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il MIT stanzia 660 milioni per affrontare il disagio abitativo e rilanciare le politiche della casa


Un nuovo passo per le politiche abitative italiane: con la convocazione del quinto Tavolo Casa, ieri, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha tracciato le linee guida per il rilancio del settore abitativo nazionale. L’incontro, presieduto dal vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini, ha visto la partecipazione di una vasta rappresentanza di enti istituzionali, associazioni di categoria, ordini professionali, cooperative e stakeholder del comparto immobiliare.

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Nel corso della riunione, tenutasi in un clima di ascolto e collaborazione, sono stati presentati due importanti strumenti per il futuro del settore: il Piano Casa Italia, che punta a rispondere in modo strutturale al disagio abitativo, e gli esiti della consultazione pubblica sulla revisione del Testo Unico dell’Edilizia, finalizzata a una semplificazione e modernizzazione del quadro normativo nazionale.

660 milioni per la fase iniziale del Piano Casa Italia

Cuore dell’incontro è stata la presentazione del Piano Casa Italia, un progetto ambizioso che si propone di riorganizzare le politiche abitative, intervenendo su più fronti e con una visione di lungo periodo. Per la sua fase di avvio e sperimentazione sono stati già stanziati 660 milioni di euro, risorse che serviranno a promuovere modelli innovativi di intervento e ad attivare partnership tra pubblico, privato e Terzo Settore.

Il piano si fonda su alcuni obiettivi strategici:

  • Riorganizzazione del sistema di social housing e delle Aziende Casa, per garantire maggiore efficienza gestionale e qualità dell’offerta abitativa;

  • Promozione di nuovi modelli di finanziamento, basati sulla combinazione di risorse pubbliche e private, al fine di rendere sostenibili e replicabili i progetti di edilizia sociale;

  • Sviluppo di soluzioni abitative flessibili, che integrino funzioni residenziali e sociali e siano pienamente inserite nel contesto urbano, rispondendo ai bisogni emergenti delle comunità;

  • Definizione di modelli edilizi innovativi, capaci di fornire risposte concrete alle istanze provenienti anche dal Terzo Settore, spesso in prima linea nella gestione dei bisogni sociali e nella co-progettazione di servizi territoriali.

Questo approccio mira non solo a contrastare il disagio abitativo, ma anche a riqualificare il patrimonio esistente, sostenere l’inclusione sociale e favorire la rigenerazione urbana, con particolare attenzione alle periferie e alle fasce più fragili della popolazione.

Verso un nuovo Testo Unico dell’Edilizia: chiarezza, semplicità e digitalizzazione

Parallelamente, durante il Tavolo Casa sono stati presentati gli esiti della consultazione pubblica avviata nei mesi scorsi per raccogliere contributi e proposte in vista della revisione del Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001). L’intento del MIT è giungere a una riforma organica del quadro normativo attraverso una legge delega, in grado di:

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  • Integrare la disciplina edilizia con quella urbanistica e dei beni culturali, eliminando sovrapposizioni e conflitti tra norme;

  • Adeguare il testo alle competenze di Stato e Regioni, semplificando le procedure nel rispetto del Titolo V della Costituzione;

  • Digitalizzare i procedimenti amministrativi, riducendo i tempi e aumentando la trasparenza;

  • Riordinare gli interventi edilizi in base all’impatto sul territorio, prevedendo iter autorizzativi proporzionati;

  • Garantire certezza sui tempi di rilascio dei titoli abilitativi (come permessi di costruire o SCIA), oggi spesso soggetti a ritardi e incertezze;

  • Semplificare le modalità di attestazione dello stato legittimo degli immobili, a vantaggio della sicurezza giuridica nelle transazioni;

  • Accompagnare la rigenerazione urbana con incentivi e semplificazioni normative, facilitando interventi di riqualificazione sostenibile.

Secondo il ministro Salvini, la riforma non rappresenta solo un intervento tecnico, ma un vero e proprio cambio di paradigma, che punta a rendere il settore edilizio più moderno, competitivo e vicino ai cittadini, in linea con i principi europei di semplificazione e sostenibilità.

Un dialogo costante con il sistema-Paese

Elemento distintivo del Tavolo Casa è stato il coinvolgimento ampio e trasversale degli attori del settore, a conferma della volontà del Governo di costruire politiche abitative partecipate e condivise. Tra gli enti e le organizzazioni presenti figurano:

  • Agenzia del Demanio, Cassa Depositi e Prestiti, INPS, INAIL, INVIMIT;

  • Associazioni come Confedilizia, Confabitare, FIAIP, FIMAA, Unioncasa, Legacoop, Confcooperative, Assoimmobiliare;

  • Ordini professionali come il Consiglio Nazionale Ingegneri, il Collegio degli Ingegneri e Architetti, l’Ordine Nazionale degli Architetti, il Consiglio Nazionale del Notariato, la Fondazione Inarcassa, la Fondazione Geometri Italiani;

  • Rappresentanze istituzionali quali la Conferenza delle Regioni, l’ANCI e diverse associazioni regionali e territoriali del comparto immobiliare e della cooperazione;

  • Banche e soggetti finanziari, tra cui Intesa Sanpaolo, e imprese del settore come UNIPOL, ASPESI, Federlegno Arredo.

Questa composizione evidenzia la trasversalità delle politiche abitative, che toccano ambiti economici, sociali e urbanistici, e richiedono un’azione sinergica tra tutti i livelli di governance.

Un impegno strategico per il futuro

Il ministro Salvini ha concluso i lavori del Tavolo ribadendo l’impegno del Governo a modernizzare il settore edilizio e a promuovere un’attuazione rapida, efficiente e inclusiva delle riforme abitative. Il dialogo costante con i territori e l’ascolto delle istanze provenienti da professionisti, enti locali e cittadini rappresentano – secondo Salvini – il fondamento per un Piano Casa efficace e realmente trasformativo.

Approfondimenti e presentazione dal sito del MIT

Foto: MIT





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