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ENERGIA, alimentazione di trasporti e industria. Chi ha paura del GNL?


Roma, 16 giugno 2025 – Metanizzazione, biocarburanti, gas naturale liquefatto (GNL), rigassificatori: sono tutti termini che fanno ormai parte del lessico comune, seppure spesso non ben compresi nell’interezza del loro significato. Tutti, comunque, hanno un elemento comune nell’agone energetico di questa fase di transizione avviata alla decarbonizzazione, che tuttavia non potrà realizzarsi con immediatezza. E allora, ecco la competizione con il diesel. Su tutti i campi: dall’autotrazione al navale (sia esso cruise che container), fino all’industria. Si tratta di settori di difficile decarbonizzazione, che tuttavia, nel progredire dei pochi ultimi anni hanno rinvenuto in fonti meno climalteranti delle alternative, seppure temporanee, ma non per questo non importanti. Alcuni decenni or sono, quando qualche visionario vaticinava un prossimo trasporto aereo effettuato con vettori alimentati a gas gli interlocutori lo scrutavano come se a parlare fosse uno scrittore di romanzi di fantascienza, invece…

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SCENARI DELLA FILIERA GNL

Oggi la concorrenza è tra chi, nei porti, è in grado di consentire al naviglio che attracca di fare bunkeraggio con LNG marittimo o HVO, in particolare quelle navi che sono in viaggio su lunghe rotte e devono rifornirsi. Con gli armatori che, magari, ne traggono delle convenienze anche facendo banking delle sotto emissioni di CO₂. Il ricorso ai carburanti di transizione è stato l’oggetto della discussione che ha avuto luogo oggi a Roma presso il Palazzo dell’Informazione (Adnkronos) nel corso della presentazione del Report 2024 di BIP Consulting, nel quale sono state prese in esame le possibili soluzioni praticabili allo stato attuale e quelle ipotizzabili per il prossimo futuro ai fini della decarbonizzazione nei settori dei trasporti e dell’industria, un evento organizzato da Federchimica Assogasliquidi. Dall’analisi emerge che un raddoppio dei consumi (al 2027) sarà possibili soltanto a fronte dell’assunzione di adeguate misure di policy e, allo specifico riguardo, Assogasliquidi ha illustrato un proprio piano di rilancio articolato in dieci punti che verrà sintetizzato nel prosieguo.

UN «HUB» IN MEDITERRANEO

I dati del Report 2024 evidenziano l’interesse per questi prodotti, infatti, lo scorso anno è stato registrato un incremento dei consumi totali (+24,5%), delle stazioni di rifornimento (+11,3%) e delle immatricolazioni degli autoveicoli pesanti alimentati a GNL. Tuttavia, questi ultimi rappresentano solo lo 0,5% del parco circolante in Italia, mentre risultano maggiormente efficaci le nuove linee guida per il bunkeraggio. Infine, è in via di totale completamento il sistema delle infrastrutture e la disponibilità di bettoline per il rifornimento delle navi. GNL e BioGNL si pongono dunque al centro del percorso di decarbonizzazione e di transizione energetica, costituendo delle soluzioni già disponibili anche nell’ottica della sicurezza e della necessaria continuità degli approvvigionamenti. Se il Paese si pone sempre più come hub del gas naturale liquefatto nel Mediterraneo, questo è possibile anche in virtù dell’importante sviluppo delle infrastrutture realizzate allo scopo di stoccare e successivamente distribuire GNL, con in prospettiva la tendenza a considerare quantità crescenti di BioGNL.

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In questo scenario, il prodotto (nella sua distribuzione allo stato liquido) si pone come l’alternativa disponibile nell’immediato sia in funzione di carburante per le imprese di autotrasporto che per quelle della navigazione, entrambi settori chiamati a rispettare i sempre più stringenti termini di decarbonizzazione dettati dalla nuova normativa in materia di ETS, così come per le industrie off grid (fuori rete). Assogasliquidi, associazione nazionale che è parte di Federchimica, rappresenta all’interno del perimetro confindustriale la filiera delle imprese attive nello sviluppo del GNL e del BioGNL ai fini degli impieghi citati. Essa è allo scopo impegnata in attività di studio e di analisi del comparto, questo anche per poter delineare scenari validati di penetrazione del prodotto in vista del rispetto delle traiettorie di decarbonizzazione fissate dall’Unione europea al 2050. Inoltre, è applicata all’individuazione e alla messa a terra di misure di sostegno alla crescita della penetrazione del GNL e del BioGNL quali soluzioni per l’oggi e per il futuro, onde accompagnare i processi di riduzione delle emissioni di CO₂ e degli altri agenti inquinanti dell’atmosfera derivanti dai comparti industriali, dal trasporto pesante e dalla navigazione.

