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Investimenti immobiliari sul mercato italiano, i settori più in vista nel 2025 — idealista/news


Nel primo trimestre del 2025 il mercato immobiliare italiano ha mostrato segnali di forte ripresa, con investimenti nel comparto capital markets che hanno raggiunto circa 2,7 miliardi di euro, registrando una crescita del 47% rispetto agli 1,8 miliardi dello stesso periodo del 2024. È quanto emerge dall’ultima analisi di JLL, società leader nei servizi professionali e nella gestione degli investimenti per il real estate.

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A sostenere la ripresa è stato anche il nuovo ciclo di riduzione dei tassi d’interesse, che ha favorito l’afflusso di capitali nonostante il persistere di uno scenario macroeconomico e geopolitico complesso.

Il mercato si presenta oggi ben bilanciato, con quattro settori chiave — Logistica, Uffici, Hospitality e Retail — che rappresentano oltre il 90% del volume totale degli investimenti. La quota restante è rappresentata principalmente dal segmento Living e da asset a uso misto, confermando la crescente diversificazione del mercato immobiliare italiano.

Logistica e Industrial: investimenti raddoppiati

Il comparto Industrial & Logistics ha chiuso il Q1 2025 con circa 670 milioni di euro di investimenti, raddoppiando i volumi del Q1 2024. A trainare il settore sono state alcune importanti operazioni, tra cui due portafogli da oltre 200 milioni ciascuno, che da soli hanno rappresentato circa il 70% dei volumi complessivi. I rendimenti netti prime si attestano al 5,5%, con aspettative di compressione nei prossimi mesi.

Office: Milano guida gli investimenti

Anche il settore Office ha registrato 670 milioni di euro, in crescita del 10% su base annua. Milano si conferma il centro di maggiore attrattività, soprattutto con operazioni core nel CBD Porta Nuova. Interessanti anche le transazioni legate a conversioni d’uso, che hanno rappresentato il 20% dei volumi. I rendimenti prime si sono compressi a 4,25% a Milano, mentre restano stabili al 4,75% a Roma.

Hospitality: boom di investimenti

Il settore Hospitality ha vissuto un trimestre di straordinaria crescita, con volumi quasi triplicati rispetto al 2024. Considerando anche le riconversioni da altre destinazioni d’uso, gli investimenti complessivi si attestano attorno ai 670 milioni di euro. Roma, Capri e Milano sono state protagoniste di importanti transazioni. L’interesse è spinto da performance operative solide e da piani di espansione delle principali catene alberghiere.

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Retail: trainato dagli Outlet e dall’High Street

Gli investimenti nel Retail hanno raggiunto i 560 milioni di euro, di cui oltre il 60% generati da una singola operazione su un portafoglio di outlet per 350 milioni. Rilevanti anche due transazioni High Street a Milano e Firenze, entrambe effettuate da investitori privati. I rendimenti prime restano stabili: 4,25% per l’High Street, 6,50% per i Centri Commerciali.

Living: interesse crescente nonostante incertezze

Il comparto Living ha totalizzato investimenti per circa 120 milioni di euro, con la transazione più significativa nel settore PBSA a Bologna. Altri 50 milioni provengono da progetti di riconversione. I rendimenti prime si attestano al 4,75% per il Multifamily e al 5,25% per il PBSA, mentre restano stabili al 6% per l’Healthcare. Le incertezze normative a Milano frenano lo sviluppo, ma altre città come Roma, Firenze e Bologna guadagnano terreno.

Investitori privati sempre più attivi

Un dato rilevante riguarda la crescita del coinvolgimento degli investitori privati, che hanno partecipato a circa il 30% delle operazioni, rappresentando oltre il 20% dei volumi. Le asset class più gettonate sono Office, Hospitality e Retail.

Le prospettive secondo JLL

“Il Q1 2025 ha registrato un notevole aumento degli investimenti capital markets, specialmente nei settori Logistica, Hospitality, Uffici e Retail,” ha commentato Alberico Radice Fossati, Country Leader e Head of Capital Markets di JLL Italia. “Per i prossimi mesi prevediamo un’ulteriore espansione guidata dal calo dei tassi, con maggiore partecipazione di investitori internazionali e crescente interesse verso asset emergenti. Tuttavia, l’incertezza geopolitica e le sfide legate alle tariffe USA potrebbero impattare la fiducia degli investitori.”



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