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Bilancio PAC, l’agricoltura sia un pilastro dell’Europa


Serve una PAC unitaria, solida e ben finanziata, in grado di sostenere tutti i Paesi dell’UE e di garantire stabilità, concretezza e competitività alle nostre imprese. Il Parlamento Europeo ha detto no alla proposta di fondo unico perché l’agricoltura deve continuare ad essere un pilastro dell’Europa

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L’agricoltura sia un pilastro dell’Europa

Rafforzare il bilancio della PAC per garantire la stabilità del settore primario nell’UE e un netto no alla proposta del fondo unico da parte del Parlamento Europeo. In sostanza, si chiedono più risorse per gli agricoltori e una linea di bilancio autonoma per la PAC.

Agricoltura al centro delle politiche UE

La Commissione Europea aveva proposto di accorpare agricoltura e coesione in un fondo unico nazionale. Il voto con cui il Parlamento ha approvato la relazione sul futuro quadro finanziario è la dimostrazione che l’agricoltura ha un ruolo centrale nell’ambito delle politiche comunitarie.

Oggi, al centro del dibattito politico sono la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale e la competitività delle imprese agricole. Lo scenario globale attuale mette a rischio quelle che fino a pochi anni fa sembravano delle certezze.

Pertanto, una politica europea forte e ben finanziata è indispensabile.

Bilancio PAC per la competitività

«La posizione chiara espressa dal Parlamento Europeo contro la proposta della Commissione UE per un fondo unico che potrebbe compromettere il futuro della PAC è un segnale importante, che accogliamo con soddisfazione e che è in linea con quanto abbiamo sempre sostenuto a tutela del settore primario.

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La Relazione dell’Europarlamento non è vincolante per la Commissione, ma è un chiaro segnale politico che non va sottovalutato.

È fondamentale che le imprese agricole abbiano la stabilità necessaria per migliorare la loro competitività sui mercati internazionali», ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

Il ruolo strategico del settore zootecnico

Anche Coldiretti e Filiera Italia ritengono che il voto del Parlamento Europeo sulla necessità di potenziare il bilancio della PAC, rifiutare ogni ipotesi di fondo unico e destinare i pagamenti diretti solo agli agricoltori attivi, rappresenti un segnale politico importante.

Coldiretti e Filiera Italia avevano anche avanzato alla Commissione UE le loro proposte per una maggiore semplificazione e la protezione dei redditi agricoli.

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha evidenziato il ruolo strategico del settore zootecnico europeo, «tra i più sostenibili ed efficienti al mondo. Non possiamo accettare che venga demonizzato. Anzi, può essere un modello globale, soprattutto in un contesto di crescente domanda di proteine e di incremento della popolazione mondiale», e ribadito la sua posizione contraria alla carne coltivata.

Il tetto di spesa attuale non è più sufficiente

A fronte di una evidente crisi agricola in corso, molti Stati membri hanno richiesto con fermezza di ridurre gli adempimenti burocratici e di alleggerire il carico normativo che pesa enormemente sulla competitività delle imprese, in particolare di quelle di piccole dimensioni.

La Commissione Agricoltura del Parlamento UE ha chiesto anche strumenti concreti (anche al di fuori della PAC) per fronteggiare le calamità naturali, interventi mirati contro la siccità e una strategia per la resilienza idrica.

È evidente la necessità di aumentare il bilancio. Il tetto di spesa attuale – 1% del reddito nazionale lordo dell’UE – non è più sufficiente ad affrontare le tante difficoltà economiche, sociali e ambientali.

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Più semplificazione, meno burocrazia

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha anticipato i contenuti dei provvedimenti che saranno resi noti il 14 maggio.

La presidente ha parlato di «meno ispezioni, meno burocrazia e più fiducia» affermando che gli agricoltori «hanno diritto a un prezzo equo e a un profitto equo per i loro prodotti, anche se i prezzi a valle della filiera non sembrano chiari», facendo così riferimento a una revisione della normativa sulla trasparenza dei prezzi a cui la Commissione UE sta lavorando.

Una delle preoccupazioni riguarda l’invecchiamento degli agricoltori, «solo il 12% è sotto i 40 anni. Stiamo semplificando i pagamenti per i piccoli agricoltori, facilitando loro l’accesso al capitale affinché possano seguire la loro passione e i loro sogni».

Una PAC forte a tutela di agricoltori e consumatori

Giansanti, in qualità di presidente di COPA (che rappresenta oltre 22 milioni di agricoltori europei), ha evidenziato dei punti chiave per la tenuta del sistema agricoltura: «L’instabilità politica e commerciale sta mettendo in difficoltà il futuro dell’agricoltura europea. 

La sovranità della nostra agricoltura e, come conseguenza, la nostra sicurezza alimentare, devono rimanere un caposaldo nello sviluppo delle politiche dell’Unione. È fondamentale una politica agricola forte per tutelare i nostri agricoltori e i nostri consumatori.

La Presidente von der Leyen ci esorta a costruirla insieme. Noi siamo pronti ma riteniamo che sia quanto mai necessario conoscere l’entità delle somme destinate a questo progetto di cruciale importanza.

Le priorità del bilancio PAC per garantire stabilità

Abbiamo bisogno di una PAC unitaria e solida, in grado di sostenere tutti i Paesi dell’UE; ben finanziata, che possa garantire stabilità, concretezza e competitività alle nostre imprese. L’agricoltura deve continuare ad essere un pilastro della nostra Europa.

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Le nostre priorità sono: 

  • rafforzare la competitività del comparto
  • migliorare il reddito degli agricoltori
  • sostenere il ricambio generazionale
  • aumentare gli investimenti in ricerca
  • innovazione e digitalizzazione
  • potenziare gli strumenti di gestione del rischio per far fronte ai cambiamenti climatici
  • incrementare la posizione degli agricoltori nella catena del valore».



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