Fincantieri vola in Borsa con il piano per l’economia sottomarina: «I fondali e gli abissi nascondono enormi opportunità economiche»

Se Elon Musk punta a colonizzare Marte con SpaceX, Fincantieri mira a conquistare l’economia sottomarina. Oggi l’80% dei fondali marini e il 98% di quelli abissali risultano inesplorati; in confronto le superfici di Marte e Giove sono meglio conosciute. «La subacquea è lo spazio degli anni ‘60: un ambiente ancora poco sfruttato ma destinato a vedere una rapida crescita delle applicazioni civili e militari», ha detto il ceo Pierroberto Folgiero, presentando la strategia del gruppo per il settore «underwater». Un piano che è piaciuto agli investitori tanto che in Borsa Fincantieri tratta in rialzo di oltre il 13%.

I droni subacquei

Fincantieri ha l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per governi e imprese che intendano operare sotto i mari, offrendo loro prodotti, servizi e software per coordinare gli uni con gli altri. A tal fine l’azienda — che vanta una lunga tradizione nei sommergibili — ha inanellato una serie di investimenti e acquisizioni, fra cui quella da Leonardo di Wass, specializzata in siluri e sonar. A queste operazioni si è aggiunta ieri la firma di un protocollo di intesa con l’italiana Graal Tech che prevede una collaborazione esclusiva nello sviluppo di droni subacquei autonomi.

L’acquacoltura e l’estrazione mineraria

Queste e altre soluzioni di Fincantieri potranno servire per fini militari, civili e misti. Potranno, per esempio, svolgere attività di monitoraggio di infrastrutture critiche come gasdotti e cavi di telecomunicazione sottomarini. O favorire lo sviluppo dell’acquacoltura che, stima il gruppo, nel prossimo secolo fornirà il 40% del cibo. Oppure ancora trovare impiego nelle controverse estrazioni minerarie in acque profonde. «Non penso che il mondo potrà fare a meno delle terre rare e credo che questo blocco geopolitico ha non solo il diritto, ma il dovere di occuparsi della sua autosufficienza anche tramite il deep sea mining», ha detto Folgiero. «L’importante è farlo bene, minimizzando l’impatto: la sostenibilità non deve essere un ostacolo al progresso, ma comporta la responsabilità di progettare soluzioni in grado di evitare a monte danni all’ambiente».

Il mercato della subacquea

Fincantieri prevede che il mercato della subacquea arriverà a valere 50 miliardi all’anno, 22 dei quali alla portata. Nel 2027 i ricavi di Fincantieri nella subacquea dovrebbero toccare i 820 milioni, più del doppio rispetto al 2024. Quanto alle navi da crociera gli ordini coprono già la produzione fino al 2036, mentre nella difesa il gruppo ha individuato nei prossimi due/tre anni oltre 30 miliardi di opportunità commerciali, 20 dei quali con buona probabilità di aggiudicazione. Per coglierle Fincantieri è pronta a dedicare alla costruzione di navi militari i cantieri italiani di Castellamare di Stabia e Palermo, nonché quelli in Romania e Vietnam.

Il piano di Trump

Il gruppo guarda poi con interesse al mercato statunitense, dove ha investito 800 milioni in 15 anni, e al piano di Donald Trump per riportare la cantieristica navale in America. Oggi l’Asia – Cina in testa, seguita da Corea del Sud e Giappone – attrae quasi il 90% degli ordini di navi, mentre l’Europa è ferma al 6%.