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Educazione digitale. Giovani con disabilità indifesi contro il cyberbullismo.


I dati condivisi nel corso dell’ultima Giornata nazionale contro il bullismo, hanno evidenziato ancora una volta la gravità del fenomeno, non solo nel nostro Paese, ma in tutta Europa. Secondo i dati recenti, il bullismo è in costante aumento, con circa un giovane su cinque tra i 9 e i 16 anni vittima di episodi di bullismo. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilevato che nel 2024 il 15% degli adolescenti è stato coinvolto in episodi di cyberbullismo.

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Una situazione sempre più esplosiva e allarmante per gli studenti con disabilità, che, secondo le statistiche, hanno una probabilità superiore del 2% rispetto ai loro compagni di essere vittime di bullismo e cyberbullismo.

Dal canto suo la Commissione Europea ha risposto alla crescente preoccupazione riguardo al bullismo online, sottolineando – seppur in assenza di fondi dedicati e accessibili per le piccole organizzazioni giovanili (dato che l’Erasmus+ ormai è appannaggio di organizzazioni strutturate e ben lontane dai valori del programma) -, l’importanza di migliorare l’educazione digitale nelle scuole e di sostenere i giovani, in particolare quelli con disabilità, nell’affrontare i rischi legati all’utilizzo dei social media.

La Commissione ha poi autoreferenzialmente dichiarato di essere impegnata a garantire una protezione adeguata per i minori, promuovendo la loro autonomia e responsabilità, sia offline che online. I risultati, però, sono sotto gli occhi di tutti/e.

Adesso, forse per correre ai ripari, la Commissione sta preparando un piano d’azione che sarà adottato nel primo semestre del 2025 per combattere la crescente ondata di bullismo online. Questo piano, secondo la vicepresidente Roxana Minzatu, sfrutterà le attuali misure giuridiche, strategiche e di finanziamento, e si avvarrà degli orientamenti previsti dal regolamento sui servizi digitali, che saranno resi disponibili nell’estate del 2025. Inoltre, nel secondo semestre dello stesso anno, la Commissione avvierà la prima indagine a livello europeo sull’impatto dei social media sul benessere e sulla salute mentale dei giovani. Strategia, guardando i tanti programmi europei, che non mancherà di essere inaccessibile per le tante piccole buone pratiche sparse per l’Europa.

Nel contempo, la Minzatu ha poi rimarcato l’impegno della Commissione, promotrice della rete BIK+ (Better Internet for Kids), un’iniziativa cofinanziata dall’UE che si occupa di sensibilizzare sui rischi del bullismo online e di fornire assistenza a minori, genitori e insegnanti. Le campagne di sensibilizzazione e supporto sono supportate dal portale BIK4, che offre risorse per una navigazione sicura su Internet. Alzi la mano chi ne ha mai sentito parlare…

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Esponente della Commissione von der Leyen che non ha poi mancato di sottolineare che la Commissione ha messo in campo il Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027, con l’obiettivo di garantire che tutti gli studenti, inclusi quelli con disabilità, acquisiscano competenze di alfabetizzazione digitale. Se nel 2025, però, i dati in Europa sono poco confortanti, forse sarebbe il caso di rispettare un minuto di silenzio…

foto Sardegnagol, riproduzione riservata



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