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il modello scalabile che connette innovazione, imprese e territorio – LETTERA 63


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A soli due anni dalla sua nascita, il Verona Agrifood Innovation Hub (VAIH) si è affermato come uno dei principali centri di innovazione agroalimentare in Italia. Con un approccio che integra tecnologia, sostenibilità e open innovation, il polo veronese è oggi un punto di riferimento strategico per startup, aziende consolidate, investitori e istituzioni impegnati a trasformare l’intera filiera AgriFoodTech.

Il progetto nasce dalla sinergia tra Eatable Adventures, uno dei più rilevanti acceleratori foodtech a livello globale, e un solido gruppo di partner territoriali e istituzionali: Fondazione Cariverona, UniCredit, Comune di Verona, Veronafiere, Confindustria Verona e l’Università degli Studi di Verona. Una partnership pubblico-privata che si è tradotta in un ecosistema fertile per la crescita imprenditoriale e l’innovazione condivisa.

Numeri in crescita e impatto tangibile

La portata del VAIH è testimoniata da cifre concrete: una community di oltre 5.000 persone attive nel Nord Italia, più di 2.500 coinvolte in iniziative di formazione gratuita e oltre 300 collaborazioni sviluppate con realtà industriali, startup e centri di ricerca. Un dinamismo che sta consolidando il ruolo del Triveneto come epicentro dell’innovazione foodtech italiana.

Il 2025 segna inoltre l’ingresso di nuovi attori chiave nella community: VASONGROUP, eccellenza veronese nei settori enologico e agroalimentare, e Mulino Padano, leader nella produzione di farine per l’industria alimentare e l’artigianato. La loro adesione conferma l’attrattività del modello VAIH come motore di sviluppo replicabile, in grado di mettere a sistema competenze e visioni tra pubblico e privato.

Dal Triveneto all’Italia: un modello in espansione

Forti dei risultati ottenuti a livello locale, i promotori del Verona Agrifood Innovation Hub stanno ora lavorando a un piano di espansione nazionale, con l’obiettivo di esportare la metodologia dell’hub in altre aree strategiche del Paese. L’ambizione è chiara: creare una rete di poli territoriali interconnessi, capaci di stimolare l’innovazione agroalimentare in modo diffuso e sostenibile.

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Al centro di questa strategia, un focus crescente sulla valorizzazione dei giovani talenti. Il VAIH si propone infatti come piattaforma di attrazione per neolaureati, startup founder e professionisti dell’agritech, contribuendo a trattenere competenze nei distretti locali e a creare nuove opportunità di lavoro qualificato.

Un modello sistemico per l’innovazione accessibile

In soli due anni, abbiamo creato un ecosistema che genera valore reale per il territorio e per l’intera filiera”, afferma Filippo Federico, Ecosystem Manager del VAIH. “Il nostro modello si fonda su un principio semplice ma potente: la collaborazione tra attori pubblici e privati, unita alla diffusione di competenze, può accelerare una trasformazione sostenibile e accessibile.”

Collocato nel cuore produttivo del Triveneto, il Verona Agrifood Innovation Hub sta progressivamente attirando investimenti, competenze e progettualità anche a livello internazionale, configurandosi come un vero laboratorio d’avanguardia per il foodtech del futuro.



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