L’analisi
E il ministro Pichetto Fratin punta sul nuovo nucleare: «Darà energia stabile ai data center per l’AI»
Coesione e competitività. Due termini che, legati alle imprese, non sono in contraddizione. Anzi, rappresentano un punto di forza per l’economia italiana. È quanto scaturisce dal rapporto “Coesione è competizione” di Unioncamere presentato venerdì 13 giugno al seminario estivo di Symbola che chiude oggi, sabato 14 giugno, al Teatro Bibiena. «Il rapporto – ha spiegato dal palco Ermete Realacci – presidente e anima della Fondazione Symbola – tende a far capire se conviene per le imprese essere buone». La conclusione è che «le imprese che vanno in questa direzione vanno meglio, come i loro territori, e investono di più e crescono di più». Nel rapporto sono citati tredici esempi concreti.
Gli esempi
«La coesione è alla base della competitività e l’aggressione non è vincente in economia» aveva poco prima ricordato in videocollegamento Gian Maria Gros Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo riferendosi alle politiche di Trump sui dazi. La banca, gravemente appesantita nel 2013 dai crediti insoluti, ha voluto lo stesso fare un aumento di capitale con cui ha salvato le banche venete, il territorio. «Da allora – ha detto il presidente – non abbiamo più smesso di crescere». Le imprese coesive, ha detto il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, nell’illustrare il rapporto, sono quelle che hanno buone relazioni con i loro dipendenti, con i fornitori e i clienti, con le istituzioni locali e con il terzo settore, quindi con il territorio in cui operano. Sono imprese che evidenziano il protagonismo giovanile e mettono in campo «un modello di sviluppo a cui si deve ispirare l’Italia». Eppure, per il sondaggista Nando Pagnoncelli, queste imprese si muovo in un clima generale di sfiducia: «Questo, però dimostra come quelle imprese coesive siano più dinamiche». Imprese a cui, secondo Paolo Gentiloni, co-presidente della task force dell’Onu sul debito, tocca prendere posizione sulla transizione industriale, «la grande frontiera che abbiamo davanti», mentre tutti devono mettere insieme «la specificità italiana con il patriottismo europeo». Ieri è stata anche la giornata di due ministri. Eugenia Roccella, ministra per la famiglia e le pari opportunità, è intervenuta di persona, in mattinata, al Bibiena per parlare di un altro tipo di coesione, quella della famiglia, che tanto bene ha fatto al paese e che ora è in declino, ma a cui cerca di dare il suo sostegno il governo.
Energia nucleare
Al pomeriggio il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha parlato di energia attraverso un videomessaggio. «Tra le tecnologie che plasmano il cambiamento – ha detto – non possiamo non menzionare il nuovo nucleare, quale sarà quello di nuova generazione, che servirà per dare energia stabile e sicura ai vari data center, che sono il motore della nuova rivoluzione per l’intelligenza artificiale». E ha ricordato che la transizione energetica «è un’opportunità per aggiornare il paradigma economico e tecnologico del paese».
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