La Pboc taglia i tassi di interesse in Cina in funzione anti-dazi

Nuovo e reiterato annuncio di Pan Gonsheng, governatore della banca centrale cinese su interventi di sostegno all’economia nel quadro di crescenti preoccupazioni commerciali, non attenuate, per ora, dalla notizia dell’incontro in Svizzera, il prossimo weekend tra il ministro del tesoro americano, Scott Bessent, e il vicepremier cinese He Lifeng, massimo funzionario di Pechino per le questioni economiche e commerciali tra Cina e Stati Uniti.

Durante un biefing con la stampa Gonsheng ha comunicato che la People’s Bank of China opererà un taglio dei tassi di interesse: i tassi di riacquisto a sette giorni di 10 punti base, portandoli all’1,4% dall’1,5%, ha puntualizzato il governatore, in modo che il tasso di riferimento per i prestiti, il principale tasso di policy, scenderà di circa 10 punti base.

La PBoC ridurrà inoltre di 50 punti base il coefficiente di riserva obbligatoria (reserve requirement ratio, Rrr), che determina la quantità di contanti che le banche devono detenere in riserve, liberando liquidità aggiuntiva pari a 1.000 miliardi di yuan (138,6 miliardi di dollari) sul mercato. I tassi più bassi entreranno in vigore domani, mentre l’allentamento dell’Rrr sarà effettivo il 15 maggio.

Pechino ha anche annunciato misure per sostenere il finanziamento di diversi settori chiave, tra cui quello tecnologico e immobiliare, oltre alla creazione di uno strumento di prestito da 500 miliardi di yuan per i consumi e l’assistenza agli anziani.

La PBOC ridurrà di 25 punti base i tassi dei mutui ipotecari nell’ambito del Fondo di previdenza per l’edilizia residenziale della nazione. I tassi sui prestiti quinquennali per gli acquirenti della prima casa saranno ridotti al 2,6% dal 2,85%, ha aggiunto il governatore. Inoltre la Cina ridurrà gradualmente la quantità di liquidità che le imprese di finanziamento auto devono tenere come riserva, portandola a zero dall’attuale 5%.

La Cina sta infine preparando ulteriori misure a sostegno delle piccole e medie imprese e del settore privato, che saranno annunciate a breve, ha dichiarato Li Yunze, capo dell’amministrazione di regolamentazione finanziaria, durante il briefing. Nelle ultime settimane il governo ha intensificato gli sforzi per aiutare le imprese colpite dai dazi e rilanciare l’occupazione.

Gli economisti di Ing, dopo le mosse odierne della People’s Bank of China, ritengono che «ci sia ancora spazio per un ulteriore allentamento della politica monetaria, se necessario, date le pressioni deflazionistiche e il rischio di moderazione della crescita. Prevediamo altri 20 punti base di riduzione dei tassi e 50 pb di taglio del coefficiente di riserva obbligatoria quest’anno e ci aspettiamo che la prossima mossa possa avvenire solo dopo la ripresa dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve».

La banca centrale cinese ha anche fatto saopere che le riserve valutarie della Cina sono aumentate ad aprile, in parte a causa dell’indebolimento del dollaro, appesantito dalle tariffe doganali imposte dal presidente Usa, Donald Trump, il mese scorso. A fine aprile è stato raggiuntoil record di 3.832 miliardi di dollari, in crescita di 41 miliardi, poco sotto le stime degli economisti (3.300 miliardi). 

Dai dati ufficiali emerge poi che la Banca centrale cinese ha acquistato oro per il sesto mese consecutivo ad aprile, unendosi agli altri Paesi del mondo che hanno accumulato il metallo prezioso. (riproduzione riservata)