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Allianz Trade: “Cresce divario tra strategie aziendali in Nord America e in Ue”


Milano, 18 giu. (Adnkronos) – Allianz Trade, leader mondiale nell’assicurazione del credito commerciale, ha pubblicato oggi il proprio report sui Working capital requirements (Wcr) e sui Days sales outstanding (Dso). I risultati evidenziano una crescente divergenza per ciò che riguarda le strategie aziendali in Nord America e in Europa, rivelando come le imprese stiano affrontando in modo diverso l’incertezza economica, la debole domanda e il cambiamento delle politiche commerciali.

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Nel 2024, il Wcr globale è aumentato di +2 giorni, attestandosi a 78 giorni, il livello più alto dall’inizio della crisi finanziaria globale, con segnali contenuti di rallentamento nei primi mesi del 2025. Questa tendenza è stata registrata nella maggior parte delle Regioni, con l’Europa occidentale che si è posta in evidenza per l’incremento di 4 giorni nel terzo anno consecutivo, mentre, la regione Asia-Pacifico ha registrato un aumento moderato (+2 giorni). Al contrario, gli Stati Uniti hanno segnato un calo del Wcr, grazie a un processo di destoccaggio.

“Nel quarto trimestre del 2024 -spiega Ano Kuhanathan, head of corporate research di Allianz Trade- il 35% delle imprese, a livello globale, presentava un Wcr superiore a 90 giorni di fatturato e i dati parziali indicano un rimbalzo trimestrale leggermente superiore alla media -. Tuttavia, le scorte delle imprese statunitensi sono diminuite nonostante le importazioni record, segnalando un approccio selettivo all’anticipo degli acquisti, piuttosto che un ampio accumulo. Questo ha aumentato i profitti e liberato capitale, creando le condizioni affinché i riacquisti di azioni superino i 1.000 miliardi di dollari nel 2025 (con 234 miliardi di dollari già annunciati nel primo trimestre). Le imprese statunitensi non stanno scommettendo sulla crescita: stanno spostando il capitale dai magazzini ai portafogli e dalle fabbriche agli azionisti”. Sono sette i settori che sono stati i principali responsabili dell’aumento del Wcr in Nord America, Europa occidentale e Asia-Pacifico, spinti dalla debole domanda: trasporti, chimica, energia, retail, macchinari, metalli e software/servizi It. Al contrario, i cali del Wcr sono stati più frammentati, con la maggior parte dei settori statunitensi in miglioramento e alcuni settori specifici in Europa (carta, servizi B2c, hospitality) che hanno registrato riduzioni.

Nel 2024, i Days sales outstanding (Dso) globali sono aumentati di +2 giorni; un incremento leggermente superiore a quello complessivo del Wcr, diventando il principale fattore per la crescita del capitale circolante. Parallelamente, i Days payable outstanding (Dpo) sono aumentati leggermente (+1 giorno), mentre, i Days inventories outstanding (Dio) sono rimasti stabili. In Europa, le imprese hanno aumentato le scorte e mantenuto crediti elevati, mentre, i Dpo si sono accorciati, portando a un WCR significativamente più alto.

“Con scorte più elevate e tempi di pagamento ridotti verso i fornitori -afferma Maxime Lemerle, lead analyst for insolvency research di Allianz Trade- le imprese europee hanno di fatto finanziato i loro partner commerciali estendendo i termini di pagamento e assumendosi maggiori rischi. Tra il quarto trimestre del 2024 e il primo trimestre del 2025, le imprese europee hanno di fatto fornito circa 11 miliardi di euro di credito aggiuntivo – quasi quanto i flussi mensili di nuovo credito bancario dall’inizio dell’anno”. In un contesto di incertezza ai massimi livelli e tensioni commerciali destinate a proseguire, la crescita economica globale resterà sui livelli più bassi dal 2008, escluse le fasi recessive.

In questo scenario, la domanda debole continuerà a mettere sotto pressione il fatturato delle imprese nel 2025. Con le aziende statunitensi che mantengono scorte ridotte e quelle europee esposte a rischi di credito significativi, entrambe rimangono vulnerabili a un aumento delle esigenze di finanziamento. “In uno scenario avverso -sottolinea Ana Boata, head of macroeconomic research di Allianz Trade- il Wcr potrebbe aumentare ulteriormente in modo significativo. Se le tariffe statunitensi venissero applicate ai livelli annunciati per il ‘Liberation Day’, la crescita del Pil si ridurrebbe di -1 punto percentuale, spingendo al rialzo il Wcr: le imprese dovrebbero finanziare 8,5 miliardi di euro aggiuntivi in Europa e 15,5 miliardi di dollari negli Stati Uniti rispetto alle nostre previsioni di base sul Wcr (equivalenti a 3 giorni di fatturato per entrambe le regioni). Allo stesso modo, se slittamenti fiscali e shock inflazionistici lato offerta dovessero far aumentare i tassi di interesse di +1 punto percentuale, il Wcr potrebbe crescere di 14 miliardi di euro in Europa e di 26 miliardi di dollari negli Stati Uniti”.

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