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Novità in arrivo rispetto ai Contratti di Sviluppo 2025. Il decreto emanato il 6 novembre 2024 dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha infatti introdotto modifiche significative al regolamento che disciplina queste importanti agevolazioni. Cambiamenti che non tutti conoscono e che negli ultimi mesi stanno avendo ricadute importanti sullo strumento.

Ma cosa è cambiato a fine 2024 nei Contratti di Sviluppo? Tra gli aggiornamenti più rilevanti si evidenzia una definizione più dettagliata dei programmi destinati al potenziamento del settore turistico, con l’obiettivo di chiarire meglio i criteri di accesso e le finalità ammesse. Inoltre, il provvedimento ha rivisto le condizioni delle agevolazioni dedicate al comparto agroindustriale, in particolare per quei progetti di investimento che superano la soglia dei 50 milioni di euro, introducendo nuove specifiche sui requisiti e sulle modalità di concessione degli incentivi.

Ma c’è dell’altro. Un ulteriore intervento sui Contratti di Sviluppo riguarda l’adeguamento dell’elenco delle tecnologie riconosciute come ammissibili nell’ambito delle iniziative di ricerca e sviluppo, aggiornamento resosi necessario per tenere conto dell’evoluzione tecnologica e delle strategie nazionali in materia di innovazione.

In teoria queste modifiche dovrebbero rendere più efficiente l’attuazione degli strumenti di politica industriale. Un tentativo di migliorare l’efficacia dei Contratti di Sviluppo 2025, con particolare attenzione ai settori considerati prioritari per la competitività e la crescita economica del Paese.

Per capire come sono cambiati i Contrati di Sviluppo 2025, è possibile fare riferimento alla scheda riepilogativa diffusa nei mesi scorsi da Invitalia.

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Per chi volesse, invece, è possibile anche leggere per intero il decreto ministeriale.

Noi di Incentivimpresa, invece, già a settembre 2024 scrivevamo di come Contratti di sviluppo e Accordi di sviluppo fossero stati rifinanziati dal MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) con più di 1 miliardo e mezzo di euro.

Contratti di Sviluppo: cosa sono

I Contratti di Sviluppo rappresentano uno strumento di sostegno destinato a favorire progetti di investimento di ampia portata nei settori dell’industria, dell’agroindustria, del turismo e della protezione ambientale.

Per poter accedere alle agevolazioni, è richiesto un investimento minimo pari a 20 milioni di euro, soglia che si abbassa a 7,5 milioni di euro nei casi in cui l’iniziativa riguardi la trasformazione di prodotti agricoli, oppure per interventi turistici che si svolgano nelle aree interne del territorio nazionale o siano finalizzati al riutilizzo di edifici o infrastrutture abbandonate.

Stando a quanto fino ad ora previsto dai Contratti di Sviluppo, quando il valore complessivo del progetto supera i 50 milioni di euro e presenta caratteristiche di rilevanza strategica, è prevista la possibilità di accedere a una corsia preferenziale: una procedura semplificata e accelerata che consente una valutazione più rapida delle proposte.

L’obiettivo dei Contratti di Sviluppo 2025 è ovviamente quello di incentivare investimenti ad alto impatto economico e occupazionale, promuovendo allo stesso tempo la riqualificazione dei territori meno serviti e il rilancio di comparti produttivi chiave per lo sviluppo sostenibile e competitivo del Paese.



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