Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Finanziamenti per progetti delle Associazioni dei Consumatori su IA, credito al consumo e tutela dei diritti



Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 





Il provvedimento emanato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy in data 31 luglio 2024 stabilisce le attività da sostenere finanziariamente attraverso le risorse provenienti dalle sanzioni amministrative comminate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, relative al triennio 2024-2026.

Attività rivolte ai consumatori

Il comma secondo dell’art. 5 del decreto 31/7/2024 stabilisce che tra le attività finanziabili a favore dei consumatori vi sono:

  • informazione, formazione ed educazione dei cittadini;
  • assistenza anche nell’ambito delle procedure ADR (art. 141-ter Codice del Consumo);
  • studi e ricerche utili per rafforzare la consapevolezza dei diritti e strumenti di tutela previsti dal Codice del Consumo e dalle normative UE e nazionali.

Il comma terzo dell’art. 9 del decreto 31/7/2024 prevede il sostegno a progetti di educazione finanziaria e prevenzione del sovraindebitamento, anche in collaborazione con il Comitato nazionale per l’educazione finanziaria Le attività finanziabili includono:

  • progetti informativi e formativi;
  • studi e approfondimenti sul credito al consumo;
  • iniziative in linea con il lavoro del Comitato nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale (DL 237/2016).

 Con il Decreto direttoriale del 12 maggio 2025 il Mimit detta le modalità e i criteri per la presentazione delle domande di contributo per la realizzazione di iniziative per i consumatori in forma singola e in forma aggregata, promosse dalle Associazioni dei consumatori iscritte all’elenco citato.

Dotazione finanziaria

Per il biennio 2025–2026 sono disponibili 6 milioni di euro, così suddivisi:

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Oggetto e attività delle iniziative da attuare in forma singola

Le iniziative promosse individualmente dalle Associazioni dei Consumatori devono concentrarsi su due tipologie di intervento.

Linea A – Progetto prioritario di rilievo nazionale

Ogni associazione deve dedicare almeno il 70% del contributo richiesto alla realizzazione di un progetto con impatto nazionale, incentrato su almeno uno dei seguenti ambiti:

  • contrasto alla contraffazione e valorizzazione del Made in Italy;
  • prevenzione delle frodi;
  • alfabetizzazione e transizione digitale;
  • promozione di consumi sostenibili e di un’economia circolare;
  • protezione della salute dei cittadini.

È possibile proporre un’evoluzione o potenziamento di iniziative precedenti, purché ne sia stata dimostrata l’efficacia nella tutela del consumatore.

Linea B – Sviluppo delle attività istituzionali

Fino al 30% del contributo potrà essere utilizzato per il rafforzamento e ampliamento delle attività istituzionali già svolte dalle Associazioni, come previsto dall’art. 137 del Codice del Consumo.

Le spese ammissibili dovranno riguardare l’incremento dell’assistenza, della formazione, dell’informazione e dell’educazione in favore dei consumatori.

Requisiti per la presentazione del progetto

Conto e carta

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  • L’associazione dovrà fornire una descrizione chiara e dettagliata del progetto, indicandone la sostenibilità economica e l’impatto previsto, con obiettivi misurabili e coerenti.
  • Per la Linea B, sarà necessario motivare le richieste e specificare in che modo le spese favoriranno il rafforzamento delle attività dell’associazione a beneficio dei consumatori.
  • Dovrà essere allegato un piano finanziario dettagliato per ciascuna linea progettuale.

Limitazioni e obblighi

Non sono ammesse spese per la creazione di nuovi siti web, salvo motivata giustificazione in caso di assenza di strumenti già esistenti o pubblicamente finanziati.

I siti web nuovi, se approvati, dovranno rimanere attivi per almeno 3 anni dopo la conclusione dell’iniziativa.

Per la Linea B, sono consentite solo spese relative all’aggiornamento o manutenzione di portali già esistenti.

Oggetto e attività delle iniziative da realizzare in forma aggregata

Le iniziative sviluppate congiuntamente da gruppi di Associazioni dei Consumatori devono essere finalizzate alla realizzazione di un progetto specifico in uno dei seguenti ambiti:

  1. Intelligenza Artificiale (IA)
    Analisi dei rischi e delle opportunità legate all’uso dell’IA per i consumatori. L’intervento potrà includere studi, attività di informazione e sensibilizzazione sui servizi digitali basati sull’IA e su strumenti adeguati di tutela.
  2. Credito al consumo e prevenzione del sovraindebitamento
    Iniziative volte a fornire ai cittadini una corretta informazione sulle diverse tipologie di credito disponibili, sui costi e sui rischi connessi, soprattutto per le forme più recenti presenti nei mercati digitali. Si dovranno anche evidenziare i diritti precontrattuali dei consumatori e i pericoli legati a scelte economiche non consapevoli.

