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Top 500, Salis e Bucci alle imprese “Un piano per sostenere la crescita”


Nel 2023 il valore della produzione aggregata delle “top 500”, le prime cinquecento aziende della Liguria per fatturato, si è attestato a 75 miliardi, consolidando un trend trainato da Blue Economy, che ha registrato un + 6%, da food, + 14%, innovation + 11% e Pharm + 3%, con una marginalità complessiva pari a 7,2 miliardi di euro nel 2023, e con oltre i quattro quinti delle imprese liguri che hanno conseguito un risultato economico positivo. Sono alcuni numeri presentati nel corso di “Top 500 Liguria”, appuntamento organizzato da PwC Italia in collaborazione con Repubblica e l’Università di Genova, a bordo di Costa Smeralda. Un momento di riflessione e un’occasione per fare il punto sulle sfide che dovranno affrontare le imprese. «Noi abbiamo una grande responsabilità, sostenere lo sviluppo dell’industria, ma anche della piccola media impresa e delle realtà artigianali — ricorda la sindaca, Silvia Salis — e il Comune può agevolare i processi, creando una città con servizi adeguati, più appetibile per gli insediamenti industriali, e credo che questo sia il nostro compito principale. Ma c’è un altro tema sul quale è importante intervenire, che è la digitalizzazione che permetterà anche una limitazione della burocrazia. Queste sono le linee sulle quali ci vogliamo muovere».

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Tra i temi fondamentali per lo sviluppo delle imprese c’è, ovviamente, quello della transizione energetica. «Bisogna pianificare il futuro — spiega il presidente di Regione Liguria, Marco Bucci — pensando a quelle che sono le fonti energetiche disponibili. Abbiamo due fonti di energia importanti: l’acqua sulla quale ci sono studi da fare per trasformarla in energia verde, e il nucleare, per il quale abbiamo proposto Genova come sede per l’agenzia italiana. Non vogliamo una centrale in Liguria ma qui abbiamo il know how, le persone, le aziende, i laboratori di ricerca. E questo è un punto sul quale dobbiamo investire».

L’altra grande sfida, per Genova, è l’intelligenza artificiale. «Che non vuole dire solo super calcolo ricorda il rettore Federico Delfino — ma cloud per stoccare i dati, reti di comunicazione e algoritmi. Oggi c’è un’idea di aggregazione rispetto a un tema che è quello della Gigafactory, che è un bando europeo che deve vedere l’Italia in prima linea, con un’aggregazione di poli a livello nazionale. Ci stiamo ragionando su questo, e credo che questo possa essere foriero di prospettive di sviluppo e di servizi trasversali per le aziende.

«Aziende che, abbiamo visto i numeri, hanno buone prospettive di crescita» dice la Regional Manager di Unicredit Paola Garibotti che, tra l’altro, ha annunciato che l’istituto ha ricomprato la sede storica di Genova, in via Dante. «Quello che emerge dalla nostra ricerca — spiega Garibotti — è un tessuto industriale sano, con una buona positività sia lato ordinativi che export, con una domanda di credito che è cresciuta nel primo trimestre del 25% rispetto allo stesso periodo del 2023. Numeri che mostrano una positività, e anche questo è estremamente importante, dei depositi delle imprese che porta a una stabilità di tutti gli indicatori di rischio».

Dati che confermano quelli della ricerca di PwC in collaborazione con l’Università. «Tutti i settori sono andati sostanzialmente bene — sottolineano Andrea Manchelli e Daniele Magnoni, partner PwC Italia — con una grande spinta del comparto Blue Economy e un rafforzamento, a livello di equilibrio e solidità patrimoniale e finanziaria, del territorio. Una grande disponibilità finanziaria che ha consentito di supportare al meglio un periodo di tassi di interesse elevati, ed ha una fiducia circa la capacità del sistema di incanalare investimenti in innovazione, in nuovi modelli di business, in tecnologia, in nuovi modelli operativi». Ma dal convegno è partito anche un monito. «Qualsiasi operatore in ogni settore ha bisogno di spazi — sottolinea il presidente di Confindustria Liguria, Giovanni Mondini — e così arriviamo al tema dell’Ilva. Oggi siamo di nuovo commissariati come negli ultimi 15 anni, e questo è il momento delle scelte, punto e basta».

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