Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

da qui passa la competitività delle imprese europee- Corriere.it


Più elettronica e maggiore sicurezza informatica: da qui passa la competitività delle imprese europee
Valerio De Molli, amministratore delegato Teha, The European House – Ambrosetti. Crediti foto: Ansa

Rafforzare la competitività del mercato europeo, promuovendo il riconoscimento dell’elettronica di potenza come leva strategica per la transizione verde perché il quadro normativo attuale (incluso il Net-Zero Industry Act) non ne valorizza il potenziale. Aggiornare la normativa europea per includere l’elettronica di potenza tra le tecnologie strategiche per sostenere lo sviluppo industriale interno e ridurre gli squilibri competitivi rispetto ad altri attori globali.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Lo studio realizzato da Teha Group, The European House – Ambrosetti, e presentato al Technology Forum 2025 di Stresa, il principale appuntamento sui temi della ricerca, dell’innovazione e dell’impresa, mette l’elettronica di potenza al centro della transizione verde. Tra il 2026 e il 2030 saranno destinati tra i 62 e i 93 miliardi di dollari all’anno per il settore, dopo anni in cui si è dato più spazio alle importazioni che alle esportazioni

Introdurre criteri di valutazione di imprese e organizzazione basate su Environmental, Social, Governance, Esg, obbligatori per l’accesso al mercato europeo per rafforzare la sostenibilità e la sicurezza delle filiere, premiando gli operatori più responsabili. Integrare il contributo delle infrastrutture energetiche e delle tecnologie associate all’interno degli obiettivi del “White Paper for European Defence – Readiness 2030”, le misure per colmare le lacune critiche in termini di capacità e costruire una solida base industriale per la difesa europea. Avviare un dibattito europeo sull’inclusione di criteri come resilienza, sostenibilità e cybersecurity, nei meccanismi di supporto, con particolare attenzione ai sistemi di accumulo. Invitare le imprese europee del settore a unirsi per valorizzare il know-how tecnologico del continente, rafforzare la competitività industriale e difendere la sicurezza delle infrastrutture critiche, sempre più nodale per il futuro dell’Europa.

Fare un punto sul comparto

Sono i suggerimenti che danno centralità alla filiera europea dell’elettronica di potenza di Teha Group, The European House – Ambrosetti, gruppo con forte competenza nella capacità di supportare le aziende nella gestione integrata e sinergica delle dinamiche critiche dei processi di generazione di valore. Punto di partenza delle proposte, l’analisi “Le tecnologie net-zero per la competitività e la sicurezza dell’Europa”, realizzata da Teha Group e presentata al Technology Forum 2025, il principale appuntamento sui temi della ricerca, dell’innovazione e dell’impresa, organizzato a Stresa da Teha Group.

L’infrastruttura intelligente per l’energia

Lo studio mostra l’elettronica di potenza quale cuore tecnologico della transizione energetica e la tecnologia abilitante fondamentale per il funzionamento dei futuri sistemi energetici perché agisce come infrastruttura intelligente che gestisce ogni fase del flusso elettrico, dalla generazione allo stoccaggio, dalla trasmissione all’uso finale. In un contesto in cui l’elettrificazione rappresenta il pilastro dell’evoluzione industriale dell’Ue, infatti la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è destinata ad aumentare del 79 per cento entro il 2030 segnando una svolta verso la decarbonizzazione, il ruolo strategico dell’elettronica di potenza diventa ancora più evidente. Senza di essa, un sistema energetico sostenibile e innovativo non sarebbe possibile.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Investimenti poco equilibrati

L’Unione Europea sta investendo significativamente in questo settore e, tra il 2026 e il 2030, si stima che in media saranno destinati tra i 62 e i 93 miliardi di dollari all’anno alle tecnologie di elettronica di potenza nel settore energetico. Ma, tra il 2013 e il 2023, le importazioni europee di tecnologie legate all’elettronica di potenza sono aumentate molto più delle esportazioni, con un disavanzo di 28,8 miliardi di dollari. Questo squilibrio enfatizza una debolezza strutturale che vede la seconda economia mondiale per export, l’Europa, non cogliere le opportunità sul mercato interno, cosa che favorisce la dipendenza da fornitori esterni, la Cina, il cui export verso l’Ue è cresciuto del 83 per cento negli ultimi dieci anni.

Come invertire il paradigma

L’analisi “Le tecnologie net-zero per la competitività e la sicurezza dell’Europa” sottolinea come un cambio di paradigma nelle catene di fornitura dell’elettronica di potenza potrebbe invertire questa tendenza, con una riduzione del 70 per cento delle importazioni e un aumento del 50 per cento delle esportazioni, generando fino a 705 miliardi di dollari di valore aggiunto cumulato nei Paesi dell’Ue27 tra il 2026 e il 2030. È un valore tre volte superiore alla prevista crescita, pari a 243 miliardi di dollari, del Pil europeo tra il 2024 e il 2025 e potrebbe essere raggiunto senza ulteriori spese pubbliche, ma attraverso un intervento strategico che rafforzi la leadership tecnologica europea, per ridurre la dipendenza da Paesi terzi.

Il rapporto con la Cina

La Cina, principale concorrente globale nel settore delle tecnologie per la transizione energetica, tra il 2015 e il 2022, ha sostenuto il comparto elettrico

con sussidi pari a 1,2 miliardi di dollari, accompagnati da politiche di supporto a tutte le filiere tecnologiche correlate. In aggiunta, gli investimenti cinesi in ricerca e sviluppo sono stati 3,2 volte superiori di quelli dell’Unione Europea. Un approccio che ha contribuito a ridurre i costi delle tecnologie e a rafforzare la capacità delle imprese cinesi di innovare e anticipare i trend di mercato, consolidando un vantaggio competitivo che potrebbe rendere obsolete molte soluzioni europee. Nel mercato degli inverter fotovoltaici, ad esempio, la Cina domina con 9 aziende tra le prime 10 al mondo, rappresentando il 76 per cento del commercio globale. Il rischio, però, è quello di generare una sovrapproduzione di cui una parte consistente sarà destinata all’export, aumentando la pressione competitiva sulle industrie europee.

Filiera e approvvigionamento

È basilare, dunque, per l’Ue il rafforzamento delle capacità produttive e delle catene di approvvigionamento, non solo per una questione economica

, ma per una priorità strategica finalizzata alla sicurezza, alla competitività e all’autonomia tecnologica dell’Europa. La ricerca firmata Teha Group, rimarca quanto sia indispensabile investire in un approccio di Total Security, che integri le dimensioni militari, economiche, tecnologiche ed energetiche e garantisca la protezione delle infrastrutture critiche per assicurare il futuro dell’Ue, un approccio che si rivela essenziale per ridurre la dipendenza strategica dell’Ue da tecnologie chiave estere. Tutelare e rafforzare la filiera europea dell’elettronica di potenza deve essere una priorità strategica per l’Unione Europea, per favorire la transizione energetica e per mettere in sicurezza le infrastrutture energetiche su cui si fonderà l’Europa di domani.

Contabilità

Buste paga

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione