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Approvato il disegno di legge sullo Spazio: spianata la strada all’adozione di Starlink come rete di Stato di emergenza


Il Senato ha approvato la legge “Disposizioni in materia di economia dello spazio” con 76 voti favorevoli e 56 contrati, respingengo tutti gli emendamenti proposti. La maggior parte riguardavano il contestato articolo 25 che assegna il compito al Ministero delle imprese e del made in Italy di realizzare una rete satellitare volta “a garantire, in situazioni critiche o di indisponibilità delle principali dorsali di interconnessione delle reti terrestri, un instradamento alternativo con velocità di trasmissione adeguata“. La legge specifica che ciò potrà essere fatto ricorrendo anche a costellazioni satellitari in orbita bassa operate da soggetti appartenenti all’Unione europea o all’Alleanza atlantica. È in sostanza la norma che dà il supporto legislativo al progetto di cui si parla da mesi di adottare Starlink di SpaceX come soluzione per una rete di emergenza nazionale.

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La legge approvata ieri contiene naturalmente molto altro. Innanzitutto viene introdotto un quadro normativo di riferimento sulle attività spaziali condotte da soggetti privati. La legge assegna all’Agenzia Spaziale Italiana il compito di vagliare e autorizzare le richieste di attività spaziali in base ai requisiti definiti dalla legge che includono la sicurezza, anche da attacchi informatici nel caso di infrastrutture come costellazioni satellitari, sostenibilità ambientale oltre che la solidità dell’azienda che propone l’attività e gli obblighi assicurativi. Le missioni spaziali chiaramente non devono compromettere la sicurezza nazionale, le infrastrutture critiche e le relazioni internazionali. L’autorizzazione ultima, dopo il vaglio dell’ASI, spetterà comunque sempre al Ministero delle imprese e del made in Italy. Di fatto l’ASI diventa una vera e propria authority in materia di Spazio, con compiti di vigilanza, regolamentazione delle specifiche tecniche, ispettivi e sanzionatori. Sempre l’ASI custodirà e gestirà il registro nazionale di immatricolazione degli oggetti lanciati nello spazio.

Viene istituito un fondo per l’economia dello spazio volto a “promuovere innovazione tecnologica, sviluppo produttivo e valorizzazione commerciale delle attività nazionali nel settore, anche tramite contributi a fondo perduto o operazioni finanziarie” inizialmente del valore di 35 milioni di euro per il 2025. Per supportare le startup e le piccole aziende del settore aerospaziale, viene anche introdotta negli appalti una riserva obbligatoria di almeno il 10% del valore del contratto da dedicare tramite subappalto ai piccoli soggetti per favorirne l’ingresso nel mercato.

L’Italia si doterà poi di un “Piano nazionale per l’economia dello spazio” aggiornato ogni due anni dal COMINT (Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale) in coordinamento con l’Agenzia Spaziale Italiana, il Ministero delle imprese e del made in Italy, il Ministero dell’economia e delle finanze e il Ministero dell’università e della ricerca. Scopo del piano “promuovere l’economia dello spazio, analizzando fabbisogni, esigenze istituzionali, criteri di programmazione e sinergie finanziarie“.

Evidente la soddisfazione del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente: “La nuova legge sullo spazio segna un passaggio epocale per il settore italiano e per l’Agenzia Spaziale Italiana. È uno strumento essenziale che dota l’Italia di un quadro normativo all’avanguardia che permetterà all’intero ecosistema nazionale del settore di confermare la sua leadership internazionale, consolidando un comparto che, negli anni, ha assunto un ruolo strategico non solo in ambito economico, ma anche nel più ampio contesto geopolitico, scientifico e industriale”.





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