Salvatore Barbagallo, Assessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, in occasione dell’inaugurazione dello Stand della Regione Siciliana a TuttoFood Milano 2025 presso il Padiglione 14, Stand E07 ed E19, ha dichiarato:
“La presenza della Regione Siciliana rappresenta un supporto alle imprese agroalimentari del nostro territorio, che producono eccellenze riconosciute, come i prodotti DOP, IGP e biologici. Il 2025 sarà un anno particolarmente significativo, poiché la Sicilia è stata insignita del titolo di Regione Europea della Gastronomia. Un riconoscimento che ha l’obiettivo non solo di valorizzare e rilanciare le aziende siciliane del settore, ma anche di creare sinergie con il turismo, il patrimonio culturale e archeologico, i borghi rurali e i borghi marinari. Abbiamo in programma numerose attività per il 2025 di cui quella di Milano è solo una delle tappe previste. Stiamo lavorando a un calendario ricco di eventi, sia in Sicilia sia attraverso la partecipazione a fiere, per promuovere la qualità e la bontà dei nostri prodotti.”
La Regione Siciliana vanta numerose eccellenze. Da dove nasce questa particolarità? Qual è la differenza rispetto alle altre regioni? Lei che idea si è fatto? Cosa rende la Sicilia così speciale?
“Innanzitutto, il clima e l’ambiente della Sicilia sono straordinari: si tratta di un contesto unico, che permette produzioni altrettanto uniche. Basti pensare, ad esempio, all’arancia rossa, un prodotto che rappresenta un unicum non solo in Italia, ma a livello internazionale. Oltre a questo, la viticoltura siciliana ha conosciuto uno sviluppo importante, con vini che negli ultimi anni hanno raggiunto un alto livello di pregio. Un esempio emblematico è la viticoltura sull’Etna: qui il territorio, assolutamente unico al mondo, conferisce caratteristiche eccezionali ai vini locali. La produzione vinicola è tradizionalmente forte nelle province di Trapani, Agrigento e Palermo, ma oggi è diffusa in tutta la regione. Questa varietà territoriale è un valore aggiunto, perché ci consente di creare un legame forte tra il prodotto e il territorio da cui proviene.”
Quali sono, secondo lei, i settori agroalimentari siciliani che ancora non sono così conosciuti come meriterebbero?
“Credo che uno dei settori che meriterebbe maggiore valorizzazione sia quello dell’olio. Mentre la viticoltura e l’enologia hanno fatto grandi progressi, l’olio ha ancora ampi margini di crescita, soprattutto in termini di produzione e di esportazione. Gli olivicoltori stanno lavorando con impegno e sono fiducioso che, con le giuste strategie, riusciremo a far conoscere e apprezzare sempre di più questo prodotto anche sui mercati internazionali.”
Si prevede la partecipazione di oltre 90.000 visitatori professionali e 3000 top buyer, quali sono i mercati internazionali che considera più strategici per le aziende siciliane?
“I mercati strategici per le aziende siciliane sono innanzitutto quelli europei tradizionali, come la Germania e il Regno Unito, ma anche i Paesi dell’Est Europa stanno mostrando un crescente interesse. Molto rilevante è il mercato degli Stati Uniti, così come quello del Giappone. Inoltre, si stanno aprendo nuove opportunità nei mercati asiatici. Ovviamente, la rilevanza di ciascun mercato dipende anche dal tipo di prodotto, ma in generale bisogna potenziarli”
Sugli Stati Uniti, come considerate i dazi? Pensate che sarà un problema?
“Secondo me, il problema dei dazi non va sottovalutato, ma neanche drammatizzato. Bisogna vedere come evolverà la situazione. Va considerato che i dazi si applicano sul costo del prodotto all’origine, e non sul prezzo finale, quindi l’impatto è comunque limitato. Detto questo, il governo regionale, guidato dal presidente Schifani, ha già stanziato risorse finanziarie per rafforzare la presenza delle imprese siciliane sui mercati esteri, e ci muoveremo anche in questa direzione.”
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