“Make it iconic, Choose France”. La via francese all’attrazione degli investimenti esteri passa per i corridoi e le sale della Reggia di Versailles, che da otto anni ospita questo evento promozionale. I nuovi investimenti esteri raccolti nel 2025, secondo le stime dell’Eliseo, raggiunge i 20 miliardi di euro, in rialzo rispetto i 15 miliardi del 2024. Tra investimenti vecchi e nuovi, si stima un totale di 37 miliardi di euro. In termini di occupazione, si stima che possano creare 13.000 nuovi posti di lavoro, diretti o indiretti.
Il summit utilizza tre leve per facilitare gli investimenti e attrarre i capitali esteri: in primis, l’esecuzione con procedure semplificate, che assicurano una risposta dello Stato in tempi certi, spesso attraverso la digitalizzazione di permessi e autorizzazioni. La seconda leva è l’effetto endorsement creato dalla risonanza mediatica e dal coinvolgimento diretto del presidente Emmanuel Macron. La terza leva è la concentrazione degli investimenti in settori strategici, in particolare intelligenza artificiale, data center, auto elettriche, aerospazio e agroalimentare.
I data center sono i protagonisti del vertice, con diversi grandi progetti annunciati o confermati dopo il vertice sull’intelligenza artificiale di febbraio, che aveva ricevuto 109 miliardi di euro di promesse di investimenti privati. Le americane Prologis e Digital Realty stanzieranno rispettivamente 2,3 e 6,4 miliardi di euro, mentre la canadese Brookfield 10 miliardi di euro. Un altro progetto miliardario del fondo di investimento emiratino Mgx, per la creazione di un campus sull’intelligenza artificiale nella Île-de-France, dovrebbe anch’esso essere confermato. La Francia, sottolinea l’Eliseo, è, grazie al nucleare, un “paradiso energetico” per le strutture di intelligenza artificiale voraci di elettricità, l’obiettivo di queste rivendicazioni è chiaro: allontanare il paese dallo stereotipo di “economia ad alta fiscalità e con una burocrazia lenta” che a lungo è stato un deterrente per gli investitori esteri. Amazon ha annunciato un piano di oltre 300 milioni di euro, in particolare per magazzini nelle regioni Centro-Valle della Loira e Alvernia-Rodano-Alpi, con oltre 1.500 contratti a tempo indeterminato in arrivo. Dal Regno Unito, la fintech londinese Revolut prevede di investire 1 miliardo di euro nei prossimi tre anni per espandersi in Francia e chiederà una licenza bancaria francese, mentre la Icon Infrastructure destinerà 500 milioni di euro al settore delle infrastrutture. Per quanto riguarda il settore dei trasporti, la tedesco Daimler Truck stanzierà 92 milioni di euro nel suo stabilimento di bus elettrici a Ligny-en-Barrois (Mosa). L’impresa cinese Windrose Technology (camion elettrici) investirà 175 milioni di euro per creare il suo più grande stabilimento europeo di camion elettrici. Msc Crociere confermerà l’ordine di due nuove navi ai Chantiers de l’Atlantique a Saint-Nazaire. Coinvolta nel vertice anche Netflix, che ha annunciato un investimento 250 milioni di euro collegati ai settori della cultura e del turismo.
Il summit arriva in un momento delicato per l’industria francese: ai contraccolpi delle politiche commerciali del presidente americano Donald Trump si è aggiunto il sempre maggiore ricorso ai licenziamenti e alla ristrutturazione interna dei maggiori gruppi industriali, primo fra tutti STMicroelectronics (da 2mila a 3mila esuberi), Arcelor Mittal e Hsbc France (che stima un taglio del 10% dell’organico). Nonostante i flussi di investimenti esteri in Francia, l’Eliseo non è riuscito inoltre ad evitare che le aziende francesi effettuassero grandi investimenti all’estero, resta in primo piano il progetto del colosso farmaceutico Sanofi, che ha previsto una spesa di almeno 17,8 miliardi di euro per potenziare la produzione negli Stati Uniti, suscitando l’ira dei politici francesi. “Di fronte alla concorrenza mondiale, la Francia dimostra di avere armi: è in posizione offensiva per attrarre investimenti”, ha detto il ministro delle Finanze Éric Lombard, ribadendo che il governo dovrebbe riuscire a raggiungere l’obiettivo di crescita economica per il 2025 fissato allo 0,7%. Negli ultimi sei anni la Francia è stata il principale beneficiario di investimenti internazionali, secondo l’European Investment Monitor di EY, un sondaggio annuale su migliaia di leader aziendali su cui i consiglieri di Macron si sono basati per dimostrare che il suo mix di riforme dal lato dell’offerta ha prodotto risultati. Tuttavia, l’edizione di quest’anno mostra che il numero di progetti di investimento è diminuito per il secondo anno consecutivo in Europa, mentre negli Stati Uniti è aumentato di un quinto tra il 2023 e il 2024, riflettendo, secondo EY, l’attrattiva del pacchetto di incentivi dell’Inflation Reduction Act e le promesse pro‑business di Trump.
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