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allarme per la gestione idrica


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CATANIA – Si è concluso un incontro tra il Consiglio di Amministrazione di Sidra S.p.A. e una delegazione della CISAL Catania, focalizzato sul delicato passaggio della gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) al nuovo gestore unico SIE (Servizi Idrici Etnei). Il confronto, definito costruttivo in un comunicato CISAL, ha evidenziato una condivisa necessità di assicurare la continuità aziendale e la piena tutela dei livelli occupazionali durante questa fase di transizione.

Perplessità della Cisal

La CISAL ha espresso perplessità riguardo alla recente proposta di aumento di capitale deliberata da Hydro Catania S.p.A., sottolineando l’importanza di un adeguato sostegno economico da parte del socio unico di Sidra. Secondo il sindacato, questo supporto è cruciale per affrontare le sfide future della gestione idrica a Catania e per rafforzare un organico aziendale attualmente sotto pressione.

Il sindacato ha manifestato forti preoccupazioni per l’imminente riorganizzazione della gestione del SII nei comuni della provincia di Catania, con il trasferimento del servizio a SIE, la cui operatività è affidata alla società privata Hydro Catania S.p.A. entro aprile 2026.

“Rischio di indebolimento del ruolo pubblico”

Hydro Catania ha proposto un aumento di capitale, invitando alla sottoscrizione anche le società pubbliche ACOSET, AMA e SIDRA, che gestiscono il servizio nei rispettivi territori da decenni. Attualmente, le tre aziende pubbliche detengono congiuntamente una quota significativa del 17,41 per cento in Hydro Catania, garantendo una certa influenza sulle decisioni strategiche.

Tuttavia, la CISAL lancia l’allarme sul rischio di una riduzione della componente pubblica qualora ACOSET, AMA e SIDRA non partecipassero all’aumento di capitale. Questo comporterebbe un indebolimento della governance pubblica, con possibili ripercussioni sulla distribuzione degli utili e sulla capacità di intervento dei comuni soci nelle scelte strategiche per i prossimi 29 anni, come previsto dal piano d’ambito.

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L’appello ai sindaci

“La perdita di peso decisionale da parte delle società partecipate potrebbe generare uno squilibrio pericoloso tra pubblico e privato, mettendo a rischio la natura pubblica del servizio idrico”, avvertono i rappresentanti della CISAL, Pietro Scalia e Giovanni Lo Schiavo. Il sindacato teme un potenziale aumento delle tariffe per i cittadini e una “privatizzazione del profitto” che non assicurerebbe necessariamente un miglioramento della qualità del servizio.

Per queste ragioni, la CISAL rivolge un appello urgente ai sindaci dei comuni proprietari di ACOSET, AMA e SIDRA affinché si attivino per salvaguardare il ruolo delle loro aziende nel nuovo assetto gestionale del SII. “In qualità di amministratori di un bene pubblico essenziale – sottolinea il sindacato – non possono rinunciare a essere protagonisti della governance del servizio idrico”.

La CISAL conclude ribadendo la necessità di una strategia condivisa e coordinata tra le amministrazioni comunali per evitare l’emarginazione delle aziende pubbliche e garantire che continuino a svolgere un ruolo centrale e strategico nella gestione del Servizio Idrico Integrato, nell’interesse della collettività.



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