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Il documentario sul miracolo economico del Vietnam


Il nuovo film Vietnam – “Beating poverty with market economy” ha vinto il premio come miglior documentario internazionale all’Anthem Film Festival di Palm Springs il 14 giugno 2025. L’Anthem Film Festival è il più grande festival cinematografico libertario al mondo, e l’edizione di quest’anno ha attirato duemila partecipanti. Prodotto da Tomasz Agencki e Rainer Zitelmann, il film è stato presentato dall’economista americano Mark Skousen e da Steve Forbes, direttore della rivista Forbes.

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Forbes ha dichiarato: «Donald Trump dovrebbe vedere questo film». Alcuni hanno affermato che Trump abbia minacciato altri paesi con dazi elevati solo per ottenere, alla fine, dazi bassi. «Ha minacciato il Vietnam con dazi del quarantasei per cento, ma il Vietnam ha risposto offrendo dazi reciproci pari a zero. Perché Trump non accetta?», ha chiesto Forbes, feroce critico della politica tariffaria di Trump.

Il documentario mostra come il Vietnam, un tempo il paese più povero del mondo, abbia ridotto la percentuale di persone che vivono in condizioni di povertà dall’ottanta per cento all’inizio degli anni Novanta al tre per cento di oggi. All’inizio degli anni Novanta, il prodotto nazionale lordo pro capite in Vietnam era di soli 98,00 dollari all’anno, persino inferiore a quello della Somalia o della Sierra Leone. Oggi il Vietnam è uno dei paesi economicamente più dinamici al mondo. E, sebbene il Vietnam si definisca ancora socialista, la sua ricetta per il successo si basa su principi chiaramente capitalisti.

Alla fine degli anni Ottanta, il Vietnam ha avviato un programma di riforme economiche noto come Đổi Mới, che significa «rinnovamento». Queste misure hanno introdotto i diritti di proprietà privata, aperto l’economia agli investimenti stranieri e attuato riforme orientate al mercato in numerosi settori. Nessun paese di dimensioni comparabili ha guadagnato tanti punti nell’Indice di libertà economica della Heritage Foundation tra il 1995 e oggi quanto il Vietnam.

Il film presenta diversi imprenditori di successo, tra cui Kao Seu Luc, fondatore della catena di panetterie di maggior successo in Vietnam. Originario della Cambogia, Luc è sfuggito per un soffio al regime dei Khmer Rossi negli anni Settanta. «Ero sulla lista dei condannati a morte in Cambogia e sono arrivato in Vietnam senza soldi, senza conoscenze e senza sapere la lingua», racconta l’imprenditore di successo che si è fatto da solo.

Il film presenta anche Xuan Phuong, uno dei principali produttori di bastoncini d’incenso in Vietnam, e l’imprenditore Nguyen Quoc Thong, che spiegano come gli imprenditori e le persone di successo siano tenute in grande considerazione in Vietnam. Questo sentimento è confermato da sondaggi che indicano che l’invidia sociale in Vietnam è molto bassa, molto più bassa che in molti paesi europei.

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Oltre alle riforme economiche, il successo del Vietnam si basa anche su fattori culturali e su una mentalità particolare: nonostante sia stato devastato dalle guerre con americani, cinesi, giapponesi e francesi nel corso dell’ultimo secolo, il popolo vietnamita non ha incolpato altri paesi, ma ha cercato le cause profonde della sua amara povertà dentro di sé. Come dimostrano i sondaggi di opinione e le interviste nel film, oggi gli americani godono di un’immagine molto positiva in Vietnam, nonostante la guerra che i due paesi hanno combattuto.

L’unica via d’uscita dalla povertà è più capitalismo, non gli aiuti allo sviluppo. Gli investimenti internazionali, il libero scambio e la globalizzazione non sono negativi per i paesi poveri, ma sono estremamente vantaggiosi. Quando gli imprenditori e i ricchi sono considerati modelli da seguire e non capri espiatori, questo ispira le persone e contribuisce alla ripresa economica di una nazione. La stessa regola vale per i paesi e gli individui: se dai la colpa agli altri per i tuoi problemi e non cerchi le ragioni dei tuoi fallimenti dentro di te, non avrai mai successo.

La disuguaglianza in Vietnam è aumentata a seguito delle riforme, ma i vietnamiti non la considerano un problema significativo. Il loro obiettivo principale rimane quello di superare la povertà, non di raggiungere una maggiore uguaglianza.

Politicamente, il Vietnam è ancora uno Stato monopartitico con una libertà di espressione limitata. Ma, economicamente, il Vietnam si è allontanato dai principi socialisti tradizionali. Il carico fiscale e la spesa pubblica sono significativamente inferiori rispetto alla maggior parte dei paesi occidentali.

Il film è basato sul libro “Come le nazioni possono sconfiggere la povertà”, candidato quest’anno al prestigioso Hayek Book Prize del Manhattan Institute. Il film è disponibile su YouTube, con sottotitoli in dieci lingue, tra cui l’italiano.



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