Spinta al credito verso il terzo settore e rilancio di Etica Sgr per tamponare il calo degli utili atteso quest’anno e il prossimo. Il nuovo cda di Banca Etica si è messo subito al lavoro per attuare il piano strategico 2025-28, che punta a far crescere le erogazioni del 35%.
Il progetto è stato presentato a marzo dal vecchio board ma è condiviso anche dal nuovo organo di vertice. A presiederlo è Aldo Soldi, già vicepresidente dell’istituto padovano, che ha preso il posto di Anna Fasano. «Il piano è la nostra bussola», spiega Soldi. «Ci hanno lavorato alcuni membri dell’attuale cda ed è frutto di un dialogo con i soci durato un anno».
Credito in ripresa
Il primo obiettivo del presidente è rilanciare il credito, con un occhio particolare al Sud Italia. Banca Etica arriva da mesi complicati, nei quali la crescita delle erogazioni è rallentata per colpa della migrazione del sistema informatico e del calo della domanda dovuto alla stretta della Bce, che ha fatto aumentare il costo del denaro. Questo il passato perché Francoforte ha tagliato otto volte i tassi (scesi al 2%) e l’impianto tecnologico di Banca Etica è entrato a regime.
Finanziamo agevolati
Contributi per le imprese
«Il 2025 è iniziato con numeri positivi», commenta il presidente. «Quindi siamo convinti di rispettare i target del piano e speriamo di superarli». A maggio il volume dei crediti erogati dall’istituto aveva toccato 1,5 miliardi di euro, in aumento del 7,8% su base annua. Merito anche del servizio di consulenza offerto dalla banca, che assiste i clienti – soprattutto di dimensioni ridotte – nella fase di preparazione dei business plan e di spesa.
Il rilancio di Etica sgr
Il nuovo cda lavora poi al rilancio di Etica sgr, la società di gestione del risparmio controllata dall’istituto veneto e che ha come azionisti Banco Bpm (19%) più Bper, Popolare di Sondrio e Cassa Centrale Banca con il 10% a testa. Nell’ultimo anno la sgr ha perso masse, ma anche in questo caso il trend negativo si è fermato.
«Siamo in una fase di assestamento», racconta Soldi. «Siamo convinti di poter rilanciare Etica grazie agli accordi con i nuovi collocatori, più piccoli ma ben radicati sui territori, e alla raccolta online. Inoltre l’acquisizione del 70% di Impact, che sostituirà Anima nella gestione dei fondi, ci permetterà di arricchire il portafoglio prodotti».
Il nodo dei finanziamenti alle armi
I segnali di ripresa sono già emersi. Dopo i rimborsi di febbraio e marzo, a maggio il patrimonio complessivo è salito sopra 6 miliardi e 170 milioni, mentre il collocamento dei fondi effettuato direttamente da Banca Etica ha registrato 35 milioni di nuove sottoscrizioni, in crescita del 3,6% da fine 2024.
Il cda punta anche a far chiarezza sui legami con gli istituti azionisti di Etica sgr, accusati da alcuni soci di Banca Etica di finanziare la vendita di armi. «Un riacquisto delle loro azioni è complesso, ma siamo pronti al dialogo», chiarisce Soldi. «Il risiko in cui sono coinvolte sta rallentando il confronto, ma quando sarà finito troveremo insieme una soluzione. Intanto ribadiamo che la banca non ha mai finanziato il settore delle armi nemmeno con un euro».
I piani per la controllata spagnola
Il rilancio di Banca Etica passa anche dalla dimensione internazionale. L’istituto ha una controllata in Spagna, che si espanderà con l’apertura di nuove filiali e con investimenti sull’infrastruttura digitale. La spinta dall’estero aiuterà a tamponare la riduzione degli utili attesa nel 2025 e nel 2026, dovuta soprattutto al calo dei tassi.
«Taglieremo ancora i costi», spiega il presidente. «E l’integrazione dell’AI ci permetterà di aumentare il numero di dipendenti destinati a mansioni remunerative, svincolandoli così dai compiti a basso valore aggiunto». (riproduzione riservata)
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