Affrontare la fame nel mondo — Il rapporto finale della Commissione Kofi Annan sulla Sicurezza Alimentare —
Ogni giorno, 733 milioni di persone nel mondo affrontano la fame. Quasi una persona su dieci è denutrita, e circa un terzo della popolazione globale sperimenta una qualche forma di insicurezza alimentare, da moderata a grave. Dietro questi numeri si cela una realtà allarmante: i sistemi internazionali stanno fallendo nel garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale.
L’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 2 delle Nazioni Unite si propone di “porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile” entro il 2030. Tuttavia, l’attuale traiettoria di politiche e programmi è così distante da tale traguardo che, in assenza di un cambio di rotta radicale, esso rischia di rimanere un’utopia.
È in questo contesto che si inserisce il rapporto finale della Commissione Kofi Annan sulla Sicurezza Alimentare, che lancia un chiaro appello alla comunità internazionale: è necessaria una trasformazione profonda del modo in cui si affronta la sicurezza alimentare e nutrizionale a livello globale.
Il 27 maggio a Bruxelles. Un impegno comune per ripensare la governance globale
Secondo la Commissione, questa trasformazione deve basarsi su un “impegno comune” tra governi, agenzie multilaterali e tutte le strutture della governance globale del cibo. L’obiettivo è quello di reimmaginare le istituzioni, le strategie e le modalità di collaborazione, in particolare rivedendo i meccanismi decisionali dominati dalle nazioni più influenti.
La Commissione sottolinea l’urgenza di adattare l’architettura globale della governance alimentare alle sfide contemporanee, come i conflitti armati, il cambiamento climatico e le pressioni finanziarie post-pandemiche.
Quattro cambiamenti fondamentali per rilanciare l’obiettivo “Fame Zero”
Il rapporto identifica quattro principali “cambiamenti di governance” necessari per rilanciare l’ambizione globale di eliminare la fame e garantire che la sicurezza alimentare e nutrizionale sia gestita nell’interesse di tutti i popoli. A questi si affiancano dieci raccomandazioni operative, corredate da percorsi concreti per l’attuazione.
Le proposte della Commissione includono:
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Rafforzare la leadership e il coordinamento globale sul cibo;
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Dare maggiore voce e potere decisionale ai paesi più colpiti dall’insicurezza alimentare;
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Promuovere un’agricoltura sostenibile e resiliente;
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Garantire finanziamenti stabili e prevedibili per le politiche alimentari e nutrizionali.
Conclusione: il momento di agire è ora
La crisi alimentare globale non è inevitabile, ma il risultato di scelte politiche e strutture governative inadeguate. La Commissione Kofi Annan ci ricorda che la fame è una sfida politica, non solo tecnica, e che la comunità internazionale ha l’obbligo morale e strategico di intervenire con decisione.
Solo attraverso una governance equa, inclusiva e orientata alla sostenibilità sarà possibile invertire la rotta e avvicinarsi all’obiettivo di un mondo libero dalla fame. Non possiamo attendere il 2030. Il momento di agire è adesso.
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