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50 miliardi di euro alle imprese della lombardia per investimenti, innovazione e credito


NUOVO ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO:

Microcredito

per le aziende

 

50 MILIARDI DI EURO ALLE IMPRESE DELLA LOMBARDIA

PER INVESTIMENTI, INNOVAZIONE E CREDITO

 

·      Oggi a Gallarate l’incontro con gli imprenditori per presentare le misure dedicate allo sviluppo delle aziende di Varese e provincia.

·      Nuovo impulso alla crescita in Italia e all’estero attraverso modelli produttivi innovativi, Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita. Sostegno ai lavoratori attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

 

Gallarate, 17 giugno 2025 – Si è svolto oggi a Gallarate l’incontro territoriale di presentazione del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane annunciato lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.

Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 50 miliardi alle aziende della Lombardia, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

Questo pomeriggio nella sede gallaratese dell’associazione degli industriali varesini Chiara Radrizzani, Vice Presidente Confindustria Varese, e Daniele Pastore, Direttore Regionale Lombardia Nord della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure messe in campo e si sono confrontati con gli imprenditori sulle strategie di sviluppo e competitività del territorio.

Sono state presentate misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, all’ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti e agli investimenti nel settore energetico, sostenendo così l’attrattività dei territori italiani con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.

Il protocollo presentato oggi consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle PMI e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Tale supporto è sato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente PMI, struttura portante del Made in Italy nel mondo.

Le novità riguardano:

  • gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita
  • l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
  • l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e PMI ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati
  • piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana.

Daniele Pastore, Direttore Regionale Lombardia Nord della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: “Il rinnovato accordo con Confindustria, che mette a disposizione delle imprese lombarde 50 miliardi di euro sui 200 complessivi a livello nazionale, ci permette di rafforzare il sostegno al tessuto produttivo di Varese e provincia caratterizzato dalla presenza di Pmi dinamiche che rappresentano una componente essenziale delle filiere e dei distretti industriali del Paese. Intesa Sanpaolo si rivolge a queste aziende per aumentarne la competitività offrendo soluzioni di finanziamento dedicate per incentivare nuovi investimenti sostenibili e crescita sui mercati esteri”.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Chiara Radrizzani, Vice Presidente Confindustria Varese: “Digitale, geopolitica, sostenibilità sono parole chiave che stanno rivoluzionando il modo di fare impresa. È questo il retroscena di una parola sola: innovazione. Termine che spesso leghiamo al solo risvolto tecnologico o di prodotto, ma che in realtà cela tutta una serie di percorsi che le nostre imprese stanno affrontando su più tematiche contemporaneamente. Serve innovare per rimanere competitivi. Ma per innovare serve investire. E per investire serve credito da parte del sistema bancario. Credito in termini di risorse. Credito in termini di fiducia e condivisione di progetti. Dobbiamo sostenere la vocazione all’investimento delle nostre imprese che, anche in questo lungo periodo di stagnazione della crescita della produzione industriale, non sta venendo meno, come dimostrato i dati del Centro studi di Confindustria Varese che prevedono, nel corso del 2025, un aumento di 6 punti percentuali delle imprese del territorio che investiranno in sostenibilità, di 2 punti percentuali quelle che investiranno in digitalizzazione, di 17 punti percentuali quelle che investiranno nell’applicazione in azienda di strumenti di intelligenza artificiale”.

 

Oltre agli interventi di Chiara Radrizzani e di Daniele Pastore, alla platea di imprenditori presenti sono stati illustrati lo scenario macroeconomico del tessuto locale da parte di Carla Saruis, del Research Deparment, e i contenuti dell’accordo da parte di Alfonso Tentori, direttore commerciale Imprese Lombardia Nord. Mentre Andrea Roello e Alfonso Picerno del desk Hi-Tech & Aerospace di Intesa Sanpaolo hanno affrontato un focus su robotica, aerospazio e AI. Il tutto moderato da Marco Crespi, Responsabile Area Finanza e Credito Confindustria Varese.

Potenzialità e sfide per le imprese di Varese e provincia: le principali evidenze
A cura del Research Department Intesa Sanpaolo

Secondo le analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, l’impatto dei dazi sul sistema manifatturiero italiano potrebbe essere mitigato dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano.

