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Transizione 4.0, ultima chance per entrare in classifica


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«Progetto di investire in un nuovo escavatore hi-tech, interconnesso al sistema di gestione, ma, facendo uso di combustibili fossili, il bene non è ammissibile agli incentivi del Piano 5.0. Posso ancora contare sull’accessibilità allo strumento 4.0 nel 2025, considerato il limite di spesa pubblica per la misura imposto dalla più recente Legge di bilancio»? La risposta è sì: c’è una chance. Con un’azione immediata, assicurarsi l’incentivo può essere ancora un’opzione. Vediamo come funziona la nuova procedura di prenotazione per i crediti d’imposta 4.0 e le domande più frequenti su come affrontare un progetto d’innovazione agevolato 4.0 nel 2025.

A distanza di oltre quattro mesi dalla tagliola inserita in Legge di bilancio 2025, che, oltre a chiudere l’accesso ai benefici 4.0 per i beni immateriali, ha imposto un tetto di spesa a 2,2 miliardi di euro per l’incentivo destinato ai beni materiali, arriva la risposta del Mimit alle incertezze sull’effettiva disponibilità di fondi.

Lo scorso anno la misura 4.0 aveva assorbito ben altra cifra, 6,3 miliardi (di cui 4,69 iniettati in extremis dal decreto fiscale). Legittimo dunque il dubbio delle molte aziende che nel 2025, alla luce di un importo disponibile per neanche un terzo della cifra consumata nel 2024, hanno scelto la cautela nella possibilità di vedersi negare l’agevolazione per esaurimento risorse.

Richiesta a gran voce dalle categorie e dai rappresentanti dell’industria, viene implementata ora dal Mimit una nuova procedura (molto simile a quella già prevista per 5.0) di prenotazione dei benefici associati agli investimenti in beni strumentali materiali ad alta tecnologia 4.0 effettuati dal primo gennaio 2025 (o fino al 30 giugno 2026, se è stato corrisposto un acconto pari almeno al 20% entro il 2025). Il nuovo iter non riguarderà invece le imprese che hanno già versato l’acconto entro il 31 dicembre 2024: queste continueranno ad applicare le vecchie regole previste dal decreto direttoriale 24 aprile 2024.

Il nuovo sistema è concepito per monitorare il rispetto del tetto di spesa 2025 e salvaguardare la priorità cronologica acquisita dalle comunicazioni correttamente inviate.

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Qui un indice degli argomenti:

«Come si prenota il credito d’imposta 4.0 con il nuovo sistema 2025?»

Il nuovo sistema, che sarà presto operativo, si snoda attraverso tre momenti comunicativi, inclusi in un unico modello:

  • Primo step è la comunicazione preventiva: la data di invio determinerà la priorità nella prenotazione delle risorse. Analogamente alla comunicazione ex ante 4.0 obbligatoria dalla scorsa primavera (Dl 29 marzo 2024, n. 39, art.6), dovrà contenere i dati identificativi dell’impresa beneficiaria, il periodo di realizzazione degli investimenti le tipologie di beni agevolati con relativi costi, il credito d’imposta complessivo e la distribuzione temporale delle relative quote di fruizione. Ufficialmente, può essere inviata fino al 31 gennaio 2026.
  • Entro 30 giorni dalla comunicazione preventiva, utilizzando lo stesso modulo, l’impresa dovrà inviare una seconda comunicazione attestante il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione del bene materiale 4.0 a titolo di acconto.
  • A consuntivo, andrà trasmessa una comunicazione di completamento (entro il 31 gennaio 2026 per investimenti ultimati entro il 31 dicembre 2025, o entro il 31 luglio 2026 per quelli completati entro il 30 giugno 2026), in cui dovrà essere indicato un credito d’imposta non superiore a quello comunicato in via preventiva.

«Quando sarà possibile utilizzare il credito prenotato con la nuova procedura?»

