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L’“attrattività” nella ricerca scientifica | Almanacco della Scienza


Quindi, che cos’altro serve? “Il fulcro della strategia non può che essere un sistema ricerca capillare e reticolare, in cui lo scambio biunivoco tra gli attori sia il modus operandi, in un confronto continuo tra coloro che la ricerca la fanno e la vivono ogni giorno, ovvero i ricercatori, e chi deve legiferare sul tema”, spiega il dirigente del Cnr-Usrg.

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L’attrattività della ricerca scientifica è funzione di molte variabili, tra le quali trattamenti fiscali agevolati per investimenti in ricerca e sviluppo, meno burocrazia, meritocrazia nei processi di reclutamento. Ma cosa non può mai mancare affinché il sistema sia attrattivo? “Disponibilità di strumenti, qualità delle infrastrutture e accesso ai finanziamenti. Queste sono le condizioni di base per cui poter agire”, sintetizza Magnifico.

Come maggior Ente pubblico di ricerca nazionale, il Cnr è particolarmente attento al tema dell’attrattività della ricerca scientifica. Un ambito coordinato dalla Direzione centrale servizi per la ricerca, che in questo senso opera attraverso l’Unità valorizzazione della ricerca – che si occupa di brevetti e trasferimento tecnologico e che negli anni ha prodotto 361 famiglie di brevetti e 64 imprese spin off -, attraverso l’Unità accordi, convenzioni e partnership – che, tra gli altri, ha gestito per l’Ente 51 accordi bilaterali con 37 Paesi – e attraverso l’Usrg, che fornisce supporto alla rete scientifica per la partecipazione a bandi nazionali ed europei.

“Il supporto che il Grant Office offre alla comunità scientifica del nostro Ente è trasversale e costante in tutte le fasi della progettazione. Con l’attivazione della pagina SharePoint dell’Ufficio Supporto alla ricerca e Grant nel 2023, e dell’annessa Newsletter, abbiamo dato vita a un insieme di strumenti di informazione e comunicazione a supporto della rete scientifica prima, durante e dopo la partecipazione a bandi competitivi”, spiega il ricercatore, che illustra nel dettaglio in che modo funzioni questo supporto: “Supportiamo i ricercatori e i Grant Office locali informandoli delle opportunità di finanziamento, accompagnandoli durante la candidatura e, successivamente, divulgando sui nostri canali le storie di successo. Valorizzare le best practice è un valore aggiunto in cui crediamo molto, per questo stiamo lavorando per pubblicarle presto anche sul sito istituzionale, in modo che siano accessibili anche al pubblico esterno”.

Attrarre risorse è fondamentale per creare valore, dalla ricerca può infatti arrivare un ritorno economico diretto, come quello dei brevetti o delle idee che si trasformano in prodotti attraverso gli spinoff, ma anche uno indiretto, i cosiddetti spillover di conoscenza, ovvero le ricadute sulla società attraverso la ricerca applicata. Ma la ricerca, in sé, è un buon investimento, come sottolinea Magnifico: “La ricerca è un investimento, fondamentale. In primo luogo, per noi stessi e per i nostri figli, come il Covid ha insegnato. Quindi, prima che sui numeri, è un investimento sulle persone, sul capitale umano: in un’epoca in cui la tecnologia rischia di sfuggirci di mano, rimettere al centro l’individuo è essenziale perché il progresso sia veramente di tutti e per tutti”.

Fonte: Giuseppe Magnifico, Ufficio supporto alla ricerca e grant, giuseppe.magnifico@cnr.it

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