Treviso, 19 giugno 2025 – Una frode che ha visto coinvolte molte province, in Veneto, Emilia Romagna e fino a Roma. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno scoperto la presenza nel territorio della Castellana quattro società prive di sedi operative.
Oltre all’assenza di beni strumentali e dipendenti, totalmente inadempienti rispetto agli obblighi tributari ed attive solamente per ‘vendere’ fatture relative a lavorazioni mai realmente svolte. Tutto questo ha permesso risalire ad altre imprese coinvolte site nel trevigiano, oltre nelle province di Verona, Vicenza, Ferrara, Padova, Rovigo e Roma. Un meccanismo, quello scoperto, finalizzato a frodare il fisco e indebite percezioni di erogazioni pubbliche, che consentiva ad altri imprenditori di ottenere illeciti risparmi d’imposta, quantificati in oltre 26 milioni di euro. Le fatture false Le imprese avevano effettuavano fittizie prestazioni edili e la vendita di materiale di vario genere a beneficio di 24 società operanti in primo luogo nel Nord Est (e, nello specifico, oltre che nel trevigiano, nelle province di Vicenza, Verona, Padova, Mantova, Reggio Emilia, Rovigo, Parma e Modena), ma anche nel resto della penisola (nelle province di Teramo, Macerata, Napoli e Barletta-Andria-Trani). La ‘compravendita’ delle fatture serviva anche a drenare liquidità dai conti bancari delle aziende che acquistavano i documenti fiscali mediante il trasferimento di denaro all’estero o agli altri attori della frode.
Maxi proventi illeciti
Questi quantificati in oltre un milione di euro, relativi all’emissione di fatture false, per alcune delle imprese è stata richiesta e ottenuta dall’Agenzia delle Entrate la chiusura delle partite IVA coinvolte nel disegno criminoso. Sospesa, nei confronti di una delle ditte coinvolte, la garanzia pubblica per il rilascio di un finanziamento bancario per un importo di circa 70.000 euro.
Le gare d’appalto e fatture inesistenti
Nel prosieguo delle attività di indagine, l’attenzione dei finanzieri della Compagnia di Castelfranco Veneto si è poi spostata sugli utilizzatori delle fatture false, individuando, nella Marca trevigiana due società operanti nel settore dell’edilizia, destinatarie di fatture a fronte di operazioni inesistenti per circa un milione di euro. Una di queste vincitrici di gare di appalto con Pubbliche Amministrazioni del Veneto e della Lombardia del valore di oltre 2.600.000 euro. Questa società è stata segnalata all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) che ora potrà escluderla dalla partecipazione a gare pubbliche per un periodo, massimo, di due anni.
Il bilancio delle operazioni
All’esito delle attività, sono stati complessivamente denunciati 6 soggetti per reati tributari legati all’utilizzo e all’emissione di fatture false, mentre uno degli stessi è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria in ragione dell’indebito accesso a erogazioni pubbliche rappresentate dalla garanzia pubblica di finanziamenti bancari.
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