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Parte dalle vallate romagnole l’itinerario del gusto per il rilancio delle aree interne


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Promozione e rilancio delle aree interne. Queste le priorità del progetto Gusti, che mira a valorizzare l’identità gastronomica delle aree interne dell’Appennino romagnolo attraverso itinerari enogastronomici personalizzati e integrati, in un’ottica di sviluppo sostenibile e transfrontaliero. Lunedì si sono tenuti due incontri a Rocca San Casciano e Santa Sofia alla presenza di amministratori pubblici, imprenditori privati e stakeholders.

“Il progetto Gusti (Gastro UpScaled Tourist Itinerary), finanziato dal Programma Interreg Italia-Croazia 2021-2027, mira a creare una rete di esperienze autentiche nelle cinque vallate dell’Appennino forlivese e cesenate, valorizzando le eccellenze locali e le comunità che le custodiscono e rappresenta un’importante occasione per ripensare il futuro dei territori rurali, dei piccoli borghi, valorizzandone le eccellenze attraverso un turismo enogastronomico autentico e sostenibile – spiega Fausto Faggioli, esperto di sviluppo territoriale e coordinatore del percorso per l’area -. È un’opportunità concreta per costruire nuove economie locali, coinvolgere le comunità e offrire prospettive ai giovani che scelgono di restare o tornare a vivere nelle aree interne”.

“Gusti è un esempio concreto di come la cooperazione transfrontaliera possa sostenere le aree interne, offrendo ai giovani nuove opportunità imprenditoriali legate al territorio – spiega Maura Mingozzi, responsabile dei progetti europei sul turismo della Regione Emilia-Romagna -. Stiamo costruendo un modello replicabile, centrato sul turismo esperienziale e sulla valorizzazione delle nostre risorse locali”. “Questo progetto si inserisce perfettamente nella strategia di promozione turistica regionale, che punta sempre più su percorsi personalizzati, stagionali e autentici – ha puntualizzato Chiara Astolfi, direttrice della Destinazione turistica Romagna Visit-Romagna -. Il racconto del gusto diventa qui racconto di comunità, di cultura e di paesaggio”.

 Giacomo Munegato, di Agenda 21, ha evidenziato l’importanza del coinvolgimento dal basso: “Il valore aggiunto di Gusti è la partecipazione attiva delle persone che vivono e lavorano in questi territori. Il turismo non può essere solo un prodotto da vendere, ma un processo da condividere e che non può prescindere dai “saperi saputi”: persone, memorie, tradizioni e trasformazioni che rendono autentiche le nostre vallate”.

“Gusti è un viaggio, un nuovo ‘slancio’ per le nostre comunità – ha ribadito Faggioli -. Parte dal cuore delle vallate romagnole per creare un’offerta turistica integrata, costruita con e per chi crede nel valore del proprio territorio. Lunedì è stato solo l’inizio: da oggi il progetto prende forma grazie a chi decide di mettersi in gioco. Gli incontri hanno rappresentato l’avvio di un percorso concreto: dalla mappatura delle realtà già attive alla costruzione di pacchetti turistici tematici, passando per laboratori, esperienze immersive e attività culturali legate al patrimonio gastronomico locale”.

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Il prossimo momento di dialogo con gli operatori del territorio che sono interessati dal turismo del gusto si terrà il prossimo mercoledì 18 giugno, in mattinata a Civitella di Romagna (10.30) per poi replicarsi nel pomeriggio a Bagno di Romagna (15.30). “Con il Progetto Gusti, le vallate del Savio, Bidente, Rabbi, Montone e Tramazzo diventano protagoniste di una nuova stagione turistica, dove gusto, paesaggio e comunità si fondono in un’offerta autentica e sostenibile della Romagna Autentica”, ha concluso Faggioli.



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