L’aggregazione deve nominare una capofila, che sarà il punto di riferimento con il Ministero e si occuperà del coordinamento operativo.

Requisiti per l’aggregazione

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  • Ogni aggregazione deve essere composta da un minimo di 3 e un massimo di 6 associazioni.
  • La partecipazione è esclusiva: ogni associazione può aderire a una sola aggregazione. In caso contrario, la domanda sarà inammissibile.
  • Ogni gruppo può presentare un solo progetto.

Durata delle attività in forma singola e aggregata

Le iniziative finanziate dovranno svolgersi a partire dalla data in cui il Ministero comunicherà ufficialmente l’approvazione del finanziamento, e dovranno concludersi entro il 30 settembre 2026.

ATTENZIONE: La rendicontazione finale delle spese dovrà essere presentata non oltre il 31 ottobre 2026. Inoltre, entro 15 giorni dalla conferma del finanziamento, sarà necessario trasmettere la data effettiva di inizio delle attività.

In riferimento alla continuità operativa delle funzioni istituzionali, e solamente per le attività indicate all’articolo 4, comma 1, lettera B (rafforzamento, qualificazione ed espansione dell’attività istituzionale delle associazioni), le associazioni che abbiano incluso questa tipologia di intervento nella propria domanda possono richiedere che vengano considerate ammissibili anche le spese per personale assunto con contratto di lavoro subordinato, sostenute a partire dal 1° gennaio 2025, purché siano rispettati i requisiti previsti.

Chi può presentare domanda

Sono ammesse ai contributi solo le associazioni nazionali dei consumatori regolarmente iscritte all’elenco di cui all’art. 137 del Codice del Consumo, che non siano sospese o cancellate.

Il requisito di iscrizione deve essere mantenuto per tutta la durata del progetto finanziato.

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NOTA BENE: Le domande devono essere inviate entro il 16 giugno 2025.

La domanda, firmata digitalmente dal legale rappresentante:

  • va inviata via PEC all’indirizzo: dgcm.div04@pec.mimit.gov.it.;
  • l’oggetto della PEC deve indicare chiaramente se si tratta di iniziativa singola o aggregata.

La domanda deve essere presentata tramite la modulistica ufficiale allegata al decreto, altrimenti verrà respinta.

Inoltre:

  • Le associazioni non esenti dall’imposta di bollo devono provvedere al relativo pagamento.
  • Le attività non possono ricevere doppio finanziamento pubblico.
  • È richiesta la regolarità fiscale, previdenziale e contributiva per tutte le associazioni coinvolte.

Spese rimborsabili

Sono rimborsabili soltanto le spese:

  • appropriate rispetto al tipo di attività svolta;
  • direttamente collegate agli obiettivi del presente decreto;
  • allineate con le finalità dichiarate nel progetto;
  • debitamente motivate;
  • necessarie per l’attuazione delle attività;
  • con l’importo proporzionato e giustificato.

Inoltre, le spese devono essere:

  • effettivamente sostenute dal soggetto beneficiario o, in caso di progetto in forma aggregata, anche dalle associazioni che fanno parte dell’aggregazione;
  • riferite esclusivamente alla realizzazione delle attività approvate nel progetto;
  • accompagnate da una documentazione contabile idonea e specifica, che attesti:
  • l’avvenuto pagamento,
  • il buon esito del versamento.

Tipologie di spese rimborsabili

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Categoria di spesa

Descrizione

Limiti / Note

Personale dipendente

Costi per lavoratori a tempo determinato o indeterminato (incluso apprendistato) impiegati nel progetto

Esclusi soggetti con cariche sociali

Consulenze professionali

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

Incarichi su tematiche progettuali specifiche, se non disponibili risorse interne

Max 15% del contributo; vietate consulenze fiscali/contabili; obbligo di relazione finale sull’attività svolta

Rimborsi spese a volontari

Rimborso secondo art. 17 del Codice del Terzo Settore

Ammesso solo se in regola con le norme vigenti

Macchinari e attrezzature

Acquisto o noleggio per attività del progetto; servizi digitali, adeguamento siti, materiale informativo

Microcredito

per le aziende

 

Esclusi cellulari, tablet con SIM, pubblicità e spese per eventi conviviali

Spese generali

Costi di progettazione, segreteria, rendicontazione, utenze, affitti, cancelleria, assicurazioni, ecc.

Rimborsabili in forma forfettaria fino al 20% delle spese documentate

Spese non ammissibili

  • Spese per cariche sociali o soggetti in conflitto di interesse (anche coniugi/parenti).
  • Spese non collegate direttamente al progetto.
  • Spese già coperte da altri finanziamenti pubblici.
  • Spese senza documentazione fiscale e contabile adeguata.



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