FERMO Ben 951 progetti finanziati, per una somma totale che sfiora i 600 milioni di euro. Ma i pagamenti arrivano appena al 20% ed il tempo corre veloce verso la scadenza del 2026. È lo stato attuale, in base ai dati forniti dalla piattaforma Open Pnrr, sullo stato di avanzamento delle opere da completare con i fondi Pnrr in provincia, che ha collezionato ben 492,2 milioni di euro, a cui si aggiungono altre risorse per ulteriori 105 milioni.
I capitoli
Il Piano europeo ha elargito somme soprattutto per la transizione ecologica, capitolo che da solo vale più della metà delle risorse totali, ben 318 milioni. Ma è anche il capitolo che sta più indietro di tutti, del totale è stato pagato appena l’8% per gli 82 progetti presentati in provincia. Il rischio, concreto, è che molti non vedano più la luce. La seconda voce più corposa è quella per scuola, università e ricerca: il Fermano ha avuto 107,5 milioni di fondi. In questo caso la percentuale di pagamenti è al 23%
. Seguono, quasi appaiati, i capitoli per le infrastrutture, 45,4 milioni, e quelli per impresa e lavoro, 42 milioni. Proprio impresa e lavoro è il capitolo che sta più avanti con i pagamenti che sono al 77% dei 177 progetti presentati. Ci sono poi i 33.6 milioni per l’inclusione sociale (pagamenti al 43%), i 21 per il filone salute (pagamenti al 23%), i 16.3 destinati a cultura e turismo (pagamenti al 14%) ed i 14 investiti nella digitalizzazione (pagamenti al 46%). La classifica si inverte per numero di progetti ammessi, dato che alcuni filoni prevedono contributi di minore entità rispetto a quelli per la realizzazione di grandi infrastrutture.
La digitalizzazione è così il capitolo che ha visto accolti più progetti ben 319, 140 i progetti sul mondo della scuola e della ricerca. Il capoluogo di provincia fa la voce del leone sia per numero di progetti, ben 235 il totale, che per risorse assegnate, poco più di 188 milioni di euro, che fanno del Comune il soggetto attuatore più rilevante.
I Comuni
Ma anche altri enti sono chiamati a coordinare risorse ingenti, dalla Provincia che è attuatrice di lavori, prevalentemente scuole, per quasi 58 milioni, alla Regione che ne ha incarico 36, fino alla Ciip e alla Tennacola, che hanno intercettato decine di milioni per l’ammodernamento delle reti idriche. Il secondo comune per numero di progetti approvati è Porto Sant’Elpidio con 78, pari a 74 milioni di euro, sul podio anche Amandola con 65 progetti distribuiti in 30 milioni di euro, mentre Sant’Elpidio a Mare ha numericamente qualche progetto in meno, 54, ma per fondi stanziati è a 57 milioni, appena sotto Montefortino a cui sono stati assegnati 60 milioni per 17 progetti.
Quanto a stati di pagamento, i municipi più grandi della Provincia viaggiano tutti sulla stessa lunghezza d’onda, oscillando tra il 20 ed il 24%. Un fiume di soldi, risorse che nessun ente locale avrebbe mai la forza di investire, a meno di ingessare i propri bilanci per decenni. Il problema, ora, è il rischio di non riuscire a rispettare le tempistiche stringenti ed evitare di trovarsi delle opere incompiute. Il 20 % di pagamenti che compare alla piattaforma trasparenza Open Pnrr è aggiornato alla fine di marzo, certamente nell’ultimo bimestre saranno stati liquidati altri milioni, ma il traguardo è ancora lontano.
Il tema non preoccupa certo il solo Fermano, ma tutta Italia, anzi l’intero continente europeo. Proprio qualche giorno fa, in Commissione europea si è ragionato dell’eventualità di una proroga, visti i ritardi che si registrano a tutte le latitudini. Si è scelto però di non cambiare le scadenze, che rimangono fissate al 31 agosto 2026.
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