IL PIANO DI RILANCIO IN DIECI PUNTI

Nell’occasione, il piano di rilancio del GNL e del BioGNL in dieci punti è stato illustrato da Costantino Amadei, Presidente del Gruppo GNL Federchimica Assogasliquidi: 1 – Necessità di una revisione urgente del regolamento comunitario sulle emissioni di CO₂ dei veicoli pesanti; 2 – Introduzione per almeno un triennio di un credito di imposta strutturale per le spese connesse all’acquisto del carburante GNL e BioGNL; 3 – Incrementare in maniera considerevole il cosiddetto Fondo Investimenti per l’acquisto di mezzi pesanti da parte delle imprese di autotrasporto, stabilendo forti premialità per ci decide di acquistare un mezzo ad alta sostenibilità alimentato a GNL o BioGNL rispetto alle propulsioni tradizionali; 4 – Riduzione strutturale del pedaggio autostradale ai veicoli alimentati a GNL o BioGNL, così come le tasse portuali per le navi alimentate a GNL (anche in versione dual fuel); 5 – Esenzione dal pagamento della tassa automobilistica (bollo) dei veicoli pesanti alimentati a GNL; 6 – Definizione in tempi brevi dei quadri strategici previsti dal nuovo  regolamento AFIR per i settori dell’autotrasporto e del marittimo; 7- Introduzione di meccanismi certi che permettano di destinare i proventi delle aste ETS a misure di decarbonizzazione mei settori che li generano, stimolando l’utilizzo di GNL e BioGNL; 8 – Continuare a sviluppare la disponibilità e la produzione di BioGNL garantendo la continuità dei sistemi incentivanti per la produzione del biometano; 9 – Assicurare il riconoscimento delle garanzie di origine ai fini ETS (sia ETS1 che ETS2); 10 – Garantire l’adozione omogenea delle linee guida per il bunkeraggio di GNL.

A727A – ENERGIA, ALIMENTAZIONE DI TRASPORTI E INDUSTRIA: CHI HA PAURA DEL GNL? Il ricorso a quello che viene definito come un «carburante di transizione» è stato, assieme al BioGNL e al metano, l’oggetto della discussione che ha avuto luogo il 16 giugno 2025 presso il Palazzo dell’Informazione (Adnkronos) a Roma nel corso della presentazione del Report 2024 di BIP Consulting, nel quale sono state prese in esame le possibili soluzioni praticabili allo stato attuale e quelle ipotizzabili per il prossimo futuro ai fini della decarbonizzazione nei settori dei trasporti e dell’industria.
All’evento organizzato da Federchimica Assogasliquidi è intervenuto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti MATTEO SALVINI. I dati del Report 2024 evidenziano l’interesse per questi prodotti, infatti, lo scorso anno è stato registrato un incremento dei consumi totali (+24,5%), delle stazioni di rifornimento (+11,3%) e delle immatricolazioni degli autoveicoli pesanti alimentati a GNL. Tuttavia, questi ultimi rappresentano solo lo 0,5% del parco circolante in Italia, mentre risultano maggiormente efficaci le nuove linee guida per il bunkeraggio. Infine, è in via di totale completamento il sistema delle infrastrutture e la disponibilità di bettoline per il rifornimento delle navi. GNL e BioGNL si pongono dunque al centro del percorso di decarbonizzazione e di transizione energetica, costituendo delle soluzioni già disponibili anche nell’ottica della sicurezza e della necessaria continuità degli approvvigionamenti. Se il Paese si pone sempre più come hub del gas naturale liquefatto nel Mediterraneo, questo è possibile anche in virtù dell’importante sviluppo delle infrastrutture realizzate allo scopo di stoccare e successivamente distribuire GNL, con in prospettiva la tendenza a considerare quantità crescenti di BioGNL.
 
A727B – ENERGIA, ALIMENTAZIONE DI TRASPORTI E INDUSTRIA: CHI HA PAURA DEL GNL? Il ricorso a quello che viene definito come un «carburante di transizione» è stato, assieme al BioGNL e al metano, l’oggetto della discussione che ha avuto luogo il 16 giugno 2025 presso il Palazzo dell’Informazione (Adnkronos) a Roma nel corso della presentazione del Report 2024 di BIP Consulting, nel quale sono state prese in esame le possibili soluzioni praticabili allo stato attuale e quelle ipotizzabili per il prossimo futuro ai fini della decarbonizzazione nei settori dei trasporti e dell’industria.
All’evento organizzato da Federchimica Assogasliquidi sono intervenuti il presidente di Federchimica Assogasliquidi MATTEO CIMENTI e il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti EDOARDO RIXI. I dati del Report 2024 evidenziano l’interesse per questi prodotti, infatti, lo scorso anno è stato registrato un incremento dei consumi totali (+24,5%), delle stazioni di rifornimento (+11,3%) e delle immatricolazioni degli autoveicoli pesanti alimentati a GNL. Tuttavia, questi ultimi rappresentano solo lo 0,5% del parco circolante in Italia, mentre risultano maggiormente efficaci le nuove linee guida per il bunkeraggio. Infine, è in via di totale completamento il sistema delle infrastrutture e la disponibilità di bettoline per il rifornimento delle navi. GNL e BioGNL si pongono dunque al centro del percorso di decarbonizzazione e di transizione energetica, costituendo delle soluzioni già disponibili anche nell’ottica della sicurezza e della necessaria continuità degli approvvigionamenti. Se il Paese si pone sempre più come hub del gas naturale liquefatto nel Mediterraneo, questo è possibile anche in virtù dell’importante sviluppo delle infrastrutture realizzate allo scopo di stoccare e successivamente distribuire GNL, con in prospettiva la tendenza a considerare quantità crescenti di BioGNL.
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