Startup Faenza. Ecco VerdeGo: “Scegliere la sostenibilità in agricoltura è vincente”

Aiutare le imprese agricole del territorio a diventare più sostenibili, senza intaccare la produzione. Nasce con questi obiettivi VerdeGo, realtà che ha ricevuto il sostegno del Contamination Lab, pre-incubatore di impresa ospitato negli spazi della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza. «Il C-Lab ci ha aiutato a sviluppare il nostro modello di business, nonostante in materia di sostenibilità agricola ci sia ancora poca chiarezza normativa, in Italia. Grazie al nostro mentor Francesco Fullone ci siamo strutturati per fornire consulenze alle imprese agricole e far capire il valore e il ritorno economico, connessi a pratiche agricole sempre più sostenibili e rispettose dell’ambiente». A dirlo è Fabio Finocchiaro, fondatore insieme a Filippo Paganelli, di VerdeGo. Lo abbiamo incontrato per approfondire attività e progetti futuri di questa giovane realtà faentina.

Intervista a Fabio Finocchiaro, co-founder di VerdeGo

Finocchiaro, di cosa si occupa VerdeGo?

La nostra attività nasce per fornire supporto alle aziende agricole, soprattutto di piccole e medie dimensioni, che vogliono investire in pratiche sostenibili. Infatti, se le aziende agricole più grandi si sono già mosse in questo senso, tante imprese di dimensioni ridotte fanno invece più fatica a comprendere il valore che sta dietro a determinate scelte e a investire, soprattutto in assenza di incentivi economici. Cerchiamo di sensibilizzare gli agricoltori e di suggerirgli come muoversi, promuovendo pratiche agricole che prevedano, ad esempio, un minor consumo di acqua oppure un uso più oculato di pesticidi, fertilizzanti e carburante, senza intaccare la produzione e ridurre il reddito generato.

Quali sono i progetti più importanti che avete seguito in questi primi due anni di attività?

Purtroppo il nostro lavoro, in questo momento, è frenato dall’assenza di un registro nazionale Crea, che dovrebbe vedere presto la luce e costituirebbe l’ultimo passo per poter mettere concretamente a terra tutti i progetti, che stiamo prospettando alle imprese agricole.
Nel frattempo ci siamo comunque mossi con indagini di mercato e consulenze, mostrando agli agricoltori come rendere la loro attività più sostenibile. Inoltre, grazie al C-Lab, ci siamo interfacciati con aziende di altri settori, ragionando insieme a loro sull’importanza di ridurre le emissioni inquinanti e di investire in progetti che mettano al centro la sostenibilità ambientale. In questo modo siamo riusciti a finanziare pratiche agricole sostenibili, di piccole imprese del territorio, grazie al supporto di aziende desiderose di fare qualcosa di concreto per l’ambiente. Abbiamo inoltre collaborato con aziende che producono biogas, sviluppando metodi per ridurre le emissioni e implementando pratiche agricole green, nei terreni di loro proprietà.

Quali obiettivi avete per il futuro?

Abbiamo appena vinto il bando regionale RockEr, dedicato alle startup e quindi il nostro percorso, iniziato all’interno del Cesena Lab, grazie al supporto e ai consigli di Livia Bertocchi e proseguito nel Contamination Lab, continuerà. Sia io che Filippo abbiamo solo 21 anni quindi la priorità, in questo momento, è conseguire la laurea in ingegneria meccanica. Successivamente sto pensando di iscrivermi a Ingegneria meccanica per la sostenibilità, corso di laurea magistrale, ancora più specifico. L’obiettivo infatti è accrescere le competenze tecniche e dedicarmi, dopo gli studi, completamente a VerdeGo. La sostenibilità è infatti un tema che mi sta molto a cuore e che considero profondamente attuale, soprattutto nel nostro territorio, che ha sofferto tanto a causa degli eventi climatici estremi.

Samuele Bondi