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Diversità e inclusione nelle aziende: i numeri


Secondo un’analisi di HR Dive, alla fine del 2024 un’azienda su otto negli Stati Uniti aveva eliminato o ridotto i fondi destinati ai programmi DEI (diversity, equity & inclusion).

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Le cause principali includevano pressioni politiche, tagli di budget e scarsi risultati in termini di business. In Europa, la situazione non era migliore: solo il 7% delle organizzazioni possedeva una strategia DEI ben definita, come riportato da Euronews.

Le ragioni dietro l’abbandono dei programmi DEI

Perché le aziende stanno abbandonando i programmi di diversità e inclusione? Le ragioni emerse nel 2024 sono molteplici: mancanza di fondi, pressioni da parte di stakeholder contrari e assenza di ritorni economici misurabili.

Secondo Forbes USA, anche grandi multinazionali hanno progressivamente ridotto le proprie iniziative DEI, considerate spesso un “nice to have” più che una priorità strategica.

I settori che resistono: food, sanità e sport in prima linea

Nonostante la crisi dei programmi DEI, alcuni settori hanno continuato a investire in strategie di inclusione. Il food industry si è distinto per la costruzione di ambienti di lavoro inclusivi, con pari opportunità di carriera e formazione su misura.

Anche l’healthcare ha mostrato impegno nel promuovere il benessere organizzativo, valorizzando le persone con iniziative mirate e coinvolgenti.

Tra i modelli più virtuosi spicca quello del mondo sportivo, in particolare la pallavolo. Il caso del Vero Volley rappresenta un esempio concreto di politiche aziendali inclusive applicate anche al contesto sportivo.

Come sottolinea Alessandra Marzari, presidente del club: “Un’impresa verrà sempre ricordata per l’attenzione e la cura messi a terra quotidianamente per le persone e le realtà del territorio circostante“.

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Vero Volley e i progetti di inclusione sociale: il caso Emmeline

DEI non è solo un acronimo, ma un monito da seguire e applicare ogni giorno“, afferma Marzari. Il progetto Emmeline, avviato da Vero Volley, è dedicato alla parità di genere in azienda e alla promozione dell’inclusione tra le squadre giovanili e professionistiche.

Parallelamente, il programma No Limits consente a giovani atleti con sindrome di Down e autismo di allenarsi e competere nei tornei Special Olympics, affiancati da allenatori qualificati.

Dalla pallavolo alla Formula 1: altri esempi virtuosi

Numerose sono le iniziative DEI nel mondo dello sport. La Formula 1 ha introdotto una Carta per la Diversità e l’Inclusione, mentre le Olimpiadi di Parigi 2024 hanno ospitato la Pride House, spazio dedicato all’inclusione LGBTQ+ con eventi culturali e formativi. Sono esempi di aziende virtuose in tema di inclusione, ma anche di come lo sport possa guidare il cambiamento sociale.

Come l’intelligenza artificiale può supportare l’equità retributiva

L’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo sempre più centrale per garantire equità sul lavoro.

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Secondo Forbes USA, l’AI è già utilizzata per monitorare il clima aziendale inclusivo, analizzare i dati interni e assicurare parità salariale tra lavoratori dello stesso livello. Un alleato prezioso per promuovere sostenibilità sociale nelle imprese.

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Il ruolo dei DEI Expert nel benessere aziendale

Sempre più aziende si stanno affidando a DEI Expert, figure professionali specializzate nel diversity management e nella creazione di ambienti di lavoro equi e inclusivi.

Il loro contributo è fondamentale per rafforzare il benessere aziendale e promuovere una reale inclusione nel mondo del lavoro, con impatti positivi su clima interno, reputazione e produttività.

Tendenze future in tema di diversità e inclusione nei luoghi di lavoro

Le tendenze future in tema di diversità e inclusione nei luoghi di lavoro ruotano attorno a tre assi principali: data analysis, intelligenza artificiale e cura delle relazioni umane. Come conclude Alessandra Marzari: “I risultati dei programmi DEI non si misurano con le entrate economiche e con la notorietà, ma con la soddisfazione dei propri partner e la felicità delle persone che ne fanno parte“.



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