Il Mimit invierà ogni mese, indicativamente nella prima settimana, all’Agenzia delle Entrate, l’elenco delle imprese relativo al mese precedente, secondo l’ordine cronologico delle comunicazioni preventive, con l’ammontare del relativo credito d’imposta utilizzabile in compensazionesulla base delle sole comunicazioni di completamento. Il credito d’imposta sarà utilizzabile in compensazione a partire dal decimo giorno del mese successivo a quello della trasmissione dei dati dal Ministero all’Agenzia delle Entrate. In caso di esaurimento delle risorse, le comunicazioni saranno comunque acquisite e le imprese potranno accedere al beneficio in caso di nuova disponibilità di fondi, sempre in ordine cronologico.

«La nostra impresa ha già inviato una comunicazione ex ante 4.0 per un investimento avviato a febbraio 2025, con acconto ancora da versare. Non è più valida?»

Le imprese che hanno già comunicato con il vecchio modello (in via preventiva, ma anche già con eventuale completamento) non perderanno la priorità acquisita nella classifica cronologica con la precedente ex ante, ma dovranno ripresentarla utilizzando il nuovo modello (su cui inseriranno i riferimenti della precedente ex ante) entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto direttoriale che darà il via ufficiale al nuovo sistema (la cui emanazione è attesa a breve termine). Dopo questi 30 giorni la priorità precedentemente guadagnata è persa, e la nuova comunicazione preventiva che sarà eventualmente trasmessa sarà considerata alla stregua di una “ex novo”.

Anche chi ripropone su nuovo modello un’ex ante “già inviata”, procederà poi con le due fasi successive: comunicazione di conferma dell’acconto (entro 30 giorni dalla comunicazione preventiva) e di completamento degli investimenti.

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«Secondo le previsioni della nostra associazione di categoria, basate sul consumo dei crediti 4.0 nel 2024, i fondi saranno esauriti entro giugno 2025. Come dobbiamo comportarci?»

La stima è verosimile. Ma attivando immediatamente le procedure di comunicazione, è ancora possibile acquisire un titolo di privilegio per l’accesso all’incentivo. Inoltre, va tenuto a mente che, in caso di esaurimento anche parziale delle risorse, le comunicazioni restano valide e torneranno utili in caso di nuova disponibilità di fondi. A questo proposito è pertinente ricordare quanto dichiarato dalla Premier Meloni in Parlamento, lo scorso 7 maggio: «Io che sono una persona onesta, quando qualcosa ha funzionato, lo riconosco. Stiamo valutando se ci sono i margini con la Commissione europea di inserire entrambi i provvedimenti [Transizione 5.0, ma anche Industria 4.0] in questa revisione del Pnrr».

«Se presentiamo una comunicazione preventiva 4.0, sarebbe poi possibile, nel caso ravvisassimo i requisiti, fare la domanda per Transizione 5.0, utilizzando solo quest’ultima?»

Sì. La comunicazione preventiva, infatti, non ha natura vincolante e irreversibile, risponde solo a esigenze di monitoraggio. È quindi possibile prenotare un credito 4.0 e successivamente, o perché si è verificata l’ammissibilità a 5.0, o perché non sono più disponibili fondi 4.0, presentare una richiesta preventiva per l’agevolazione Transizione 5.0. La condizione necessaria è che l’agevolazione 4.0 non sia stata fruita. Per maggiore prudenza è consigliabile, prima di avviare l’iter di presentazione della richiesta per l’ottenimento del credito Transizione 5.0, formalizzare il passaggio con una comunicazione, su carta libera, di rinuncia al credito d’imposta 4.0.

«Quando sarà attiva la macchina della nuova procedura di comunicazione 4.0?»

In tempi brevi. Gli step prevedono:

  • Pubblicazione di un primo decreto direttoriale del ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit), che contiene un’anteprima del modello di comunicazione.
  • Avvio della piattaforma informatizzata GSE (analoga a quella disponibile per il Piano Transizione 5.0) per la gestione in tempo reale delle comunicazioni e delle prenotazioni, a monitoraggio delle risorse utilizzate o disponibili.
  • Pubblicazione di un secondo decreto direttoriale: stabilirà da quando sarà effettivamente disponibile il nuovo modello in formato editabile per la trasmissione a GSE.
  • Introduzione di un nuovo codice tributo specifico per i crediti relativi gli investimenti 4.0 effettuati nel 2025: ad oggi, infatti, non è possibile compensarli in F24.







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