno assicurato lo scorso anno oltre 62 milioni

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