Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Equa retribuzione al posto del salario minimo, il piano del Governo


La maggioranza accelera sull’equa retribuzione. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha assicurato che la legge delega, in alternativa alla proposta popolare sul salario minimo presentata dal campo largo, è pronta al ritorno in Aula nell’arco di qualche settimana.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

“C’è la piena convinzione di governo e maggioranza di andare avanti spediti”, ha spiegato la ministra competente, prevedendo il via libera definitivo entro la fine di maggio.

La legge sull’equa retribuzione

La legge delega sull’equa retribuzione è attesa dunque a Palazzo Madama dopo oltre un anno dall’approvazione alla Camera.

Il via libera a Montecitorio era arrivato il 5 dicembre 2023, in concomitanza con la discussione sulla proposta di legge popolare sul salario minimo presentata da Pd, M5s e Avs: l’emendamento delle opposizioni, che puntava all’introduzione dei 9 euro lordi l’ora come soglia minima di retribuzione in Italia, era stato bocciato e nei fatti rimpiazzato dal maxi-emendamento del Governo, che ha trasformato la PdL in una legge delega.

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

Un provvedimento relativo “deleghe al governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva” che, secondo le fonti di maggioranza interpellate da Ansa, è considerato “un punto di caduta ottimale”.

Cosa prevede la legge delega

Il maxi-emendamento dell’Esecutivo ha soppresso gli articoli da 2 a 8, riscrivendo da capo l’articolo 1, nel quale è stato cancellato ogni riferimento al salario minimo legale a 9 euro, introducendo le linee guida da mettere in atto con uno o più decreti legislativi.

L’architettura del provvedimento include tra gli interventi principali l’individuazione dei contratti nazionali adottati con più frequenza per ogni tipologia categoria, attraverso i quali fissare il trattamento economico minimo per ciascuna tipologia di lavoratori.

Per coloro che non rientrano in nessuna contrattazione collettiva è prevista l’applicazione del minimo retributivo della categoria più affine.

Nella legge delega è previsto inoltre l’introduzione di incentivi per il rinnovo dei Cnnl entro i tempi stabiliti, oltre alla revisione dei criteri di controllo sulla retribuzione e della contrattazione collettiva e una promozione della trasparenza e dell’informazione pubblica in materia.

Obiettivo che l’Esecutivo punta a raggiungere tramite un efficientamento delle comunicazione tra imprese ed enti pubblici su stipendi e applicazione di contratti nazionali, su cui si richiederà un’acquisizione dei dati sull’applicazione della contrattazione e sui trattamenti retributivi effettivamente riconosciuti ai lavoratori.

Secondo quanto delineato nel testo approvato alla Camera, la delega al Governo prevede l’adozione entro sei mesi di decreti legislativi mirati a:

  • assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi;
  • contrastare il lavoro sottopagato, anche in relazione a specifici modelli organizzativi del lavoro e a specifiche categorie di lavoratori;
  • stimolare il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel rispetto dei tempi stabiliti dalle parti sociali, nell’interesse dei lavoratori;
  • contrastare i fenomeni di concorrenza sleale attuati mediante la proliferazione di sistemi contrattuali finalizzati alla riduzione del costo del lavoro e delle tutele dei lavoratori (cosiddetto dumping contrattuale).





Source link

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!