ROMA – L’agricoltura del futuro passa per l’automazione intelligente e per l’integrazione delle tecnologie digitali in campo. Robotica, intelligenza artificiale e fonti energetiche rinnovabili stanno trasformando radicalmente il comparto primario, ma il vero motore di questa transizione sono i contoterzisti: figure chiave nella diffusione di innovazione sostenibile nelle imprese agricole italiane.
I contoterzisti che sapranno coniugare tradizione e innovazione guideranno un nuovo modello agricolo, capace di unire progresso tecnologico e rispetto per la natura, afferma Aproniano Tassinari, presidente di UNCAI (Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali).
Nonostante un generale rallentamento degli investimenti in innovazione, il mercato globale dei robot agricoli continua a crescere a ritmi sostenuti. Secondo le stime più recenti, il comparto passerà da 15,8 miliardi di dollari nel 2024 a oltre 51 miliardi nel 2030, con un tasso medio annuo del 23,9%. Un’espansione guidata dall’intelligenza artificiale generativa, che offre nuove opportunità anche alle imprese agromeccaniche italiane.
Questa evoluzione non riguarda solo le multinazionali della meccanizzazione – prosegue Tassinari – ma rappresenta un’occasione concreta per i contoterzisti di collaborare con aziende innovative, rendendo accessibili le nuove tecnologie anche alle aziende agricole di piccole e medie dimensioni.
Le tecnologie già operative vanno dai trattori autonomi ai droni intelligenti per il monitoraggio delle colture, dai sensori IoT ai sistemi di machine learning. Questi strumenti consentono un controllo preciso e in tempo reale di variabili cruciali come umidità, temperatura e stato vegetativo, migliorando resa e sostenibilità. L’uso mirato di input (acqua, fertilizzanti, fitofarmaci) riduce lo spreco di risorse e favorisce pratiche a basso impatto ambientale.
Ma la sfida è anche culturale. «I contoterzisti devono essere al centro del rinnovamento agricolo – sottolinea Tassinari – ma per farlo servono percorsi di formazione tecnica avanzata e il riconoscimento ufficiale delle competenze attraverso un Albo nazionale degli agromeccanici professionisti».
La politica, secondo UNCAI, deve fare la sua parte. «Le Commissioni Agricoltura di Camera e Senato devono sostenere con forza l’istituzione dell’Albo. È l’unico modo per tutelare chi opera con competenza e responsabilità, evitando che si improvvisi chi non ha le qualifiche necessarie», afferma ancora Tassinari.
I contoterzisti rappresentano oggi una figura insostituibile per la digitalizzazione dell’agricoltura italiana. La loro conoscenza del territorio, unita alla capacità di integrare strumenti ad alta tecnologia, li rende attori strategici per una transizione sostenibile, accessibile e condivisa.
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