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Sondrio: come scongiurare il «rischio isolamento»


Secondo i dati nel 2023 i flussi commerciali nazionali ed esteri della Provincia sono stimati in 1,6 miliardi di euro

Spluga, Mortirolo e Stelvio, ma anche un monitoraggio costante delle Statali 36 e 38. Guarda ai possibili collegamenti alternativi il Masterplan elaborato da Ptsclas per la Provincia di Sondrio per scongiurare il rischio di isolamento territoriale.

Un rischio che sarebbe dirompente sia sotto il profilo sociale che economico, tutt’altro che peregrino stanti le esperienze anche del recente passato e i dati raccolti dal Masterplan circa i “punti di interconnessione” che la provincia ha con le zone limitrofe: 11 strade di cui 7 che transitano da passi di montagna (solo 2 aperti tutto l’anno) e un tunnel governato dagli svizzeri; 2 linee ferroviarie, di cui quella retica sostanzialmente turistica. «Soltanto lo sbocco a sud-ovest (Colico, Lecco, Milano) – sottolineano i tecnici – ha caratteristiche qualitative e quantitative sufficienti, seppur non eccezionali».

Il Masterplan ha provato anche a stimare l’impatto economico di un eventuale isolamento territoriale partendo dai flussi commerciali. Secondo i dati nel 2023 questi flussi, sommando quelli nazionali e verso l’estero, sono stimati in 1,6 miliardi di euro. «Assumendo questo valore come riferimento – sottolineano gli analisti – e ipotizzando l’interruzione sulla principale arteria di comunicazione con l’esterno del territorio principale (ovvero la Statale 36) e che questi flussi vengano ridotti del 75% per sei mesi, si può stimare che una parte del danno economico dell’isolamento ammonti a circa 1,2 miliardi di euro. A questo si può aggiungere il mancato valore dei flussi turistici persi (pari a circa 1 miliardo di euro per sei mesi) per un danno totale di 2,2 miliardi in sei mesi». Una stima peraltro definita «prudenziale» poiché non tiene in considerazione gli altri eventuali effetti a catena sulle attività economiche e sociali.

Da qui la le indicazioni strategiche contenute nel Masterplan per mitigare l’eventualità di questo rischio. Il primo fondamentale passo è il miglioramento delle condizioni di efficienza lungo le Statali 36 e 39 dell’Aprica. Per la prima i tecnici indicano come fondamentali gli interventi di fluidificazione del traffico e di mantenimento in efficienza, attraverso l’ammodernamento del ponte Manzoni di Lecco, il consolidamento della galleria Monte Piazzo, il potenziamento dello svincolo di Piona e la messa in sicurezza tra Civate e Giussano nel tratto tra Lecco e Monza. Per la seconda «un intervento sul tratto tra Tresenda ed Edolo migliorerebbe la sicurezza e la qualità del collegamento». Interventi fondamentali ma che nell’ottica di ridurre in maniera radicale il rischio di isolamento, non bastano. Per questo sono necessarie nuove infrastrutture di collegamento extraprovinciale che secondo i tecnici sarebbe meglio fossero trafori stradali. In ogni caso «iniziative estremamente complesse, costose e lunghe da realizzare».

Le opere sulle quali il Masterplan concentra l’attenzione sono dunque il tunnel dello Spluga per i collegamenti con il Nord Europa – 10/15 km di tragitto -, il traforo del Mortirolo, per i collegamenti con le province limitrofe e il tunnel dello Stelvio – 12/15 km – per collegare la Valtellina alla provincia di Bolzano che supererebbe i limiti imposti dalle chiusure invernali del passo. «Il rischio di isolamento – sottolinea il Masterplan – può essere escluso solo con interventi rilevanti, di lungo periodo, molto onerosi e la cui decisione ed attuazione risultano di competenza di soggetti esterni alla provincia di Sondrio. Ognuna delle iniziative è complicata, costosa e richiede lunghi tempi per essere attuata. Appare pertanto fondamentale per la provincia di Sondrio, monitorare, sostenere e favorire innanzitutto gli interventi per il mantenimento e il miglioramento dell’efficacia delle 36 e della 38, e della linea ferroviaria tra Milano e Colico. E avviare uno studio per individuare un’alternativa praticabile alla 36 a sud di Colico per mitigare il rischio di isolamento nel lungo periodo».

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