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a Roma l’incontro tra Governo e Sindacati


A una settimana dal deposito in Usa della istanza per il Chapter 11 l’allerta sulle vicende Marelli si fa sempre più alta a tutti i livelli.

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Una delegazione delle sigle di tutti le organizzazioni sindacali ha incontrato ieri a Roma il Ministro Urso.

Da entrambe le parti è emersa la volontà di voler vigilare e seguire l’intero percorso processuale statunitense.

La finalità è quella di scongiurare, al di là delle assicurazioni della azienda, riduzioni dei livelli occupazionali degli stabilimenti italiani tra cui spicca Sulmona.

Paradossalmente è proprio dalla politica sulmonese, a tutti i livelli, che si registra il silenzio più strano.

Il Consiglio Comunale di insediamento c’è stato sabato scorso e la Giunta si è insediata solo lunedì e siamo d’accordo.

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Ma anche un semplice comunicato del Sindaco o dell’Assessore al ramo che ci avesse fatto capire che il problema era stato registrato nella agenda della politica cittadina, sarebbe stato più rassicurante.

Parimenti si registra il silenzio delle nostre rappresentanti in Consiglio Regionale.

Certo in una dinamica così complessa, con risvolti internazionali così articolati, ci si rende conto che la politica locale non ha molti poteri di intervento ma da qui, al silenzio più totale con il conseguente legittimo sospetto che il problema passi nell’indifferenza, ce ne passa.

Sull’incontro di ieri si registra un comunicato congiunto delle sigle sindacali molto articolato.

“Marelli: Governo segua evoluzione dell’azienda anche nel rapporto con Stellantis

Oggi abbiamo chiesto al Ministero delle Imprese e del Made in Iltaly, presente allincontro odierno nelle persone del Ministro Urso e del Sottosegretario Bergamotto, di seguire la situazione di Marelli con specifica attenzione al rapporto con il suo principale cliente italiano, vale a dire con Stellantis. Marelli è difatti più importante produttore di componenti per auto presente in Italia con circa 6.000 dipendenti ed è stata investita appieno dalla crisi europea dell’automotive, crisi accentuata da una transizione mal gestita.

Marelli ha aperto difatti il Chapter 11, una procedura di ristrutturazione del debito di diritto statunitense, Cio dovrebbe permettere il taglio del debito finanziario, con un cambio di proprietà e con continuità aziendale. I timori riguardano tuttavia possibili problemi coi fornitori capaci di incidere sulla normalità produttiva.

A nostro avviso però si pone, anche a prescindere dalla procedura di Chapter 11, un ulteriore e decisivo problema, quello dei rapporti con i clienti, in particolare con Stellantis. Alcuni stabilimenti, a iniziare da Melfi, Sulmona, Bari e Caivano, stanno facendo ampio ricorso alla cassa integrazione, anche a causa della dipendenza in tutto o in parte da Stellantis: sarà decisiva per il loro futuro la assegnazione di nuove forniture, o quanto meno la precisazione dei volumi delle forniture già pattuite.

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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è detto pronto a esercitare tre forme di intervento: una forma di moral suasion per i rapporti negoziali fra Marelli e Stellantis, una possibile sollecitazione di possibili soggetti interessati alla acquisizione nell’ambito della procedura di Chapter 11, nonché la possibile apposizione della golden power in ragione della strategicità del settore.

Nonostante le rassicurazioni di arelli esprimiamo la nostra forte preoccupazione, determinati a contrastare con tutte le nostre forze eventuali chiusure e licenziamenti.

Il Governo deve attivarsi per individuare e promuovere arrivo di un possibile solido soggetto industriale nazionale ed in mancanza di esso non escludere la possibilità dell’ingresso dello Stato nella compagine societaria.

L`incontro si è chiuso con un aggiornamento tra la fine di luglio e l’inizio di agosto.

E’ evidente che nei prossimi giorni dovranno svolgersi le assemblee in tutti gli stabilimenti contestualmente all’apertura di uno stato di agitazione necessario per la delicatezza della situazione.

Roma, 19 giugno 2025

UFFICI STAMPA Fim, FIiOM, UIiLM, FISMIC, UGLM, AQCFR”

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Il Ministro dal canto suo, sul suo sito istituzionale, rende noto che:

Su questa vicenda siamo attenti e vigili, ben consapevoli del valore strategico dell’azienda. In questa fase possiamo agire su tre fronti: esercitare una moral suasion per garantire la continuità delle commesse, sensibilizzare eventuali attori industriali a partecipare alla procedura americana e valutare, se necessario, l’uso della golden power, strumento che ci consentirebbe di tutelare l’operatività e la strategicità dell’azienda nel comparto dell’automotive nazionale”.

Ha poi affermato il ministro Urso che “la procedura in corso è statunitense e riguarda un’azienda ceduta nel 2018 a un fondo straniero, senza che il governo di allora ritenesse di chiedere specifiche garanzie”.



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