Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Economia italiana in difficoltà tra regole di Bruxelles e globalizzazione trentennale, i rischi per le piccole imprese


Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

L’economia italiana, e in particolare quella delle Marche, affronta una crisi profonda provocata da fattori legati alle politiche europee e alla globalizzazione. La perdita di sovranità politica, la concorrenza internazionale e le difficoltà del tessuto produttivo locale hanno ridotto le opportunità per le piccole e medie imprese, considerate il cuore pulsante del paese. A Fabriano, durante il primo Forum contro la delocalizzazione e la desertificazione produttiva, varie figure hanno evidenziato i problemi che minacciano industrie storiche e il commercio locale.

Le regole di bruxelles e il peso della globalizzazione sulla produzione locale

Marco Rizzo, coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana Popolare, ha denunciato le conseguenze delle normative europee, ritenute troppo rigide e non adatte a sostenere le imprese italiane. Un esempio concreto riguarda le etichette sul vino, che con regole compicate finiscono per penalizzare i produttori locali. Secondo Rizzo, “queste norme – insieme a una globalizzazione condotta senza regole chiare – hanno assottigliato il tessuto produttivo, favorendo un mercato dominato da grandi aziende e multinazionali a discapito delle realtà più piccole.”

Il coordinatore ha inoltre sottolineato come la globalizzazione, negli ultimi trent’anni, abbia ridotto la sovranità politica e le retribuzioni, causando un impoverimento diffuso non solo della penisola ma anche della regione Marche. L’andamento globale ha visto il “piccolo” soccombere di fronte a realtà produttive molto più grandi, con un impatto devastante sulle eccellenze italiane. Rizzo ha criticato tutte le forze politiche europeiste, accusandole di appoggiare un sistema economico che ha favorito la concentrazione e non la tutela delle imprese locali.

La crisi produttiva e la perdita di identità di fabriano: un caso simbolo

Andrea Loccioni, altro esponente di Democrazia Sovrana Popolare ad Ancona, ha evidenziato il forte disagio vissuto da Fabriano, storica città produttiva delle Marche. La realtà di Fabriano, un tempo nota per grandi marchi e un tessuto industriale fiorente, oggi mantiene poche grandi aziende e qualche piccola impresa indipendente, ma si trova immersa in uno stato di crisi profonda. La perdita di identità economica e sociale della città si accompagna a una delocalizzazione che ha portato allo smantellamento di filiere importanti.

Loccioni ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di un’alleanza tra produttori, lavoratori e ceto medio. “Solo una collaborazione concreta potrà pensare a una ripresa pragmatica, che superi le politiche tradizionali incapaci di affrontare in modo efficace la desertificazione produttiva.” Sottolinea come la cassa integrazione non basti a fronteggiare danni sistemici provocati da un capitalismo che si muove senza confini e senza regole chiare.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Il ruolo delle politiche europee e il declino delle imprese italiane

Fabio Pasquinelli, avvocato specializzato in diritto dell’economia e del lavoro, attribuisce la crisi delle imprese italiane a scelte politiche adottate negli ultimi trent’anni. L’avvento dell’Unione Europea e le privatizzazioni imposte hanno modificato profondamente il quadro economico, rendendo difficile la difesa del sistema produttivo italiano. I vincoli imposti da Bruxelles hanno favorito l’ingresso di proprietà straniere, portando alla svendita di aziende storiche.

Pasquinelli segnala che queste trasformazioni non sono avvenute senza il sostegno di quasi tutte le forze politiche nazionali. L’impossibilità di intervenire con strumenti adeguati ha facilitato il declino di molte realtà imprenditoriali, aprendo la strada a nuovi gruppi economici esteri. La questione interessa senza distinzione tutto il territorio nazionale ma trova nelle Marche, e in particolare a Fabriano, un esempio lampante dei rischi di queste politiche.

Il dibattito locale e i protagonisti della mobilitazione contro la delocalizzazione

Al Forum di Fabriano hanno preso parte anche rappresentanti del lavoro dipendente, liberi professionisti e operatori commerciali. L’evento ha rappresentato un momento di confronto sul tema della desertificazione produttiva e della perdita di imprese italiane a vantaggio di quelle straniere. Tra i presenti c’era Mauro Bertolozzi, presidente dell’associazione commercianti Fabriano in Centro, figura attenta alle dinamiche economiche locali.

La mobilitazione punta a creare un fronte unito per difendere le realtà produttive e commerciali, dando voce a chi rischia di perdere il proprio lavoro o la propria attività. Lo scenario, benché complesso, ha riacceso l’attenzione su una sfida che riguarda non solo le imprese ma l’intera comunità, dalla quale dipende un’intera economia regionale.

Gli interventi al Forum hanno messo in luce la necessità di ripensare le politiche economiche per tutelare le realtà nazionali e regionali, arginando la perdita di posti di lavoro e di competenze. Le soluzioni proposte vogliono superare vecchi schemi e affrontare con realismo una situazione che, di fatto, compromette il futuro di molte città italiane.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contabilità

Buste paga