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Confindustria Varese e Intesa Sanpaolo, siglata l’intesa strategica per credito, innovazione e sviluppo per restare più vicini alle PMI del territorio


È stato presentato martedì 17 giugno nella sede di Confindustria Varese a Gallarate il nuovo accordo operativo tra l’associazione industriale e Intesa Sanpaolo. Un’intesa che, pur siglata a livello nazionale il 14 gennaio, trova nel territorio varesino una declinazione concreta, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra sistema bancario e tessuto produttivo. Il titolo dell’incontro – «Investimenti, Innovazione, Credito: i fattori chiave per la crescita sostenibile delle imprese italiane» – sintetizza le direttrici strategiche su cui si muove l’alleanza.

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L’accordo rientra in un piano da 200 miliardi di euro su scala nazionale, di cui 50 destinati alla Lombardia. «Il rinnovato accordo con Confindustria – ha spiegato Daniele Pastore, Direttore Regionale Lombardia Nord della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – che mette a disposizione delle imprese lombarde 50 miliardi di euro sui 200 complessivi a livello nazionale, ci permette di rafforzare il sostegno al tessuto produttivo di Varese e provincia caratterizzato dalla presenza di PMI dinamiche che rappresentano una componente essenziale delle filiere e dei distretti industriali del Paese. Intesa Sanpaolo si rivolge a queste aziende per aumentarne la competitività offrendo soluzioni di finanziamento dedicate per incentivare nuovi investimenti sostenibili e crescita sui mercati esteri».

Il concetto chiave è proprio la competitività, da intendersi non solo come capacità di produrre di più, ma soprattutto di innovare, investire, affrontare la transizione ecologica e tecnologica. «Le nostre aziende – ha dichiarato Chiara Radrizzani, vicepresidente di Confindustria Varese – hanno estremamente bisogno di sentire le banche al proprio fianco. Soprattutto nelle trasformazioni in corso, come l’integrazione con l’intelligenza artificiale e con la transizione ecologica. Innovazione è un termine che a volte si lega troppo spesso alla tecnologia, ma per innovare bisogna investire, quindi migliorare i rapporti con il sistema bancario».

Un tema che assume una rilevanza ancora maggiore nel contesto varesino, dove le PMI operano all’interno di filiere manifatturiere ad alta specializzazione, spesso export-oriented. Lo scenario macroeconomico delineato da Carla Saruis, Specialist Economist del Research Department di Intesa Sanpaolo, ha mostrato un quadro complesso ma non privo di leve attivabili. L’incertezza globale ha raggiunto valori superiori a quelli registrati durante la pandemia, a causa dell’instabilità geopolitica. Tuttavia, le previsioni indicano una crescita del PIL italiano dello 0,7% nel 2025, destinata a salire all’1% nel 2026. Il potere d’acquisto delle famiglie cresce lentamente, ma i consumi sono sostenuti dalla riduzione del risparmio.

La Lombardia si conferma la locomotiva dell’export italiano, con una quota rilevante di vendite verso gli Stati Uniti. Varese, con un contributo pari al 7,4%, gioca un ruolo rilevante, trainato dai comparti della meccanica e dell’aerospazio, seguiti da tessile e farmaceutico. In risposta alle politiche protezionistiche americane, le imprese stanno già diversificando i mercati, anticipando le consegne verso gli USA e rivedendo le tempistiche degli investimenti.

Il contesto produttivo locale – caratterizzato da una filiera corta e da una forte vocazione ingegneristica – risponde puntando su efficienza, nuovi servizi, introduzione di tecnologie digitali e autoproduzione di energia. «Investire in innovazione, tecnologia e efficientamento energetico – ha sottolineato Saruis – dà effettivamente un importante incremento del fatturato».

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Una prospettiva condivisa anche da Alfonso Tentori, Direttore Commerciale Imprese Lombardia Nord Divisione Banca dei Territori: «Il nostro PIL cresce più degli altri. È importante avere una struttura rafforzata sia all’interno delle filiere sia all’interno del credito». Tentori ha ricordato l’impegno della banca sul fronte del capitale umano: «Abbiamo avviato un piano welfare già da anni per trovare soluzioni abitative agevoli che stimolino la qualità della vita. Investiamo nel rafforzamento del rapporto banca-impresa con momenti di ascolto, partecipazione attiva e coinvolgimento del settore produttivo sui temi rilevanti per la crescita».

In quest’ottica è prevista la creazione di una cabina di regia centrale, gruppi territoriali e settoriali, un’attività costante di ricerca e analisi – svolta in collaborazione con il Centro Studi di Confindustria – e la restituzione dei dati attraverso eventi mirati, come quello di Gallarate.

Un’attenzione particolare è riservata al comparto dell’aerospazio, asset strategico del territorio varesino e dell’intero Paese, come illustrato da Andrea Roello e Alfonso Picerno del Desk Hi-Tech & Aerospace di Intesa Sanpaolo.

A chiudere i lavori, la firma ufficiale dell’accordo locale tra Chiara Radrizzani e Daniele Pastore: un atto simbolico ma anche operativo, che segna l’inizio di una collaborazione strutturata con ricadute tangibili per il tessuto imprenditoriale varesino. Un patto che, nel concreto, si propone di trasformare la sfida dell’incertezza in un’opportunità di sviluppo duraturo.





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