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III International Meeting Confprofessioni-Apri International


Roma, 22 mag. – “Confprofessioni intende guidare le Pmi nel percorso di internazionalizzazione. Per farlo, ogni impresa deve poter contare sul sostegno di professionisti qualificati: noi ci impegniamo affinch le nostre aziende acquisiscano le competenze necessarie per aprirsi a nuovi mercati. Un secondo obiettivo attrarre investimenti esteri nelle strutture italiane. Al legislatore chiediamo non solo fondi e risorse economiche, ma anche strumenti concreti di supporto: ad esempio semplificazioni per l’accreditamento all’estero, come nel Piano Mattei, e incentivi per Paesi strategici quali l’Armenia e altre aree in cui le nostre imprese possono espandersi”. Lo ha dichiarato Marco Natali, presidente della Confederazione Italiana Liberi Professionisti, nel corso della III edizione dell’Annual International Meeting, promosso da Confprofessioni e Apri International che si svolto a Palazzo Rospigliosi a Roma. All’appello del presidente Natali ha risposto Maria Elena Boschi (Italia Viva), vicepresidente della Commissione parlamentare di Vigilanza dei servizi radiotelevisivi: “L’internazionalizzazione delle PMI resa complessa dalle incertezze legate ai dazi americani, che spingono le imprese a cercare nuovi mercati. Per affrontare questa sfida servono professionisti preparati e un sostegno concreto del “sistema Paese”. In passato, con il nostro governo, abbiamo attuato garanzie pubbliche e stanziato milioni per il Piano Made in Italy, favorendo l’espansione all’estero. Fondamentale anche difendere i nostri marchi autentici contrastando l’italian sounding”. Sulla necessit di sostenere le Pmi si espresso anche Antonio Misiani (Pd), vicepresidente della commissione Bilancio al Senato: La guerra commerciale lanciata dagli Stati Uniti penalizza fortemente i Paesi esportatori come l’Italia, che intrattiene scambi significativi con il mercato americano. Per tutelare le nostre Pmi, necessario uno sforzo congiunto tra pubblico e privato volto a diversificare e difendere le quote di mercato internazionali, compensando le perdite negli Usa”. Gli obiettivi di Apri International sono stati illustrati dal vicepresidente di Confprofessioni Luigi Carunchio: “Stiamo costruendo una rete a supporto dei professionisti italiani attraverso la realizzazione di un network dove possibile sviluppare sinergie tra tutte le attivit che i professionisti stessi svolgono nell’ambito delle proprie specializzazioni e dei Paesi di riferimento dove operano per promuovere l’internazionalizzazione e l’innovazione delle imprese”. Per Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere: “Le imprese italiane stanno andando molto avanti sul fronte dell’internazionalizzazione. Basta pensare che negli ultimi 5 anni l’export cresciuto del 30% raggiungendo la cifra di 625mld di beni esportati pi 150 circa di servizi esportati. L’export aiuta le imprese a crescere anche in capacit innovativa, occorre allargare questa platea ad almeno altre 20mila imprese che sono in condizioni di poterlo fare. Il Pnrr sta aiutando questo processo, penso all’innovazione nel turismo e nei rapporti con la PA, la digitalizzazione. Sar importante che dopo giugno 2026 ci siano strumenti finanziari che continui a sostenere questo sforzo innovativo”. Le opportunit offerte dalla Zes unica del Mezzogiorno hanno caratterizzato l’intervento di Stefano Ducceschi, senior advisor Apri International: “Il Sud una straordinaria opportunit per promuovere investimenti esteri. La Zes unica del Mezzogiorno, che contiene ben otto regioni del nostro Paese, capace di attrarre risorse importanti dall’estero. I dati parlano di circa 629 autorizzazioni uniche concesse con un volume di investimenti di circa 24 miliardi di euro e 32mila nuovi addetti. Il primo luglio presenteremo la Zes unica del Mezzogiorno nell’ambasciata di Berlino, sar l’occasione per spiegare a tutta la Germania questa opportunit”. L’internazionalizzazione un processo che non riguarda solo le imprese ma anche le istituzioni, come sottolineato da Fulvio Baldi, sostituto procuratore della Corte di Cassazione: “Negli ultimi anni sono stati fatti passi in avanti importanti nella direzione dell’internazionalizzazione della giustizia. Sono stati creati organi deputati alle strutture internazionale che sono stati messi in rete tra loro. Anche la Procura generale della Cassazione ha un ufficio relazioni internazionali molto attivo. Esistono reti per i serious crime nelle indagini internazionali. Ci sono magistrati di collegamento con altri paesi. Rispetto a 20 anni fa sorta una galassia che noi stiamo percorrendo con convinzione e questo un segnale molto positivo”.

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In collaborazione con Confprofessioni



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