Sergio Dompé: «Se vogliamo che il Paese continui a essere un motore di innovazione e di crescita in Europa, dobbiamo rimettere il talento al centro»
L’Italia della farmaceutica guarda al futuro con una strategia di dialogo diretto tra sviluppo dei talenti e industria. Dompé, tra le principali realtà biofarmaceuti-che nazionali con un fatturato 2024 di 1,3 miliardi di euro, ha costruito un ecosistema integrato che va dalla scuola superiore alla ricerca avanzata, coinvolgendo istituzioni accademiche e imprese. Perno della strategia è la Fondazione Dompé, che vuole abbattere le barriere socioeconomiche all’educazione universitaria e promuovere le professioni del futuro.
I progetti
In 5 anni la Fondazione ha assegnato circa 130 borse di studio e vuole arrivare a 184 entro l’anno, per uno stanziamento totale di 11 milioni. Quattro gli interventi recenti. Uno degli ultimi progetti finanziati è stato presentato l’11 giugno all’Università di Pavia con 3 nuove borse del valore totale di 225 mila euro, destinate a un dottorato di ricerca in Scienze chimiche e farmaceutiche e innovazione industriale. Il secondo è il progetto «Industria del talento», sviluppato nel polo produttivo de L’Aquila per formare nuove figure tecniche nella farmaceutica.
Formazione mirata
L’iniziativa, avviata con l’Istituto d’istruzione superiore Amedeo D’Aosta, coinvolgerà nel 2025 30 studenti del quarto anno selezionati per merito, con un programma che alterna stage a periodi di formazione mirata. Per arricchire la collaborazione tra Università e industria, sempre a L’Aquila, a settembre inizierà il nuovo corso di laurea magistrale in Ingegneria gestionale della Filiera farmaceutica. L’ultimo tassello del puzzle prevede premi di laurea del Comitato Leonardo, presieduto da Sergio Dompé, che promuove il made in Italy nel mondo. Oggi, l’iniziativa ha facilitato l’inserimento nel mondo del lavoro di circa 160 giovani neolaureati provenienti da atenei di tutta Italia. «Se vogliamo che il Paese continui a essere un motore di innovazione e di crescita in Europa, dobbiamo rimettere il talento al centro — dice Dompé —. Le Life Sciences non sono solo un asset industriale, ma una leva strategica per il benessere, la competitività e la sovranità tecnologica e attrarre giovani menti e costruire percorsi formativi d’eccellenza è una sfida in cui le imprese devono essere protagoniste».
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