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Marelli: summit tra ministro, sindacati e azienda. Timori su futuri rapporti con Stellantis per le commesse


La situazione Marelli deve essere seguita con specifica attenzione dal Governo. Le parole pronunciate dai sindacati nel vertice odierno con l’azienda e il Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, suonano come un ammonimento. Le OO.SS. escono dal vertice tenutosi in mattinata con la solita preoccupazione che da anni si annida sulla schiena dei dipendenti del colosso dell’automotive. Un gigante con le gambe di argilla e le ginocchia spezzate dalla crisi europea che ha centrato in pieno l’intero settore delle componenti per auto, tenendo con il fiato sospeso gli oltre 6.000 dipendenti in Italia.

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Alla guida dell’azienda dovrebbe arrivare un fondo. Questo quanto emerso dal summit, durante il quale il governo ha confermato di aver attivato la procedura fallimentare per il risanamento dei debiti. La spada di Damocle resta pendente sullo stabilimento di Sulmona, con 147 esuberi programmati entro il 2025 su 444 dipendenti che a breve spegneranno la candelina di un anno intero sotto contratto di solidarietà. I sindacati chiedono la tutela dello stabile peligno, dove partiranno a breve assemblee con i lavoratori. “Faremo di tutto per portare a casa il risultato. Il governo ha dato dei tempi e saremo riconvocati i primi di agosto”, sottolinea Michele Paliani della Uil.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è detto pronto a esercitare tre forme di intervento: una forma di moral suasion per i rapporti negoziali fra Marelli e Stellantis, una possibile sollecitazione di possibili soggetti interessati alla acquisizione nell’ambito della procedura di Chapter 11, nonché la possibile apposizione della golden power in ragione della strategicità del settore.

Marelli ha aperto difatti il Chapter 11, una procedura di ristrutturazione del debito di diritto statunitense. Ciò dovrebbe permettere il taglio del debito finanziario, con un cambio di proprietà e con continuità aziendale. I timori riguardano tuttavia possibili problemi coi fornitori capaci di incidere sulla normalità produttiva.

“A nostro avviso – scrivono le OO.SS. – però si pone, anche a prescindere dalla procedura di Chapter 11, un ulteriore e decisivo problema, quello dei rapporti con i clienti, in particolare con Stellantis. Alcuni stabilimenti, a iniziare da Melfi, Sulmona, Bari e Caivano, stanno facendo ampio ricorso alla cassa integrazione, anche a causa della dipendenza in tutto o in parte da Stellantis: sarà decisiva per il loro futuro la assegnazione di nuove forniture, o quanto meno la precisazione dei volumi delle forniture già pattuite. Nonostante le rassicurazioni di Marelli esprimiamo la nostra forte preoccupazione, determinati a contrastare con tutte le nostre forze eventuali chiusure e licenziamenti. Il Governo deve attivarsi per individuare e promuovere l’arrivo di un possibile solido soggetto industriale nazionale ed in mancanza di esso non escludere la possibilità dell’ingresso dello Stato nella compagine societaria. L’incontro si è chiuso con un aggiornamento tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. E’ evidente che nei prossimi giorni dovranno svolgersi le assemblee in tutti gli stabilimenti contestualmente all’apertura di uno stato di agitazione necessario per la delicatezza della situazione”.

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