I rischi che una politica commerciale aggressiva presenta per la stessa economia statunitense, in termini di minor crescita e maggiore inflazione, spingeranno l’Amministrazione a negoziare con molti Paesi. La prospettiva delle elezioni di mid-term rappresenta d’altronde un rischio per il mantenimento della maggioranza repubblicana al congresso USA che si acuirebbe con una cattiva performance dell’economia e dei mercati finanziari. La stessa Europa ha un forte interesse a trovare un accordo e a non reagire con ritorsioni immediate.

L’Italia, insieme alla Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato USA: gli Stati Uniti assorbono il 10,4% dell’export italiano. Per la provincia di Varese, l’esposizione verso gli USA è più contenuta: il peso del mercato americano sull’export della provincia è del 7,4%. Gli Stati Uniti sono il terzo sbocco commerciale, preceduti da Germania e Francia. Alcuni settori della provincia sono però particolarmente esposti. I principali settori per export verso gli Stati Uniti di Varese sono la meccanica con 203 milioni di euro nel 2024, con un peso del 9% sul totale esportato dal settore, e l’aerospazio (109 milioni di export vs. gli USA, il 7% del totale esportato dal settore); a seguire il tessile e abbigliamento (66 milioni; 8%) e la farmaceutica (61 milioni; 8%).

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Tra le strategie intraprese per contrastare i dazi, le imprese clienti si stanno indirizzando verso la ricerca di nuovi mercati e l’apertura di filiali (produttive o commerciali) negli USA: è quanto emerge da una survey interna di Intesa Sanpaolo presso la rete degli specialisti che seguono i clienti nei processi di internazionalizzazione.

Diversificare export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico, ma sarà importante anche puntare agli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità che possono migliorare la competitività delle imprese: tra il 2019 e il 2024 gli investimenti in Lombardia sono aumentati del 32,8% più che recuperando il ritardo accumulato nel periodo tra il 2008 e il 2019.

I processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: tra i molteplici obiettivi raggiunti dall’adozione di tecnologie abilitanti in ottica 4.0, spicca l’efficientamento dei processi (sia in termini di monitoraggio, ma anche per automazione e aumento della velocità di esecuzione). Le imprese del territorio hanno già intrapreso un percorso strutturato di innovazione, investendo sia in tecnologie 4.0 sia in soluzioni orientate alla sostenibilità e alla decarbonizzazione. Questo emerge chiaramente da una recente indagine del Research Department di Intesa Sanpaolo, condotta su circa 500 imprese della Lombardia da cui risulta che circa tre quarti delle imprese locali ha già adottato almeno una tecnologia 4.0. La penetrazione è particolarmente alta tra le aziende di maggiori dimensioni, dove supera l’80%, ma è comunque significativa anche tra le imprese più piccole, con una diffusione superiore al 60%. Le tecnologie più diffuse includono la gestione e analisi dei dati (41%), la robotica (35%) e il Cloud computing (32%), seguite da soluzioni di cybersecurity (27%), magazzini automatizzati (21%); è ancora poco diffusa l’Intelligenza artificiale (12%).

La via della twin-transition porta a impatti positivi importanti sulla redditività delle imprese. Gli investimenti in FER (ma anche in certificazioni di qualità e ambientali, brevetti, marchi…) favoriscono un miglior posizionamento competitivo e quindi una marginalità più elevata rispetto a chi non effettua queste scelte strategiche.  Inoltre, le aziende in cui alla digitalizzazione vengono abbinate azioni di sostenibilità energetica presentano nel medio periodo tassi di crescita più alti e livelli di produttività maggiori rispetto alle altre aziende.

 

 

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Intesa Sanpaolo, con 417 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine marzo 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. E’ leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.

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Confindustria Varese è un’Associazione di imprese indipendente, apartitica e senza fini di lucro, appartenente al Sistema Confindustria e alla quale sono associate 1.039 imprese per 67.239 addetti. La mission di Confindustria Varese è di rappresentare il sistema produttivo locale e di affiancare le imprese su tutti i fronti di crescita, nelle transizioni in atto, nella gestione aziendale e nei rapporti con ogni stakeholder. E contribuire, come parte sociale, allo sviluppo economico e sostenibile del territorio e del suo benessere sociale. Con questo obiettivo Confindustria Varese ha lanciato e porta avanti il Piano Strategico #Varese2050 per il riposizionamento competitivo della provincia. Una visione a cui si rifanno tutti i progetti, le iniziative, le attività ordinarie e quelle straordinarie dell’Associazione.

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