La Gran Bretagna punta a ridurre le bollette elettriche di migliaia di aziende nell’ambito di una nuova strategia industriale che sarà pubblicata lunedì, rispondendo così alle richieste del mondo imprenditoriale di abbassare i costi energetici elevati che, a loro dire, hanno danneggiato la competitività e ostacolato la crescita.
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Nell’ambito di una strategia industriale per il decennio 2025-2035, il governo prevede di ridurre fino al 25% le bollette dei produttori ad alta intensità energetica a partire dal 2027, una misura che potrebbe avvantaggiare oltre 7.000 imprese.
Il governo ha fatto della crescita, attualmente debole, una priorità chiave per la Gran Bretagna. Tuttavia, parlamentari e leader aziendali hanno sottolineato come gli elevati costi dell’energia rappresentino un ostacolo a questo obiettivo, con l’associazione di categoria Make UK che ha chiesto al governo di eliminare le tasse climatiche imposte alle imprese.
La Gran Bretagna è sotto pressione per fare di più a sostegno delle sue industrie chiave e rafforzare la competitività, mentre anche Stati Uniti e Unione Europea cercano di fare altrettanto in un panorama commerciale sconvolto dai dazi imposti dall’ex presidente statunitense Donald Trump.
Insieme alla strategia, saranno pubblicati anche cinque piani settoriali per aree come la manifattura avanzata, le industrie creative e l’energia pulita. La Strategia Industriale si concentra su otto settori di forza già individuati per la Gran Bretagna, che includono anche la difesa e i servizi finanziari.
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Il governo ha dichiarato che esenterà i produttori ad alta intensità energetica da oneri come la Renewables Obligation per rafforzare la loro competitività internazionale.
«Affrontare i costi energetici e risolvere il problema delle competenze è stata la richiesta principale che ci è stata fatta dalle imprese e la sfida più grande che hanno affrontato – questo governo ha ascoltato», ha dichiarato in una nota il Segretario alle Attività Produttive Jonathan Reynolds.
Il governo ha precisato che le misure energetiche saranno finanziate attraverso riforme del sistema energetico, senza aumentare le bollette domestiche o le tasse. L’ambito e i criteri di ammissibilità per il programma saranno definiti dopo una consultazione.
Make UK ha definito la strategia industriale «un passo avanti enorme e molto necessario» che affronta anche la carenza di competenze nella forza lavoro britannica e l’accesso al capitale. La Confederation of British Industry l’ha descritta come «un segnale positivo e inequivocabile» che fornirà una «base solida per la crescita».
La strategia industriale, la prima della Gran Bretagna in otto anni, amplierà la capacità della British Business Bank, di proprietà statale, di indirizzare investimenti verso le piccole imprese e prevede uno stanziamento aggiuntivo di 1,2 miliardi di sterline (1,61 miliardi di dollari) all’anno per le competenze entro il 2028-29.
Il governo ha inoltre aggiunto che ridurrà gli oneri normativi sulle imprese, aumenterà la spesa per ricerca e sviluppo e accelererà i processi di pianificazione.
($1 = 0,7435 sterline)
(Redazione di Alistair Smout; editing di Clelia Oziel)
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