Il patrimonio finanziario detenuto all’estero dai cittadini italiani ha superato nel 2024 la soglia record dei 215 miliardi di euro. A certificare il dato è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo cui nell’ultimo anno si è registrato un aumento di circa 25 miliardi rispetto all’anno precedente. Questo incremento conferma una tendenza strutturale che vede crescere la propensione dei risparmiatori italiani a diversificare il proprio portafoglio al di fuori dei confini nazionali, puntando sempre più su strumenti e mercati internazionali.
Risparmi italiani all’estero, superata la soglia dei 215 miliardi di euro
L’analisi della composizione di questo capitale evidenzia che la quota più rilevante è impiegata in strumenti finanziari come titoli obbligazionari, azioni e fondi comuni. Una parte consistente è inoltre custodita sotto forma di depositi bancari presso istituti stranieri, mentre una percentuale minore ma comunque significativa è investita nel mercato immobiliare di altri Paesi. Questo insieme di scelte riflette il desiderio di proteggere i risparmi da eventuali instabilità, non solo economiche ma anche normative, che potrebbero derivare dall’andamento interno del Paese.
Motivazioni e convenienze
Diversi fattori contribuiscono a spiegare la crescita costante dei capitali esportati legalmente. Da un lato c’è la ricerca di rendimenti più competitivi rispetto a quelli offerti dagli strumenti italiani, in particolare nei momenti in cui i tassi di interesse o le politiche fiscali interne penalizzano gli investitori. Dall’altro, si fa sempre più forte la volontà di frammentare il rischio, affidando parte del proprio patrimonio a mercati regolamentati da legislazioni percepite come più stabili o vantaggiose, anche dal punto di vista del carico fiscale.
Effetti sul sistema Paese
Il fenomeno ha implicazioni rilevanti sia per le famiglie che per l’economia nazionale. Per i privati cittadini, detenere attività finanziarie o immobiliari all’estero comporta obblighi di dichiarazione e adeguamento alle normative sul monitoraggio fiscale, in particolare con riferimento al quadro RW della dichiarazione dei redditi. La gestione amministrativa e fiscale di questi patrimoni richiede dunque un livello di consapevolezza più elevato e l’assistenza di professionisti specializzati. Sul piano macroeconomico, invece, l’aumento dei risparmi detenuti oltre confine riduce il volume di risorse potenzialmente disponibili per l’investimento nel tessuto produttivo nazionale, con effetti a cascata su banche, imprese e crescita interna.
Il quadro nazionale del risparmio
Nel frattempo, il valore complessivo dei risparmi delle famiglie italiane ha toccato i 2.211 miliardi di euro, con una media procapite di circa 37.500 euro. Questa cifra comprende tanto la liquidità parcheggiata nei conti bancari quanto gli investimenti in strumenti finanziari. I depositi bancari rappresentano la voce principale con 1.131 miliardi, seguiti da azioni, fondi e titoli che complessivamente raggiungono 1.079 miliardi. Le differenze territoriali restano ampie: Bolzano, Milano e Piacenza guidano la classifica per depositi pro capite, mentre sul fronte degli investimenti mobiliari Milano si conferma prima con oltre 71.000 euro per residente, davanti a Biella e Modena.
Fiducia e prospettive
Il quadro che emerge è quello di un Paese che, pur confermandosi tra i più risparmiatori d’Europa, manifesta segnali di disaffezione verso le opportunità di investimento domestiche. La decisione di guardare oltreconfine per valorizzare i propri capitali sembra rispondere a logiche di prudenza e opportunismo, ma pone interrogativi seri sull’efficacia delle politiche pubbliche nel trattenere ricchezza e nel rilanciare l’economia reale. L’industria finanziaria italiana, così come il sistema fiscale, è chiamata a un cambio di passo per rispondere alle esigenze di una platea di risparmiatori sempre più esigente, informata e mobile. La soglia dei 215 miliardi all’estero, in questo contesto, è molto più di un numero: è il segnale che la geografia della fiducia economica degli italiani si sta rapidamente riscrivendo.
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