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Imprese italiane nella nuova dorsale ferroviaria Ankara-Izmir


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ANKARA – Un consorzio industriale a guida italiana è stato selezionato per la fornitura di tecnologie e infrastrutture nell’ambito di un progetto ferroviario ad alta capacità in Turchia, uno dei più rilevanti attualmente attivi sul continente euroasiatico. L’intervento si inserisce nel piano strategico di ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria nazionale turca, con l’obiettivo di incrementare l’integrazione territoriale e migliorare l’efficienza del trasporto merci e passeggeri lungo l’asse che collega la capitale Ankara alla regione costiera dell’Egeo, in corrispondenza del nodo logistico di Izmir (Smirne).

Specifiche tecniche dell’opera: infrastruttura complessa, performance elevate

Il tracciato progettato si estende per circa 624 chilometri, con una velocità di esercizio fino a 350 km/h. La linea, destinata al trasporto misto, è concepita secondo criteri di massima efficienza e sostenibilità: oltre 39 gallerie per un totale di 40 km e 66 ponti e viadotti per altri 21 km, elementi necessari per garantire la continuità del servizio in un territorio con forti dislivelli altimetrici.

A livello ingegneristico, la progettazione è stata orientata alla resilienza operativa, con sistemi ridondanti per il controllo della circolazione, segnalamento digitale ERTMS di ultima generazione e predisposizione per la futura elettrificazione a standard europei. Le opere saranno inoltre integrate in un piano nazionale turco che prevede il raddoppio della rete ad alta velocità entro il 2027, portandola a oltre 4.100 chilometri, in un’ottica di lungo termine basata su interoperabilità e intermodalità.

Il ruolo del consorzio italiano: tecnologie, materiali e know-how

La commessa è stata assegnata a tre realtà italiane con specializzazioni complementari:

Tratos, azienda toscana con forte presenza internazionale nel settore dei cavi per trasporto energia e dati,

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Generale Costruzioni Ferroviarie (GCF), attiva nella posa di binari, armamento, opere civili e sistemi di trazione,

Safet, specializzata in tecnologie per la sicurezza e impianti di bordo.

L’iniziativa è supportata da SACE, che ha garantito parte del finanziamento tramite un export credit di 500 milioni di euro già attivato per un lotto precedente. Tratos opera anche tramite la controllata Tratos UK, guidata da Maurizio Bragagni, con una consolidata esperienza in progetti internazionali di elettrificazione ferroviaria.

Il valore complessivo del contratto attuale ammonta a 2 miliardi di euro, confermando il consorzio come partner strategico del governo turco nel comparto infrastrutturale.

Impatto logistico: nuova dorsale per merci e passeggeri

Dal punto di vista logistico, l’infrastruttura permetterà un deciso salto di scala nella movimentazione interregionale. A regime, la linea sarà in grado di movimentare oltre 13 milioni di passeggeri e fino a 90 milioni di tonnellate di merci all’anno, con un impatto diretto sui tempi di consegna, sui costi del trasporto interno e sulla connettività tra porti, aeroporti e retroporti.

La città di Izmir, che rappresenta uno snodo logistico rilevante grazie alla sua rete portuale, potrà contare su tempi di percorrenza ferroviari ridotti a 3 ore e 30 minuti contro le attuali 14 ore, favorendo la ridistribuzione dei flussi e l’ottimizzazione della supply chain nazionale ed export.

Proiezione internazionale del “Sistema Italia”

Questo risultato conferma la crescente competitività del settore ferroviario italiano sui mercati esteri. Dopo l’ingresso di Trenitalia UK tra i candidati alla gestione del collegamento ad alta velocità Londra-Parigi con il Frecciarossa, il nuovo tracciato turco rappresenta un ulteriore successo del made in Italy tecnologico nella logistica su ferro.

L’Italia consolida così il proprio ruolo come fornitore di infrastrutture, sistemi e competenze in grado di rispondere alle esigenze di modernizzazione di paesi che puntano a sviluppare reti integrate ad alta efficienza. La sinergia tra industria, finanza e diplomazia economica si conferma una leva strategica per la crescita del comparto infrastrutturale nazionale su scala globale.

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