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Nel 2024 utili in aumento a 10,5 miliardi. Su anche la raccolta, trinata dal Vita. Signorini: il settore rappresenta il 6,9% del Pil italiano. La relazione Ivass
Utili in aumento a 10,5 miliardi, un patrimonio sempre più solido e oltre mille miliardi di euro di investimenti. Nonostante il contesto difficile, il sistema assicurativo italiano archivia il 2024 con un bilancio da incorniciare. È quanto emerge dalla Relazione annuale dell’Ivass, l’Istituto di vigilanza del settore, stando alla quale le compagnie che operano nel nostro Paese godono di ottima salute. E, come sottolineato nelle sue Considerazioni finali dal presidente Luigi Federico Signorini, sono in grado affrontare le sfide future e le incertezze alle quali sono esposte.
Il Vita traina raccolta e utili
Finora il sistema assicurativo italiano, “pur esposto alle rinnovate incertezze di oggi, ha mostrato nel suo insieme robustezza e capacità di reagire”, ha rilevato Signorini, spiegando che “il conto economico è migliorato, il patrimonio si è confermato solido” e che l’incidenza dei premi sul Pil nel 2024 è aumentata dal 6,1 al 6,9%. La raccolta ha infatti raggiunto 151,4 miliardi di euro e il ramo vita, con 110,5 miliardi (+21,2%), rappresenta il 73% del totale. Nel dettaglio, le polizze rivalutabili costituiscono il 65,2% e le unit-linked, in decisa crescita, il 28,5%. Il ramo danni fa invece registrare flussi per 40,9 miliardi (+7,5%). Quanto agli utili, le 89 imprese vigilate, cui si aggiungono 987 imprese SEE abilitate, hanno fatto segnato profitti per 10,5 miliardi, dagli 8 miliardi del 2023. Di questi, 4,5 miliardi sono riconducibili alla gestione danni e sei alla gestione vita. Anche la patrimonializzazione del settore si conferma solida, con fondi propri pari a 2,6 volte i requisiti minimi richiesti e un solvency ratio medio del 259,4%, superiore alla media europea.
Oltre mille miliardi di investimenti: meno Btp e più fondi
Alla fine dello scorso anno gli investimenti delle assicurazioni italiane hanno superato quota mille miliardi di euro, circa i tre quarti dei quali con rischio diretto a carico dei bilanci assicurativi. Esclusi gli attivi per contratti index linked e unit linked, la cifra totale si attesta a 728,2 miliardi, di cui il 47,3% in titoli di Stato e il 34,9% in obbligazioni societarie e quote di Oicr. L’Ivass certifica poi che fra il 2019 e il 2024 la quota dei titoli governativi italiani sul totale degli attivi degli assicuratori operanti in Italia si è ridotta di 10,5 punti percentuali, mentre quella dei governativi esteri è cresciuta di cinque punti percentuali. In aumento anche gli investimenti in fondi comuni, saliti dell’1,7% come quota sul totale attivi, e quelli azionari (+2%). Stabile, invece, la quota delle obbligazioni corporate.
Quadro positivo
In Italia “il sistema finanziario è finora rimasto nel complesso stabile” e trae vantaggio “dal buon andamento dell’occupazione, dall’inflazione moderata, nonché da una riduzione della percezione del rischio Paese da parte dei mercati”, ha osservato il numero uno dell’Ivass. Le turbolenze di mercato dei mesi scorsi, ha aggiunto, hanno avuto ripercussioni limitate: non vi sono stati in queste circostanze segnali di stress nel sistema delle istituzioni finanziarie. Ovviamente, ha chiarito, “la valutazione delle prospettive economiche e finanziarie e dei relativi rischi non può prescindere dal difficile, imprevedibile contesto internazionale”, ma il quadro globale per il comparto assicurativo resta “positivo”. Nel comparto Vita, ha proseguito Signorini, “oggi le minusvalenze latenti si sono ridotte. Hanno risentito positivamente, nel corso del tempo, della politica monetaria meno restrittiva e della forte contrazione dello spread sovrano dell’Italia”. Inoltre “le condizioni di liquidità, già allentate l’anno scorso, si sono ulteriormente distese. La raccolta di premi nei rami vita è cresciuta; l’incidenza dei riscatti, tanto sui premi quanto sulle riserve tecniche, si è ridotta sensibilmente”.
Rc Auto, risiko e polizze clima
Infine, oltre a segnalare che dopo mesi corsa, nel primo trimestre 2025 i prezzi delle polizze Rc Auto hanno iniziato ad arretrare (-1,7%) e che il gap con gli altri Paesi continua progressivamente a ridursi, Signorini è intervenuto anche sul risiko bancario. Le aggregazioni in cantiere, se realizzate, avranno “significativi effetti anche sul sistema assicurativo: direttamente sugli assetti partecipativi di gruppi e compagnie, indirettamente sulla loro governance e sul loro stesso modello di attività”, ha detto. Concludendo però con le parole del governatore di Bankitalia Fabio Panetta, secondo cui “il giudizio su ciascuna offerta spetta alla dinamica del mercato e alle scelte degli azionisti”. Infine, quanto all’introduzione dell’obbligo per le imprese delle polizze contro le catastrofi naturali, Signorini ha ribadito la necessità di garantire una sostenibilità tecnica e operatività efficiente, rimarcando che “la tempestività del risarcimento è un elemento essenziale dell’obiettivo perseguito dalla legge”.
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